DL Sud, audito Ministro Fitto:ZES, PNRR e coesione al centro

Il Ministro, nell'audizione, evidenzia la necessità di spostare parte dei fondi del PNRR sul Fondo Sviluppo e Coesione a sostegno del Sud. Ha anche evidenziato che le ZES porteranno investimenti e sostegno alle PMI.

DL Sud, audito Ministro Fitto:ZES, PNRR e coesione al centro

Di seguito un sunto dei principali temi trattati dal Ministro Fitto nel corso dell’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera.

 

  • Relazione DL Sud: illustrando il DL Sud, ha spiegato che esso affronta cinque questioni:
  • Riorganizzazione delle risorse: il Ministero ha attivato un tavolo con ogni singola Regione, introducendo le attività di verifica e monitoraggio dello stato dell’arte della programmazione precedente e delle risorse impiegate in collaborazione con le Regioni stesse e le amministrazioni centrali. L’accordo di coesione per la realizzazione dei progetti previsti dal decreto ha dato vita ad un’inversione del meccanismo che in passato prevedeva l’affidamento di risorse ad una Regione o un’amministrazione e la verifica dopo un certo numero di anni di ciò che era stato portato avanti. Ora gli accordi prevedono la definizione di un percorso con le Regioni o le amministrazioni centrali interessate che stabilisce gli interventi da realizzare entro i tempi previsti e individua soluzioni che affrontano le criticità emerse durante la fase di monitoraggio, quali, tra le altre, la capacità di spesa e l’individuazione della strategicità delle opere sulla base delle proposte e, di conseguenza, anche il suo eventuale definanziamento. E' stato sottoscritto il primo accordo di coesione tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione Liguria, che ha visto un tavolo presso il Ministero proposto dalla Regione stessa. Nelle more  della firma dell’accordo di coesione e l’approvazione dell’approvazione della delibera CIPESS, che assegna concretamente le risorse, i contenuti dell’accordo possono intanto partire. Entro la fine dell’anno potranno essere sottoscritti tutti gli accordi di coesione con le Regioni, dato che molti sono in fase di definizione.
  • Interventi Lampedusa: Obiettivo del Governo è quello di attuare un piano di compensazione per realizzare e recuperare strutture che permettano la rivalutazione dell’isola. Anche in questo caso, è previsto un tavolo di confronto con il sindaco, Invitalia, il Presidente della Regione e i Ministeri interessati.
  • Aree interne: Manca una norma nazionale riguardo le aree interne, tuttavia nella logica delle strategie delle aree interne – prevista nel programma di coesione sottoscritto nella precedente legislatura – vi è uno strumento che per la prima volta norma le decisioni e le attività delle aree interne, mediante la realizzazione di strutture e servizi che mirano a potenziare le aree in questione. Anche in questo ambito si vuole elaborare una strategia mirata sia dal punto di vista degli investimenti, sia dal punto di vista degli abitanti mediante il coinvolgimento di tutti gli attori interessati.
  • Potenziamento capacità amministrativa: Il Governo ha colto la possibilità di attuare un programma completamente finanziato dalla Commissione Europea, “Capacità per la Coesione” (CapCoe), che prevede l’assunzione di 2200 funzionari entro il 2029 a tempo indeterminato, che andranno a sostenere diversi funzionari in capo allo Stato, alle Regioni, ai Comuni, alle città metropolitane e alle Provincie.
  • ZES: Partono dalla considerazione di raccordo tra i diversi programmi di intervento con l’obiettivo  di collocare tali areee economiche speciali nel Mediterraneo, cogliendo la grande opportunità presente in esse per gli investimenti stranieri e nazionali, permettendo di sostenere il sistema delle PMI creando un sistema di interventi mirati al  superaramento di alcuni gap infrastrutturali esistenti.
  • Risorse: Nella riorganizzazione delle politiche che il Governo sta introducendo il finanziamento non sarà previsto solo per il 2024, ma riguarderà anche altri aspetti, tra cui la decontribuzione al Sud, a tal proposito,  in questo periodo si è in fase di confronto con la Commissione Europea che sta valutando sul da farsi riguardo al temporary framework. In ogni caso, il Governo intende comunque agire allargando il credito di imposta rafforzato delle ZES all’intera area del territorio interessato e confermando il tetto massimo di 100 mln.

 

 

Link al video dell'audizione