Dati di Settore
Banca d'Italia e i tassi di recupero delle sofferenze 2020
Pubblicata sul sito di Banca d'Italia la nota di aggiornamento delle stime sui tassi di recupero delle sofferenze in campo finanziario.
Questa nota aggiorna al 2020 le stime sui tassi di recupero delle sofferenze, già pubblicate in precedenti Note di stabilità finanziaria e di vigilanza (n. 7 e n. 11 del 2017, n. 13 del 2018, n. 18 del 2019 e n. 23 del 2020). Inoltre illustra i risultati dell'indagine annuale sulle cessioni di crediti classificati a sofferenza condotta a partire dal 2016 dalla Banca d'Italia.
Dall'analisi emergono i seguenti principali risultati:
La riduzione dell'ammontare di sofferenze
- Nel 2020 sono state chiuse (eliminate dai bilanci) sofferenze per circa 25 miliardi. Il dato, inferiore rispetto agli anni precedenti (34 nel 2019, 78 nel 2018, 43 nel 2017), è circa il triplo dei nuovi ingressi in sofferenza (8 miliardi) e, in percentuale delle sofferenze in essere alla fine dell'anno precedente, superiore al valore del 2019 (38% contro il 35%).
- Il calo ha riguardato sia le sofferenze cedute sul mercato (da 27 a 20 miliardi), sia quelle chiuse in via ordinaria (da 7 a 5 miliardi) e riflette la riduzione della consistenza di tali crediti nei bilanci delle banche (da 192 a 65 miliardi tra il 2016 e il 2019 ) e la diminuzione dell'anzianità media (e quindi dell'ammontare di posizioni più vicine alla chiusura in via ordinaria).
- Le GACS hanno assistito tutte le principali operazioni (12,6 miliardi realizzate da 29 banche, alcune con operazioni multioriginator).
- Le inadempienze probabili cedute sono state 6,7 miliardi (8,5 miliardi nel 2019; 4,3 miliardi nel 2018).
- L'attività di recupero degli intermediari ha risentito della chiusura dei tribunali a seguito delle misure restrittive assunte per contrastare la pandemia, con effetti maggiori sulle procedure in fase iniziale. Ne è conseguito un maggior ricorso a iniziative stragiudiziali. Non è possibile allo stato sapere se tale battuta di arresto si tradurrà in un posticipo dei flussi o anche in una riduzione dei tassi di recupero.
I tassi di recupero delle sofferenze chiuse
- Rispetto al 2019 il tasso di recupero medio è aumentato al 36% a fronte del 31% nel 2019 (dal 28% al 33% il tasso delle posizioni in sofferenza cedute e dal 44% al 45% quello delle sofferenze chiuse in via ordinaria). Il differenziale nei recuperi tra cessioni e procedure ordinarie si è ridotto a 12 punti percentuali, rispetto ai 16 punti percentuali dei due anni precedenti.
- Il tasso medio di recupero sulle sofferenze assistite da garanzie reali è aumentato al 40% (35% nel 2019), principalmente sulle posizioni cedute (dal 32% al 38%). Per le posizioni non assistite da garanzie reali il tasso medio di recupero è stato del 26%; anche in questo caso l'aumento si è avuto sia sulle sofferenze cedute (dal 16% al 23%) sia, seppure in misura minore, su quelle oggetto di procedure di recupero ordinarie (dal 35% al 38%).
I prezzi di cessione dei crediti deteriorati
- Il prezzo delle sofferenze cedute nel 2020, ricavato sulla base della rilevazione annuale condotta a partire dal 2016 su un campione molto ampio di operazioni, è stato pari al 24% dell'esposizione lorda di bilancio al momento della cessione, sostanzialmente invariato rispetto al 2019, a fronte di una anzianità media stabile delle posizioni cedute. Il prezzo è stato pari al 35% (31% nel 2019) per le sofferenze assistite da garanzie reali e al 10% (12% nel 2019) per le altre.
- Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze è stato pari al 41%, in riduzione di 12 punti percentuali rispetto a quello realizzato nel 2019 - che aveva beneficiato di un'operazione rilevante con prezzi elevati - ma in linea con il prezzo conseguito nel 2018.
Testo della pubblicazione
- N. 27 - I tassi di recupero delle sofferenze nel 2020 pdf 448.8 KBData pubblicazione:25 novembre 2021
- N. 27 - I tassi di recupero delle sofferenze nel 2020 - Appendice statistica xlsx 88.3 KBData pubblicazione:25 novembre 2021