Ministra Lamorgese su circolazione targhe estere in Italia
La tematica interessa anche i veicoli utilizzati in lease.
Dal resoconto stenografico dell'Assemblea della Camera, apprendiamo la risposta della Ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, all'interrogazione dell'On. Plangger (Gruppo Misto) sulla cosiddetta esterovestizione dei veicoli.
Resoconto stenografico dell'Assemblea, seduta n. 422 di mercoledì 4 novembre 2020. Così la Ministra dell'Interno.
"Grazie, Presidente. Come ricordato dagli onorevoli interroganti, in sede di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 è stato modificato l'articolo 93 del codice della strada, prevedendo il divieto di circolazione in Italia dei veicoli immatricolati all'estero condotti da coloro che hanno stabilito la propria residenza in Italia una volta decorsi 60 giorni; divieto temperato da alcune eccezioni previste dalla normativa per casi specifici, di veicoli concessi in leasing, locazione senza conducente o comodato. La norma ha l'obiettivo di contrastare il fenomeno della cosiddetta esterovestizione, ossia la circolazione di autoveicoli con targa estera nel territorio nazionale al solo fine di eludere gli obblighi assicurativi e fiscali ed evitare l'applicazione delle sanzioni del codice della strada.
Al fine di intervenire su alcune criticità emerse in sede di applicazione della norma, sono stati effettuati approfondimenti tra varie amministrazioni, che hanno elaborato proposte confluite nella disposizione normativa introdotta con l'articolo 16 del decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020, cosiddetto “decreto Semplificazioni”.
Con tale intervento è stata esclusa l'applicazione del divieto a talune categorie ed in particolare i residenti nel comune di Campione, il personale civile e militare dipendente da pubbliche amministrazioni in servizio all'estero e il personale delle Forze armate e di polizia, i lavoratori frontalieri. Tuttavia per questi ultimi la norma, che pur costituisce un passo in avanti, non risolve alcune criticità evidenziate dall'interrogante, tra cui i cosiddetti “servizi di cortesia”, cioè le ipotesi in cui il lavoratore frontaliero utilizza la vettura intestata all'azienda da cui dipende. Su tali temi ci sono una serie di incontri ed è stata registrata una convergenza sulle possibili aperture verso soluzioni comuni. In questo senso rappresento la disponibilità del Ministero dell'Interno e del Ministero delle Infrastrutture ad individuare delle soluzioni per non penalizzare i lavoratori frontalieri.
Per quanto riguarda, invece, la possibilità che un residente in Italia guidi nel nostro Paese veicoli immatricolati all'estero, dotati di targa provvisoria per l'esportazione, sono ancora necessari degli approfondimenti di natura tecnica, al fine di verificare la compatibilità delle introduzioni di eventuali deroghe, in linea con le finalità che hanno ispirato l'intervento normativo in materia di esterovestizione.".