Cinema italiano: il duro impatto della pandemia

Un’industria importante, colpita con durezza dalla pandemia, che riparte grazie al protocollo sanitario per la ripresa delle produzioni audiovisive e che esplora nuovi modelli di business.

Cinema italiano: il duro impatto della pandemia

La cattiva notizia la conosciamo tutti, ed è vecchia ormai di un anno: la pandemia ha bloccato per diversi mesi le produzioni televisive e cinematografiche e lascia tuttora chiuse le sale. La buona notizia è invece che il cinema italiano, prima dello tsunami Covid-19, godeva di buona salute, e che quindi si presenta meglio di altri all’appuntamento con i profondi mutamenti nelle modalità di fruizione palesatisi in questi mesi, che si prevede perdureranno anche a emergenza sanitaria terminata.

Nel 2019 l’Italia ha registrato negli incassi al box office la migliore crescita in Europa e il quinto miglior risultato dal 1995 (dati Anica). Il 2020, prima della chiusura delle sale, era iniziato ancora meglio, con un +20% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Un dato di crescita su cui per giunta le produzioni italiane hanno avuto un peso maggiore (56,56% sul totale, nel 2019 era del 21,24%), anche se buona parte di questo exploit è merito di un solo film, Tolo tolo di Checco Zalone.

La successiva chiusura dei cinema ha poi determinato un crollo al botteghino, cui ha fatto da contraltare la crescita esponenziale di tutte le piattaforme di video streaming. E il futuro del settore, oltre che dalla riapertura delle sale, passerà proprio attraverso una formula che combini nel modo più profittevole i diversi canali di trasmissione. Un processo ricco di incognite ma anche di opportunità per chi saprà affrontarlo con dinamismo.

Passiamo ora in rassegna alcune delle case di produzione cinetelevisive più importanti e interessanti del panorama italiano.

Le società quotate

Si distingue per longevità la IIF, fondata a fine anni Cinquanta da Fulvio Lucisano e oggi guidata dalla figlia Federica. Negli anni ha prodotto film di moltissimi registi italiani, da Risi a Bruno, e distribuito in Italia oltre 500 film. La IIF è controllata al 100% da Lucisano Media Group, fondata dal patron nel 1992 e dal 2014 quotata sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana. Fra le produzioni più recenti, la fiction Mina Settembre e il film Ritorno al crimine. L’esercizio 2019 si è chiuso con ricavi pari a 38 milioni di euro (+2,3% rispetto all’anno precedente).

Fresca di quotazione nel segmento AIM-PRO del listino AIM Italia gestito da Borsa Italiana è poi la Fenix Entertainment, fondata nel 2006 e specializzata nella produzione di film, cortometraggi, documentari, serie tv, docu-film e colonne sonore.

Parimenti quotata è la Iervolino Entertainment, società innovativa (suo il primo film finanziato in criptovalute) e di respiro internazionale, fondata nel 2011, che ha come azionisti di maggioranza Andrea Iervolino e Monika Bacardi.

Ottima la recente performance (ha guadagnato oltre il 20% a Piazza Affari, dove è quotata sul mercato AIM Italia) di Leone Film Group. La società di produzione e distribuzione cinematografica, fondata da Sergio Leone 30 anni fa, si è avvantaggiata dall’accordo triennale con Amazon, che prevede l’acquisto in esclusiva di tutte le sue produzioni.

Realtà storiche

Realtà storica del settore è la Filmauro, fondata nel 1975 come Auro Cinematografica da Luigi De Laurentiis e dal figlio Aurelio, e discendente dalla lunga stirpe di produttori, iniziata negli anni Quaranta, da Luigi e da suo fratello Dino. Alla morte di Luigi (1992), la società è passata sotto la guida di Aurelio De Laurentiis, che possiede anche due squadre di calcio: il Napoli e il Bari. Nel corso della sua storia la Filmauro ha prodotto oltre 400 film; fra i suoi registi di punta Avati, Monicelli, Festa Campanile, Verdone, Veronesi, Vanzina. Come società di distribuzione si è occupata di oltre 300 film di registi come Allen, Almodovar, Lynch e Besson. Filmauro è anche uno dei principali editori musicali italiani, con un catalogo che comprende colonne sonore firmate da Morricone, Piccioni e Rota. Sul fatturato totale, però, il cinema conta solo per il 3% (nel 2018 la percentuale era del 7%): 10 milioni su 321 (il resto arriva dal calcio).

Risale invece al 1986 la fondazione, da parte di Maurizio Totti, della Colorado Film, società leader del gruppo Iven. Dal 2017 la Rainbow (azienda di Iginio Straffi, leader nella produzione di animazione) ha acquisito la quota di maggioranza di Iven (dando così luogo a un soggetto per cui si stima un giro d’affari di 100 milioni di euro, di cui il 20% circa di Iven). Colorado ha prodotto film e trasmissioni tv, tra cui lo show omonimo.

Indipendenti ed emergenti

Uno dei maggiori produttori indipendenti è Cattleya, che ha al suo attivo oltre 70 film e numerose serie televisive. Fra i suoi titoli principali: Romanzo CriminaleGomorraZeroZeroZero e Summertime, che le hanno dato una risonanza nazionale e internazionale. È stata fondata nel 1997 da Riccardo Tozzi, che ancora oggi la guida e possiede una quota del 49%. Dal 2017, la maggioranza appartiene alla società inglese ITV Studios. Dal 2009, con thinkcattleya, la società produce anche spot pubblicitari.

Wildside, nata nel 2009, ha fra i suoi fondatori i registi Fausto Brizzi e Saverio Costanzo. Dopo vari passaggi societari e fusioni, dal 2015 fa parte del gruppo inglese Freemantle. Fra le sue produzioni le serie tv The young Pope e il blockbuster Come un gatto in tangenziale.

Nel panorama si distingue anche la Pepito Produzioni, avviata nel 2011 dall’ex dirigente Rai Agostino Saccà e dal figlio Giuseppe. Fra i più recenti successi i film Hammamet e Favolacce.

Altre realtà interessanti sono la siciliana Tramp (produce i film di Ficarra e Picone), Aurora Film (di Giannandrea Pecorelli, dal film blockbuster Notte prima degli esami alla soap Il paradiso delle signore), Frenesy (fondata dal regista Luca Guadagnino per promuovere i suoi lavori, ma non solo), 3zero2tv (partner per media producer, editori e brand nella realizzazione e distribuzione di prodotti audiovisivi), R&C (fondata nel 1998 da Tilde Corsi e Gianni Romoli, produce i film di Ozpetek), MariFilm (fondata nel 2007 da Massimo Boldi, ha prodotto sette film e una serie tv), Indiana (dal 2004 si occupa di pubblicità e produzione cinetelevisiva), Groenlandia (nata dall’incontro fra il produttore Matteo Rovere e il regista Sydney Sibilia). Merita infine una menzione la casa di produzione 42, fondata fra gli altri da Gianluca Neri (scrittore, autore, conduttore e blogger) a cui si deve la realizzazione della docu-serie SanPa.