Consob: Piazza Affari torna ai livelli pre-Lehman Brothers
Capitalizzazione di Borsa nel 2023 in crescita del 20,5% rispetto all’anno precedente. Positivo il saldo tra ingressi e uscite sul listino principale.
Pubblicato l’ultimo Bollettino statistico della Consob sulle società di diritto italiano in Borsa.
Capitalizzazione di Borsa in crescita del 20,5% per Piazza Affari nel 2023 rispetto all’anno precedente.
Il listino di Milano si riporta con ciò ai livelli di prima della grande crisi finanziaria del 2008 e del fallimento della banca Lehman Brothers. È uno degli elementi che risultano dall’ultimo Bollettino statistico pubblicato oggi dalla Consob, in cui si offre una fotografia delle società di diritto italiano quotate alla Borsa di Milano.
Il valore complessivo di mercato delle azioni in Piazza Affari è salito a fine 2023 a 574 miliardi di euro (dai 476 di fine 2022). Al 31 dicembre 2023 il rapporto capitalizzazione/Pil (secondo i dati preliminari Istat) è cresciuto al 28% dal 24% di un anno prima. Includendo anche i dati di Euronext Growth Milan (Egm), la piattaforma multilaterale di negoziazione costituita come mercato non regolamentato per le piccole e medie imprese, nonché il sistema multilaterale di negoziazione Vorvel, la capitalizzazione complessiva a fine 2023 è di 586 miliardi di euro pari al 28,6% in relazione al Pil.
Il 2023 evidenzia una battuta d’arresto nella tendenza delle società italiane ad abbandonare la Borsa. Positivo (+3) il saldo tra entrate e uscite sul listino principale, Euronext Milan (Exm). A fronte di 9 new entry si registrano 6 delisting. Continua ad espandersi l’Egm con 13 nuovi ingressi nel 2023, che portano il totale a 198 società. Fra Exm, Egm e Vorvel il numero totale delle società negoziate sale a fine 2023 a 428 da 412 di fine 2022.
Sostanzialmente stabile (730 miliardi di euro) il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane sulle piattaforme nazionali ed europee. In aumento (+25%) il volume delle negoziazioni su titoli di Stato della Repubblica Italiana. Il controvalore dei bond governativi passati di mano sulle piattaforme italiane è salito nel 2023 a 4.500 miliardi di euro dai 3.600 del 2022. Pressoché costanti gli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato.