Orsini: fondo Pnrr per supporto alle imprese in difficoltà

Confindustria propone l'uso dei fondi Pnrr e coesione per le imprese colpite dai dazi USA. Focus su incentivi, piano industriale straordinario e riforme UE per sostenere industria e investimenti.

Orsini: fondo Pnrr per supporto alle imprese in difficoltà

Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ha avanzato una proposta al Governo per incentivare le imprese italiane colpite dai dazi americani. In un’intervista rilasciata il 7 marzo al Corriere della Sera, Orsini ha suggerito di attingere ai fondi non utilizzati del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) e ai fondi di coesione per sostenere il tessuto imprenditoriale nazionale.

Il Presidente ha espresso preoccupazione per il rischio di delocalizzazione delle imprese verso gli Stati Uniti, incentivata dalle barriere tariffarie. Tuttavia, ha sottolineato che le difficoltà interne, come burocrazia, costo dell’energia e iper-regolamentazione, pesano 

maggiormente sugli imprenditori italiani. Nonostante ciò, Orsini ha ribadito la capacità unica dell’Italia di produrre beni distintivi, rendendo spesso impossibile la delocalizzazione.

Orsini ha inoltre evidenziato le stime del Centro Studi di Confindustria, che prevedono una crescita economica dello 0,6% nel 2025, in calo rispetto alle precedenti previsioni dello 0,8%. Pur riconoscendo le sfide, il Presidente ha espresso fiducia nella capacità di adattamento del Paese, sottolineando la necessità di un piano industriale straordinario per gli investimenti. 

Sul fronte europeo, Orsini ha criticato l’incertezza generata dalle politiche ambientali e ha proposto una revisione degli obiettivi verdi per favorire gli investimenti. Ha inoltre suggerito di adottare misure analoghe a quelle della Spagna, che ha stanziato 14 miliardi di euro per le imprese danneggiate dai dazi.

Infine, il Presidente ha sottolineato l’importanza di un nuovo piano di incentivi agli investimenti, con meccanismi di credito d’imposta semplici e automatici, per supportare le imprese medio-piccole. Orsini ha concluso evidenziando la necessità di negoziati equilibrati con le Big Tech americane, considerando le interdipendenze tra Europa e Stati Uniti in settori strategici come energia e difesa.