Il Ministro Gualtieri audito alla Camera sul Recovery Fund
Il Ministro Gualtieri è stato audito dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
Oggi il Ministro Gualtieri è stato audito dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. Nel corso del suo intervento, il Ministro ha informato sull'avanzamento lavori per la redazione del Piano Nazionale per il Rilancio e la Resilienza (PNRR), attualmente allo studio del Governo.
Ecco in sintesi per punti i temi trattati:
Posizione Europea rispetto il Recovery Fund – Il programma rappresenta per l’Europa e per l’Italia un’occasione unica per uscire da un lungo periodo di stagnazione, tornando allo sviluppo e all’innovazione per investire sul futuro e vivere in un Paese più avanzato, più equo e più rispettoso dell’ambiente. L’importanza di ciò che è stato conseguito in Europa non può essere sottovalutata: l’emergenza pandemica ha indotto gli Stati membri a prevedere due nuovi programmi (Next Generation EU e SURE) basati sull’emissione di titoli obbligazionari comuni ai 27 Paesi. Tale nuova modalità di finanziamento delle politiche dell’Unione amplia non solo la portata della politica economica comunitaria, ma anche la portata delle politiche monetarie della BCE. I Paesi più colpiti dall’emergenza epidemiologica (tra cui vi è chiaramente anche l’Italia), riceveranno un flusso di risorse di grande rilievo che contribuirà a livellare i livelli di reddito e occupazione nei Paesi dell’Unione. Per i prossimi 7 anni l’Italia rimarrà un contributore netto dei bilanci UE ma beneficiario netto del programma Next Generation EU.
- Linee guida PNRR – Il Governo ha lavorato al PNRR per definirne l'articolazione in missioni, cluster di progetti e interventi. Il Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) ha approvato il 9 settembre scorso le linee guida che il presidente del Consiglio invierà oggi al Parlamento. Nelle documento vengono indicate Sfide e Missioni del Piano, che saranno concentrate sul miglioramento resilienza economica del Paese, la riduzione dell’impatto sociale della crisi, l’aumento del potenziale di crescita dell’economia, e la promozione della green economy. Le linee guida comprendono inoltre i criteri per la selezione dei progetti che verranno inclusi nel PNRR. In particolare, per essere inclusi nel piano i progetti dovranno essere associati ad un significativo impatto positivo sulla crescita del PIL Potenziale, includere costi quantificabili, individuare tempistiche attuative ed indentificare il soggetto attuatore. Il Governo è al lavoro sui progetti insieme ad una Task Force coordinata dal Comitato Tecnico di Valutazione, che sta raccogliendo ed organizzando le proposte pervenute dalle amministrazioni.
- Il rilancio dell’economia italiana – Next Generation EU: supporto europeo per finanziare pacchetti di investimento e risorse. Gli aiuti non potranno essere destinati a tagli di imposta o incrementi di spesa corrente che non siano sostenibili nel tempo. Il Governo ha da subito dato a questa iniziativa una valenza prioritaria: dopo l’ampia consultazione sul piano di rilancio dell’Italia durante gli Stati Generali, il Governo ha presentato a inizio luglio il Piano Nazionale di Riforma (PNR), indicando anche alcuni principi generali e obiettivi del PNRR.
- Risorse disponibili per l’Italia – La Recovery e Resilence Facility, il cuore del programma Next Generation EU, ha visto un aumento dei fondi a disposizione rispetto alla proposta originaria. Si tratta di un totale di €672 mld, di cui €312,5 mld disponibili in sovvenzioni e €360 mld sotto forma di prestiti. Le risorse che verranno destinate all’Italia sono stimate per un ammontare fino a €68,3 mld di sovvenzioni e €127 mld di prestiti, quasi il 28% delle risorse totali del previste dal programma
- Timing – L’Obiettivo del Governo è quello di presentare alla Commissione le linee principali del PNRR, con priorità, cluster progettuali e allocazione delle risorse, entro il 15 ottobre unitamente al consueto Documento Programmatico di Bilancio. Prima di quel momento il Governo provvederà alla redazione della NaDEF, che già terrà conto delle risorse allocate dal programma Next Generation EU, e conseguentemente dal PNRR, nelle proprie valutazioni. La presentazione integrale del PNRR avverrà quando il programma sarà legalmente entrato in vigore. È importante quindi la fase di dialogo informale da svolgere con la Commissione sulle linee principali del documento che verranno presentate ad ottobre. Questa fase sarà anche un utile momento di confronto con il Parlamento. Il documento finale dovrà illustrare nel dettaglio progetti, obiettivi e tappe temporali per la realizzazione delle riforme e degli investimenti. La Commissione avrà a disposizione fino a 2 mesi di tempo per far pervenire le proprie valutazioni e proporre all’Ecofin l’adozione del Piano specifico. L’Ecofin dovrà approvare il documento con un piano di attuazione (c.d. Implementing act) entro 4 settimane dalla trasmissione formale del piano da parte della Commissione europea. Una volta approvato il documento, vi sarà la possibilità di accedere ad un anticipo del 10% dell’importo totale spettante all’Italia. L’erogazione delle ulteriori risorse avverrà poi su base semestrale, in relazione al raggiungimento di obiettivi intermedi, Milestones, individuati nel piano.
- PNRR e programmazione di Bilancio – Le sovvenzioni che i Paesi membri riceveranno nel corso del programma Next Generation Eu non contribuiranno all'incremento dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione. Questo aspetto verrà chiarito da Eurostat ma è probabile che i grants non faranno indebitamento netto. Il Governo intende utilizzare i grants per conseguire un incremento netto degli investimenti pubblici materiali e immateriali nel periodo 2021-2026 come stimolo di crescita del PIL. Per quanto riguarda i prestiti, l'orientamento è di massimizzare l'utilizzo delle relative risorse. E' importante sottolineare, però, che i prestiti erogati dall'Ue all'Italia, se non compensati da riduzioni di spesa o aumento di entrate incrementeranno il deficit della Pubblica amministrazione e accumuleranno debito pubblico. Al PNRR quindi si dovrà affiancare una programmazione di bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio termine dopo la forte espansione del deficit prevista per quest'anno. Il Governo detterà un sentiero di rientro del debito già nella NaDEF.
Il Ministro ha concluso il suo discorso dichiarando di aspettarsi dal Parlamento un contributo positivo sulle linee guida del PNRR, così come su tutte le fasi successive di questo percorso.