Economia
Contratti: prima diminuire il costo del lavoro poi rinnovare
Per la presidente della Commissione Lavoro di Confcommercio, "in questo momento non gravare ulteriormente sui costi delle imprese. Si intervenga sul cuneo fiscale e contributivo del costo del lavoro".
“In questi giorni stiamo ascoltando numerose prese di posizione, nonché sollecitazioni, a rinnovare i contratti collettivi nazionali scaduti. Confcommercio, che sottoscrive il più grande e rappresentativo Ccnl, ritiene che in questo momento non sembra opportuno gravare ulteriormente sui costi delle imprese, che stanno faticosamente tentando di tornare ad una normalità nonostante le numerose incognite legate all'andamento prossimo della pandemia, ma anche a tutte le conseguenze di una economia interna fortemente depressa”.
Lo dice Donatella Prampolini, presidente Commissione Lavoro di Confcommercio, inserendosi nel dibattito di questi giorni sul rinnovo dei contratti.
“E' però possibile – continua - sviluppare confronti per condividere le linee di manutenzione della contrattazione sia nazionale che decentrata, ferma restando per Confcommercio la centralità del contratto nazionale e dei sistemi di welfare e bilateralità ad essi connessi. Sarà imprescindibile, inoltre, intervenire in maniera definitiva e strutturale sul cuneo fiscale e contributivo del costo del lavoro, considerando anche che stiamo aspettando le proposte del Ministro sulla riforma degli ammortizzatori sociali”.