Mercato
Automotive italiano: audizione H2IT in Senato
In Commissione Industria l’audizione nell'ambito dell'affare assegnato n. 396 settore dell'automotive italiano e sulle implicazioni transizione alla propulsione elettrica, di H2IT Italia.
Temi affrontati:
- L’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile (H2IT) ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del mercato italiano relativo ai sistemi per la produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo dell’idrogeno e di stimolare la creazione dell’infrastruttura dedicata in Italia. Nella mission di H2IT si rispecchia anche il ruolo di promuovere il settore industriale e manifatturiero Italiano relativo al settore dell’Idrogeno e delle Pile a Combustibile.
- La normativa: Nel 2015 H2IT ha offerto il proprio supporto alla redazione del Piano Strategico Nazionale sulla Mobilità ad Idrogeno, poi inserito nel D.lgs. 257 del 16/12/2016 di recepimento della DAFI, per la creazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi. Successivamente ha partecipato al lavoro di aggiornamento della “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione” che è stata pubblicata con il Decreto del Ministero dell’Interno del 23 ottobre 2018. Nel 2019 H2IT ha elaborato una serie di scenari ad integrazione di quelli già sviluppati nel 2016 per il recepimento della DAFI, al fine di delineare le opportunità di sviluppo di tutte le tipologie di mobilità elettrica a celle a combustibile, quali la mobilità ferroviaria, il trasporto pesante, quello marittimo e della movimentazione dei materiali.
- L’idrogeno a livello europeo: La Commissione Europea identifica l’idrogeno come uno dei settori chiave e una delle catene del valore strategiche per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e uno dei protagonisti del Green Deal. Di recente la Presidenza della Commissione Europea von der Leyen ha menzionato l'idrogeno come una delle tecnologie chiave per supportare la ripartenza dell’economia europea post Covid-19. L'industria europea sta collaborando con la Commissione per elaborare una visione comune per promuovere l'idrogeno come vettore energetico abilitatore di una società a emissioni zero promuovendo la creazione di un’alleanza chiamata Clean Hydrogen Alliance e con lo sviluppo degli Important Projects of Common European Interest (IPCEI) sull’idrogeno, con l’obiettivo di creare una leadership Europea nella costruzione di una filiera industriale robusta, nella produzione di tecnologie e applicazioni per la produzione e utilizzo di idrogeno pulito.
- L’idrogeno nel PNIEC: Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede che l’idrogeno contribuisca al 2030 per l’1% del target FER Trasporti, attraverso l’uso diretto nelle auto, negli autobus, nel trasporto pesante, in alcune tratte ferroviarie non elettrificate e nel il trasporto marino o attraverso l’immissione nella rete del metano. Inoltre, nel documento si prevede la promozione, a partire da attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione, della produzione e dell’utilizzo di idrogeno prodotto da elettricità rinnovabile. Il ruolo dell’idrogeno nel piano può essere rafforzato e ampliato con il supporto di una chiara prospettiva di sviluppo e una visione di integrazione con gli altri settori, e con il recepimento di direttive Europee come, ad esempio, la RED II previsto dalla legge di delegazione europea attualmente in discussione.
- Mobilità: Il settore della mobilità rappresenta uno dei possibili utilizzi finali dell’idrogeno. Nel settore dei trasporti infatti, l'idrogeno è un'opzione di decarbonizzazione per auto, veicoli commerciali camion, autobus, navi, treni e può svolgere un ruolo determinante nel miglioramento della qualità dell’aria: i veicoli elettrici a celle a combustibile (FCEV) infatti non emettono né CO2 né altri inquinanti particolarmente dannosi per la salute umana (NO2, polveri sottili). Sono stati poi illustrate le opportunità e i vantaggi nei settori del trasporto pubblico, dei treni, del trasporto marittimo e della movimentazione dei materiali. Attualmente in Italia sono operative sul territorio 3 stazioni a idrogeno, a Bolzano, Milano e Sanremo. Nel 2019 H2IT ha sviluppato una serie di scenari, risultato di un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato i più importanti stakeholder del settore dei trasporti in Italia: Alstom, Iveco/CNH, Fincantieri, Hyundai, Toyota e Toyota Material Handling.
- Le proposte di H2IT: In linea con quanto si sta facendo con lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, è necessario prevedere piani di sviluppo dell’infrastruttura di rifornimento di idrogeno, con assegnazione delle risorse necessarie, rafforzando e ampliando la prospettiva di sviluppo del Piano Strategico Nazionale sulla Mobilità ad Idrogeno inserito nel D.lgs. 257 del 16/12/2016. Inoltre, per accelerare la transizione verso l’adozione di veicoli più puliti è necessario utilizzare un approccio che agisca sui grandi numeri supportando il ricambio di flotte aziendali con veicoli ad alimentazione alternativa ai sensi della Direttiva DAFI-2014/94/UE, incluso l’idrogeno (auto, bus, camion, veicoli per il trasporto pubblico locale e veicoli industriali). Si propone inoltre di prevedere l’estensione delle misure esistenti e future per i veicoli elettrici a batterie alle tecnologie idrogeno, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica e di supportare tutte le tecnologie, che possono concorrere agli obiettivi di decarbonizzazione e abbattimento delle emissioni, considerando la transizione alla mobilità elettrica come un’opportunità di sviluppo del sistema economico. Sono fondamentali per lo sviluppo della mobilità, non solo regole giuridiche che allineino gli standard nazionali a quelli europei, ma anche misure strategiche di tipo economico e politico affinché l’Italia non venga esclusa dal mercato e mantenga una posizione competitiva nel settore. E’ importante ricordare che a livello europeo si stanno delineando diverse azioni strategiche sull’idrogeno a sostegno del suo sviluppo che muoveranno sostanziali capitali e nelle quali l’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista: la partnership pubblico/privata clean hydrogen for Europe per la ricerca e l’innovazione, gli IPCEI per il trasferimento tecnologico e lo sviluppo del mercato e iniziative quali la Connecting Europe Facility (CEF) e l’ETS innovation fund per l’implementazione sul territorio.