Ddl Bilancio 2022: Audizione del MEF

Si è tenuta l’audizione del Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, sull’esame del Disegno di Legge di Bilancio 2022, nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

Ddl Bilancio 2022: Audizione del MEF

Riportiamo, di seguito sintetizzati per punti, i principali temi trattati nel corso dell’audizione.

  • Introduzione generale – Il Ddl di bilancio si muove sulle linee tracciate dalla NADEF e dal DPB. La politica economica resterà espansiva finchè il PIL e l’occupazione avranno recuperato la mancata crescita rispetto al 2019. Negli scorsi mesi, la politica economica si è concentrata sul breve periodo e sul sostegno alle imprese nel corso di questa delicata fase di recessione. Ovviamente, inoltre, nel corso degli ultimi mesi il Governo ha affrontato il tema del PNRR, elemento che allunga al medio-lungo periodo l’orizzonte delle politiche pubbliche. Il Governo intende recuperare dunque il PIL precrisi entro il primo trimestre del 2022, posto che la pandemia non peggiori, si pone, inoltre, l’obiettivo di rafforzare l’azione già intrapresa con il PNRR, ovvero gettare la base per una futura e stabile crescita economica. Nel corso dell’esame della NADEF, è emerso che la crescita economica è la priorità dell’attuale impianto normativo. Uno degli strumenti principali in questo senso è agire sugli investimenti pubblici e privati. In aggiunta a quanto fatto con il PNRR, nel 2022 e nel 2024 si prevedono investimenti aggiuntivi per 9 miliardi che diventano 94 nell’orizzonte sino al 2036. Nell’ambito degli investimenti privati in transizione 4.0, sono stati dedicati 17 miliardi nell’intero periodo e 4.5 miliardi per sostegni nel settore immobiliare che diventano 30 nel triennio. Il Governo, inoltre, intende potenziare la ricerca e ridurre la pressione fiscale.
  • Prospettive di crescita economica – Quando è stata redatta la NADEF, la crescita economica stimata era al 6%, mentre secondo le stime attuali essa si attesterà circa al 6.2%. Anche il quadro di finanza pubblica appare migliore rispetto alle prospettive della NADEF, in quanto i saldi di cassa della PA mostrano un andamento migliore che potrebbe consentire di chiudere con una flessione debito/PIL meno accentuata.
  • Attuale Legge di Bilancio – I margini per l’azione di bilancio sono circa 23 miliardi per il primo anno e circa 30 miliardi per l’anno successivo. In questo senso si è tentato di ottenere una disponibilità aggiuntiva.
  • Rivalutazione marchi e ammortamenti – Si è intervenuto sul beneficio fiscale offerto nell’estate nel 2020 alle imprese che hanno rivalutato marchi e beni immateriali a fronte di appositi pagamenti. Lo scorso mese le imprese hanno versato una delle prime tre rate dovute, ed è emerso pertanto un tasso di rivalutazione molto ampio. Il meccanismo sconta in 18 anni il 24% dell’aliquota di ammortamento. Si tratta di una misura molto favorevole che è stata recepita sul gettito dell’IRES e fa si che entro il terzo anno gli ammortamenti siano tali da ripagare l’investimento iniziale, tale meccanismo verrà rimodulato senza cancellarne il beneficio, che verrà redistribuito nel lungo periodo su 50 anni e non 18 anni. Alle imprese vengono pertanto offerte due opzioni: o la restituzione di quanto pagato a settembre, oppure integrare il 3 percento versato con aliquote previste tra il 12 ed il 16 percento.
  • Cashback – Annullato il Cashback. Tale meccanismo ha incentivato l’adozione di pagamenti elettronici e digitalizzazione. Nel primo semestre del 2021 tale meccanismo ha prodotto un aumento di pagamenti effettuati tramite POS del 28 percento del valore, aumento che tuttavia è apparso piatto nei mesi successivi. Guardando ai costi e benefici, al netto di un costo pari ad 1.5mld si è pensato di non prorogarlo, avendo però a mente che l’uso dei pagamenti elettronici è Stato agevolato con crediti d’imposta specifici. 
  • Riduzione della pressione fiscale – Un terzo delle risorse della Legge di Bilancio sono stanziate per interventi volti a ridurre la pressione fiscale: 10mld nel 2022 e 2023 e 13mld nel 2024. L’intervento principale in questo senso riguarderà IRPEFF e IRAP. In questi giorni, infatti, sono state condotte numerose interlocuzioni che porteranno ad un’apposita proposta.
  • Rincari energetici – 2mld sono stati stanziati per il 2022 per ridurre i rincari energetici che si aggiungono a quanto già previsto antecedentemente.
  • Investimenti sulla spesa – La restante parte dei 90 miliardi previsti dalla Legge di Bilancio per il triennio è stata assegnata al finanziamento di investimenti sul lato della spesa. Nel triennio 11mld verranno destinati alla sanità, 1.85mld per l’acquisto di vaccini e medicinali contro il Covid-19, 11 mld per il contrasto alla povertà, 7mld per sostenere il sistema delle imprese. Nel triennio, inoltre, 9mld verranno destinati agli investimenti pubblici, 2mld alla ricerca, 6mld alla riforma degli ammortizzatori sociali, 5mld agli enti locali e 2 per il pubblico impiego.
  • Interventi fiscali – Altri interventi sul lato fiscale riguardano l’aver posposto al 2023 la Plastic e la Sugar Tax. Cambia inoltre il sistema della remunerazione della riscossione nel 2022, con un onere di circa 900mln. Si è operata inoltre una riduzione dell’IVA sugli assorbenti, nonché una rimodulazione della compensazione dei crediti di imposta per 2mln che è stata resa strutturale.
  • Misure a sostegno degli investimenti – Gli investimenti sono cruciali per la crescita economica. In questo senso si ha un grande ammontare di risorse già stanziate grazie ai fondi di durata quindicennale che hanno ancora una dotazione di circa 140mld: di cui 50 per il Fondo di sviluppo e coesione e 81 per la programmazione comunitaria. Quest’anno sono stati inoltre aggiunti 230mld con il PNRR e 10 miliardi per l’alta velocità. Con la Legge di Bilancio si aggiungono ulteriori 94mld a questa serie di stanziamenti. Di questi 71mld riguardano interventi nel settore infrastrutturale, tra cui la ferrovia adriatica e le strade, precedentemente escluse dal PNRR. Si è costituito un apposito Fondo per gli enti locali con dotazione di 150mld l’anno per aiutare infatti gli enti locali a gestire i numerosi investimenti previsti dal PNRR. Il Ministro, in questo senso, ha inoltre ricordato il rifinanziamento dei contratti di programma con ANAS, la costituzione del Fondo Fit for 55 con dotazione di 2mld per la riduzione delle emissioni. In questo senso, probabilmente la cifra che verrà spesa sarà molto più alta. Inoltre, sono stati finanziati per 7 miliardi gli interventi connessi al sisma del centro Italia.
  • Investimenti privati – in questo senso si hanno due linee di intervento:
    • Investimenti immobiliari – Si è operata una proroga per tre anni degli incentivi del 50 e 65 percento. Inoltre, gli incentivi al 110% sono stati estesi e rimodulati. Quest’ultimo incentivo, ovvero il Superbonus è Stato esteso al 2023 per i condomini con le stesse modalità correnti, incentivo che poi scende al 20 e 65%. Resta invece la stessa la normativa sullo sconto in fattura e sulla cedibilità del credito. Rispetto alle abitazioni unifamiliari, il superbonus è Stato esteso al 2022 per abitazioni personali di persone fisiche con ISEE fino a 25 mila euro. Questi interventi immobiliari hanno un onere che per i prossimi anni costerà 30 mld, di cui 14 riguardano il superbonus 110% per le unifamiliari, e 13.5 la proroga per i condomini. Si tratta di cifre particolarmente ampie: nel 2021 il costo di cassa dei bonus immobiliari è stimata in 11mld e mezzo. I lavori effettuati quest’anno avranno un costo stimato in 25.5mld. Con questa Legge di Bilancio si interviene dunque con altri 30 miliardi per lavori futuri. Si tratta di interventi importanti per sostenere il settore della costruzione e che mirano a ridurre nel tempo gli incentivi più onerosi. Gli interventi al 110%, ad ogni modo, eliminano il vincolo di prezzo. Va inoltre sottolineato che a seguito del superbonus, si sono attestati a 10.5 miliardi gli oneri sulle asseverazioni rispetto ad una porzione molto bassa del patrimonio immobiliare italiano. Con questi 10mld si è toccato un patrimonio vicino allo 0.5% di quello immobiliare italiano. 
    • Incentivi alle imprese – Essi erano già stati finanziati per il 2022. Con la presente Legge di Bilancio sono state ridotte, ma prorogate, le aliquote per incentivi 4.0, e prorogati gli incentivi per le spese in R&S seppur con aliquota dimezzata. Si è inoltre rifinanziata la Nuova Sabatini, si è aumentato il limite annuale dei PIR e rifinanziato il Fondo per i progetti di interesse comunitario. Inoltre, si è rifinanziato il Fondo 394 a sostegno dell’export, settore che ad oggi sta sostenendo la crescita del Paese. Il Governo ha altresì proposto un rifinanziamento con 3mld del Fondo di Garanzia PMI. Rispetto invece alle garanzie statali, si propone una graduale rimodulazione futura di queste misure per riportare il contesto economico vicino a situazioni di normalità. Tra i vari interventi di politica economica si è pertanto promossa la creazione del Fondo, con dotazione di 150 milioni annui per la transizione ecologica.
  • Sanità – Si intende giungere ad un sistema sanitario solido ed efficace. In questo senso sono stati accresciuti gli stanziamenti nel triennio per 11mld, e si intende aumentare di ulteriori 2mld la dotazione del Fondo sanitario, fermo restando l’acquisto di vaccini e medicinali. È Stato inoltre accresciuto il Fondo per i farmaci innovativi, e voluta la creazione di nuovi spazi per l’acquisto di farmaci al fine di limitare il problema del Pay Back, elemento che reca numerosi problemi sia alle imprese che alle Regioni. Dal punto di vista del sistema sanitario, il Governo ha rifinanziato il piano strategico contro le pandemie influenzali e aumentata la dotazione delle lauree specialistica in medicina al fine di giungere a 12 mila posizioni come soglia di base annua. 
  • Prestazioni sociali – di seguito le principali misure in questa direttrice:
    • Assegno unico – La scorsa settimana il Governo ha varato il D.lgs Assegno Unico Universale, ovvero una riforma strutturale di grande portata alimentata con 6 miliardi aggiuntivi. Si tratta di una riforma fondamentale per adeguare il trattamento economico dei diversi nuclei familiari. 
    • Reddito di cittadinanza – Si è intervenuti con un ulteriore miliardo sul RdC per un totale complessivo, dunque, di 8.8 mld. La spesa per questa misura, che nel corso del prossimo anno resterà uguale, sarebbe aumentata senza idonei interventi di razionalizzazione. L’impianto complessivo, non va modificato in quanto benefico è Stato il suo intervento nell’ambito della povertà. Al netto di questo, sono stati previsti dei correttivi nell’ambito degli obblighi, del décalage, e sono stati previsti appositi sgravi per le imprese. 
  • Pensioni – Nell’ambito delle pensioni si tornerà, gradualmente, a legislazione vigente. È stata dunque prorogata l’opzione donna e l’Ape sociale con un’apposita estensione della platea sulla base delle categorie identificate dalla Commissione istituita presso il Ministero del Lavoro. È Stato inoltre istituito un Fondo con dotazione di 150mln per il prossimo anno finalizzato ad incentivare un’uscita agevolata dalle aziende in crisi per coloro che hanno compiuto 62 anni di età.
  • Ammortizzatori sociali – Si è provveduto ad estendere l’ambito applicativo dell’integrazione salariale alle imprese escluse, nonché ad apprendisti e lavoratori domiciliari. Si è intervenuto anche sul décalage della NASPI da 4 a 6 mesi. Si è anche prorogato al 2023 il contratto di espansione che riguarda le aziende con 50 dipendenti. Si è infine reso strutturale il congedo di paternità a 10 anni e si è intervenuti nell’ambito del sostegno ai non autosufficienti ed alunni con disabilità  
  • Istruzione – Sono stati prorogati a giungo gli incarichi temporanei per docenti assunti con contratti a tempo determinato. È Stato rifinanziato il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa ed investito fortemente per il potenziamento della rete degli asili nido. In questo senso il punto è assicurare che gli enti abbiano le risorse strutturali per attuare il piano volto all’aumento al 33% della copertura degli asili nido a cui il Governo ha destinato 800 milioni.
  • Università e ricerca – L’obbiettivo è quello di sostenere l’attività di ricerca in Italia. È Stato pertanto aumentato in tre trance il Fondo per il finanziamento ordinario dell’università, e portato a 200mln nel 2024 il Fondo italiano per la scienza. Accanto a ciò si propone la creazione di un Fondo per la tecnologia con lo stesso ammontate di quello per la ricerca e la scienza.
  • Giovani – è stata resa permanente la 18App. Inoltre, sono stati introdotti incentivi fiscali per l’acquisto della prima casa e apposite detrazioni fiscali per le locazioni dei giovani. Va sottolineato che la misura dell’assegno unico universale si rivolge anche a questa parte della popolazione. 
  • Enti locali – La misura volta al finanziamento delle funzioni fondamentali di Città e Province basate sui fabbisogni standard fa si che questi enti abbiano le risorse per operare al meglio
  • Pubblico impiego – Il Governo si è attivato per la costituzione di un Fondo per un numero limitato di nuove assunzioni nella PA a tempo determinato e per la promozione di nuove competenze.
  • Conclusioni – La Legge di Bilancio interviene su numerosi aspetti, ed intende guardare al futuro. L’obbiettivo è quello di accrescere gli investimenti nel Paese e portarli in linea con quelli dei paesi esteri. Il vero test in questo senso sarà il tasso di crescita nel 2024 e nel 2025. Obbiettivo primario è quello di rendere il Paese maggiormente dinamico e pronto ad assorbire tutti nel mercato del lavoro. Si dovrà inoltre gestire il debito pubblico, gestione che ad oggi è stata agevolata dalla politica monetaria espansiva. La reale sfida sarà rendere il Paese pronto ad affrontare tale obbiettivo anche qualora gli interessi tornino a salire e gli investimenti emergenziali vengano meno.