CNEL: Recovery fund, prima donne e giovani
CNEL: occorrono misure strutturali . Bisogna prima di tutto utilizzare le risorse europee per rafforzare il programma “Garanzia giovani” e trovare una strategia per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
“La crisi epocale che stiamo attraversando sta facendo emergere gli effetti di vuoti strutturali e di ritardi accumulati da tempo. Se la caduta dell’occupazione non è stata drammatica come quella del PIL, grazie al massiccio ricorso alle varie tipologie di ammortizzatori sociali, la diminuzione dell’occupazione si è tuttavia concentrata nel lavoro autonomo e in quello dipendente a tempo determinato (-13%), dove la componente femminile e quella giovanile sono elevate”.
È quanto scrive il presidente del CNEL Tiziano Treu nell’editoriale del nuovo numero del “Notiziario sul mercato del lavoro e la contrattazione del CNEL”, che aggiunge:
“La crisi ha colpito, in particolare, le fasce più deboli, lavoratori precari e a termine e, in generale, giovani e donne. Il rilancio dell’occupazione è un obiettivo prioritario delle politiche pubbliche. Il CNEL ha evidenziato come non siano sufficienti provvedimenti isolati e settoriali, e come gli stessi provvedimenti di incentivo, quali le decontribuzioni previste nella legge, non siano sufficienti a garantire una crescita durevole della occupazione, specie in periodi di crisi. Servono misure strutturali che affrontino i problemi alla radice. Occorre utilizzare le risorse europee per rafforzare il programma “Garanzia giovani” trasformando tale strumento in un effettivo ponte verso il lavoro. Vanno valorizzati e potenziati gli strumenti di transizione dalla scuola al lavoro, in particolare il meccanismo dell’apprendistato, strumento che in altri Paesi ha contribuito in grande misura a facilitare l’accesso dei giovani al mercato del lavoro regolare”.
Le Raccomandazioni del Consiglio Europeo sul PNR 2019 indicavano come insufficienti “gli investimenti nei servizi di assistenza e nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro” e le politiche di equilibrio tra vita professionale e vita privata, e sottolineavano la mancanza di “una strategia organica per promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”. Proprio a partire dalla constatazione del Consiglio, attraverso il Forum per le pari opportunità il CNEL sollecita l’attivazione di una strategia nazionale che ruoti attorno a tre assi (lavoro, welfare e servizi, conoscenza) sui quali far convergere le risorse di Next Generation Eu.
Nel nuovo numero del Notiziario, spazio anche ai dati dell’Archivio Nazionale dei contratti. Al 30 settembre 2020, risulta ancora in corso di validità il 39,2% dei CCNL vigenti (che sono 368), mentre il restante 60,8% (pari a 571 contratti) è attualmente scaduto. Nel terzo trimestre del 2020 sono stati depositati nell’Archivio del CNEL 55 accordi nazionali, oltre il doppio rispetto al trimestre precedente in cui, a causa del lockdown si era registrata una battuta di arresto anche per quanto riguarda i rinnovi contrattuali. Aumenta ancora il numero dei CCNL vigenti che raggiunge quota 939, con un incremento di 30 unità rispetto a settembre 2019 (+3,3%). Dei 71 contratti stipulati e depositati da marzo a settembre, solo 40 sono stati sottoscritti da parti rappresentate al CNEL.
Tra gli altri temi del Notiziario, oltre alle proposte del Forum per le pari opportunità per l’utilizzo delle risorse NGEU viene presentato l’accordo delle parti sociali europee sulla digitalizzazione; il protocollo per il lavoro sulle piattaforme digitali; le osservazioni e proposte del CNEL sulle iniziative legislative sugli ammortizzatori sociali e la proposta della Commissione Europea sul salario minimo.
Scarica il Notiziario Mercato del lavoro e contrattazione n.4/2020