L'UIF audita sulla cybersicurezza e crimini informatici

La Banca d’Italia disciplina con regolamento l’organizzazione e il funzionamento della UIF, ivi compresa la riservatezza delle informazioni acquisite, attribuendole i mezzi finanziari e le risorse idonei ad assicurare l’efficace perseguimento dei suoi fini istituzionali. Le vicende emerse nelle scorse settimane in materia di accessi abusivi e di indebita diffusione di informazioni confidenziali e di segnalazioni di operazioni sospette (SOS) hanno posto in luce il fondamentale tema della tutela della riservatezza delle informazioni gestite dalle autorità preposte alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. In tale contesto, dopo aver descritto l’assetto regolamentare e di controllo predisposto a tutela della sicurezza delle informazioni dell’Unità, proverò a indicare possibili interventi normativi idonei a rafforzare la riservatezza delle segnalazioni di operazioni sospette e degli altri dati gestiti dalla UIF. 1. Il disegno di legge in tema di cybersicurezza (AC 1717) Sulla base di specifici input europei l’ordinamento nazionale ha definito il perimetro in tema di sicurezza nazionale cibernetica mediante misure volte a garantire i necessari standard di sicurezza (DL 105/2019) e l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), con personalità giuridica di diritto pubblico e dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria (DL 82/2021). L’Agenzia è l’Autorità nazionale per la cybersicurezza e in quanto tale svolge compiti di coordinamento tra i soggetti pubblici coinvolti in materia, predispone la strategia nazionale di cybersicurezza e promuove azioni comuni dirette ad assicurare la sicurezza cibernetica e a sviluppare la digitalizzazione del sistema produttivo, delle Pubbliche amministrazioni e del Paese...continua a leggere l'audizione