Leasing e PMI: innovazione, crescita e resilienza nel 2024

Il leasing si conferma uno strumento strategico per le PMI italiane, che continuano a rappresentare la spina dorsale del tessuto produttivo nazionale. Nel 2024, il 41,4% delle imprese che hanno fatto ricorso al leasing erano microimprese e il 41,9% piccole imprese, a conferma della centralità di questo segmento, caratterizzato da forte propensione alla crescita e attenzione alla digitalizzazione. Le imprese che ricorrono al leasing mostrano un livello di digitalizzazione e innovazione superiore alla media italiana. Quasi il 40% presenta un grado medio-alto di digital capability e oltre il 45% ha un’elevata capacità innovativa, diffusa in tutte le classi dimensionali della clientela leasing.

Dal punto di vista settoriale, la metà dei finanziamenti leasing è stata destinata ai servizi, seguiti da industria e costruzioni. Particolarmente positivo l’andamento del comparto metalli e lavorazioni, in crescita dell’11,6% rispetto al 2023.

La redditività della clientela leasing è più alta della media nazionale, per tutte le dimensioni d’impresa. Nonostante una flessione del fatturato stimata nel 2024 (-2,8%), le previsioni Cerved indicano una ripresa già dal biennio successivo ( +0,4% nel 2025 e +1,2% nel 2026).

I canali di vendita attraverso i quali la clientela può stipulare un contratto di leasing sono molteplici. Resta prevalente anche nel 2024 il canale indiretto con al primo posto quella dei concessionari, mentre aumenta il peso delle banche convenzionate e quello degli agenti e mediatori creditizi.

Il leasing, dunque, emerge non solo come leva di sostegno finanziario, ma come fattore di resilienza e rilancio per le imprese, contribuendo a rafforzare competitività, innovazione ed export in un contesto di forte incertezza globale.

 

Per approfondire il tema consulta il Rapporto Annuale sul leasing 2024 disponibile qui