Rischi operativi e coperture assicurative, indagine Bankit

Le Banche considerano rilevanti i rischi operativi “tradizionali” (quali incendio, furto e insolvenza di un debitore dell'impresa) riservando, invece, un'attenzione minore ai rischi “emergenti” (climatico e cyber).

Rischi operativi e coperture assicurative, indagine Bankit

La Nota di stabilità finanziaria e vigilanza n. 37 diffusa dalla Banca d'Italia e redatta utilizzando i risultati dell'indagine Regional Bank Land Survey (RBLS) dei primi mesi del 2023 fa emergere che le Banche considerano rilevanti i rischi operativi “tradizionali” (quali incendio, furto e insolvenza di un debitore dell'impresa) riservando, invece, un'attenzione minore ai rischi “emergenti” (climatico e cyber).

Nel complesso le banche tengono conto delle polizze sottoscritte dalle imprese valutandola come informazione qualitativa nel processo di concessione del credito ma meno frequentemente per la formulazione del pricing; più nello specifico i numeri della rilevazione mostrano come oltre la metà delle banche tiene conto delle polizze più frequentemente sottoscritte dalle imprese (insolvenza di un debitore e rischi operativi tradizionali) mente solo il 17%  della banche considera rilevante il cyber risk e il 44% i rischi naturali e climatici.  Questo anche a fronte di un ruolo importante che la sottoscrizione da parte delle imprese di specifiche polizze assicurative può svolgere, riducendo gli esborsi determinati da un evento avverso connesso a tali rischi e contribuendo a mitigare il rischio di credito assunto dalle banche e a migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti.

Si pensi, non da ultimo, che la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l'obbligo per tutte le aziende italiane a stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni alle immobilizzazioni materiali direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali; tale norma è di portata rilevante anche per il particolare settore della locazione finanziaria in ragione del ruolo centrale che gli asset svolgono nell’ambito di tale forma di finanziamento e che, pertanto, è  e sarà al centro delle riflessioni associative.

Va segnalato che le difficoltà emerse dall'indagine Bankit scaturiscono da diverse circostanze: i) la difficoltà per le banche di valutare l'impatto effettivo delle singole polizze sul rischio di credito; ii) l'eterogeneità dei contratti assicurativi e iii) la scarsa disponibilità di dati in termini di serie storica sui danni subiti e sugli indennizzi ricevuti dalle imprese assicurate.

Nella direzione di superarle almeno in parte un ruolo importante lo gioca la possibile collaborazione tra banche e assicurazioni per sviluppare prodotti assicurativi specifici e con una maggiore standardizzazione delle informazioni da incorporare nella valutazione del merito di credito.