L'INPS aggiorna i dati sul precariato
Sul sito dell'INPS pubblicati i dati dell'Osservatorio del precariato relativi al mese di settembre 2021.
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LA DINAMICA DEI FLUSSI
Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi nove mesi del 2021 sono state 5.265.000, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+19%) dovuto alla marcata crescita osservata a partire da marzo 2021. Essa ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuata per le assunzioni con contratti di somministrazione (+32%) e stagionali (+31%) mentre per le altre tipologie si registrano aumenti più contenuti: apprendisti (+22%), tempo determinato (+18%), intermittenti (+14%) e tempo indeterminato (+8%). Per quanto riguarda le classi dimensionali, le aziende con “100 e oltre dipendenti” hanno fatto registrare, nel terzo trimestre 2021, gli incrementi (rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente) più significativi generalizzati a tutte le tipologie contrattuali. Per quanto riguarda le tipologie orarie l’incremento, confrontando sempre terzo trimestre 2021 con terzo trimestre 2020, ha interessato essenzialmente le prestazioni a tempo pieno. Le trasformazioni da tempo determinato nei primi nove mesi del 2021 sono risultate 339.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-11%); dal secondo trimestre 2021 si registrano comunque variazioni sempre positive. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del +20%. Le cessazioni fino a settembre 2021 sono state in complesso 4.452.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+7%). In flessione le cessazioni dei contratti intermittenti (-10%), pressoché stabili le cessazioni di contratti a tempo determinato (-1%), in aumento tutte le altre tipologie, contratti in somministrazione (+22%), contratti in apprendistato (+19%), contratti a tempo indeterminato (+13%) e contratti stagionali (+11%). Dal 1 luglio 2021 per i comparti industriali con esclusione del tessile-abbigliamento-calzature (Tac) sono cadute le restrizioni ai licenziamenti, attivate nella primavera del 2020 e successivamente confermate per contrastare gli effetti occupazionali della pandemia. Il grafico 1 consente di valutare, per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il primo impatto di queste modifiche, ponendo a confronto il livello mensile dei licenziamenti economici nel 2021 con il livello osservato nel 2019, in un contesto quindi pre-pandemico.