Decreti ristori: Dichiarazione del Ministro Gualtieri
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il 25 novembre 2020 il comunicato stampa n. 267 in merito alle dichiarazioni del Ministro Gualtieri.
Comunicato Stampa N° 267 del 25/11/2020
“Il Governo è impegnato a sostenere chi è stato maggiormente colpito dalle nuove misure di contenimento sanitario e a questo scopo abbiamo già varato, nel quadro delle risorse disponibili, tre decreti cosiddetti ‘ristori’ che in parte hanno replicato il meccanismo del ‘fondo perduto’ già sperimentato con successo nella primavera scorsa e hanno prorogato le scadenze fiscali e contributive per i settori interessati dalle misure restrittive. Siamo consapevoli che questi interventi devono essere ulteriormente rafforzati, ed è per questo che abbiamo chiesto alle Camere un nuovo scostamento di 8 miliardi per il 2020 attraverso cui finanziare un quarto decreto ristori. Inoltre il Governo sta definendo un ulteriore scostamento nei primi mesi del nuovo anno.
Nel quadro di tali risorse, le proposte avanzate da alcune forze di opposizione, in particolare da Forza Italia, per incrementare il sostegno a lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti, sono da considerare favorevolmente, perché incrociano esigenze reali del Paese e riflettono anche la volontà politica espressa dalle forze della maggioranza e dal governo. Per questo riteniamo percorribile, entro un quadro di sostenibilità economica, un ampliamento della moratoria fiscale, con il rinvio delle scadenze di fine anno che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente interessati dalle misure restrittive, e lo estenda a tutte le attività economiche che hanno subito cali rilevanti del fatturato.
Inoltre, siamo pronti a confrontarci per mettere a punto un meccanismo organico di natura perequativa per i ristori che vada oltre le limitazioni per aree di rischio pandemico e quelle derivanti dai codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi. In questo quadro condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla Gestione separata”.