La mobilità di nuova generazione: verticale, autonoma, cyber
Dalla mobilità aerea urbana e avanzata ai veicoli autonomi e smart, il ruolo attivo dei veicoli come nodi di rete è il concetto chiave del futuro. Se ne parla a Next Generation Mobility, dal 18 al 20 maggio.
“Where’s my flying car?” è il titolo di libro di J. Storrs Hall del 2018 che prende spunto dalla mancanza di automobili volanti per trattare il concetto di progresso e dei suoi nemici. Se si rimane alla domanda del titolo, oggi, a tre anni di distanza dalla prima pubblicazione, si può quasi rispondere: dal concessionario! In realtà non è esattamente così. Alcuni nuovi prototipi di automobili volanti, intese come veicoli ibridi in grado di viaggiare su strada e poi alla bisogna prendere il volo, sono apparsi recentemente (d’altra parte è dagli anni ’40 del secolo scorso che periodicamente accade, anche in Italia, a partire dall’Aerauto dell’ingegner Pellarini, 1946), ma non sembra quella la vera tendenza.
La mobilità aerea individuale, sia urbana che a raggio più ampio, del prossimo futuro sta invece in veicoli a propulsione elettrica e decollo e atterraggio verticale (gli eVTOL), pilotati da professionisti (aerotaxi) oppure a guida autonoma e remota. Inizialmente si parlava di Urban Air Mobility, per persone ma soprattutto per le merci. L’arrivo di nuovi sistemi di propulsione (celle a combustibile leggere e ad alta capacità, nuove batterie, soluzioni ibride) consentono il trasporto di pesi superiori su tratte più lunghe, dando vita al concetto di Advanced Air Mobility, definito così dalla NASA. Durante gli scorsi 12 mesi diverse società hanno iniziato il percorso per raggiungere il certificato commerciale di navigabilità aerea negli Stati Uniti, in Europa e in Cina.
Le soluzioni tecnologiche esistono, esisterà una domanda sufficiente? Questa è una delle domande che Next Generation Mobility ha posto ai relatori della II Conferenza Nazionale su UAM e AAM, in programma il prossimo 20 maggio. Nel panel interverrannoe Marco Pironti, Assessore Innovazione e Smart City di Torino, Gianfranco Todesco, Capo Drone Unit Torino, Davide Invernizzi, Ricercatore del Politecnico di Milano, il Generale B.A. (R) Aeronautica Militare, Giovanni Savoldelli Pedrocchi di Digisky, Domenico Gagliardi, Urban Air Mobility Addicted, Nicola Nizzoli, Presidente di ASSORPAS, Alessandro Errico, VP Business Scenario – Unmanned Systems di Leonardo, Antonio Pratelli, Professore dell’Università di Pisa. Conduce Sergio Barlocchetti, giornalista, scrittore e pilota.
L’automazione della guida è uno dei concetti chiave della mobilità della prossima generazione, alla ricerca di una migliore qualità della circolazione e di un’elevata sicurezza. Questo sia in aria che in strada. Lo stesso per la connessione, anche se nel tempo la definizione generica molto è cambiata. La narrazione della smart mobility si era avviata su un percorso centrato sulle connessioni: un veicolo o una infrastruttura sono smart se dispongono o forniscono connessioni wireless. In quanto contributore allo scambio, il veicolo è un fornitore di dati “di consumo”, come la posizione, la velocità, i parametri di guida e del motore, le attività svolte a bordo. Persino la guida autonoma, originariamente basata sull’elaborazione locale di informazioni esterne si è trasformata, forse sfortunatamente, in un’appendice a senso unico della connessione. Nel corso degli ultimi due anni, la narrazione ha iniziato a evolversi: i nuovi standard V2V e V2X hanno rivalutato il ruolo del veicolo come centrale sensoristica in grado di fornire informazioni puntuali da un determinato punto nello spazio; la sicurezza attiva richiede la costante collaborazione del veicolo con i suoi vicini e con l’infrastruttura. Sul fronte tecnologico, l’edge computing, reso popolare dal 5G, mapping e geomatica avanzati, reti pervasive basate sull’accesso, costringono a parlare di reti basate su nodi mobili e di servizi virtualizzati.
Questa nuova “smartness” viene spiegata in ogni aspetto dal panel della sessione Mobilità Smart da Mario Nobile, Direttore Generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Alessandro Guiducci, Partner di KPMG in Italy, Elisabetta Vitale Brovarone, Ricercatrice del DIST del Politecnico di Torino, Roberto Fantini, Senior Radio Access Engineer di TIM, Roberto Cavicchioli Professore presso l’Università degli Studi di Modena e di Reggio Emilia, Andrea Bianchetti di VI.grade, Marco Malinverno, Ricercatore del Politecnico di Torino, Luigi Novella, CTO della Business Unit Internet of Cars & Digital Services di Kineton, Giovanni Scrivanti, Business Analyst presso la Fondazione Torino Wireless. Conduce un altro veterano del settore, Roberto Sposini, Chief Mobility Editor di Lifegate. Appuntamento il 20 maggio nella seconda parte della mattinata.
Next Generation Mobility nasce da una partnership consolidata: Clickutility Team, che da oltre 15 anni organizza convegni in ambito mobilità e smart city, e Studio Comelli, che da sempre si occupa di progettare contenuti di eventi e agende scientifiche e di media relations.
Maggiori informazioni sull’evento sul sito: www.ngmobility.it