Testo Unico Rinnovabili: si del Governo al Dlgs
È stato approvato il decreto legislativo che disciplina i regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Testo Unico Rinnovabili).
Composto da 15 articoli, il Decreto Legislativo entrerà in vigore il 30 dicembre 2024; Regioni ed enti locali avranno 180 giorni per adeguare le procedure amministrative alle disposizioni, uniformare le procedure amministrative. Individua i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio d’impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dei sistemi d’accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla realizzazione degli impianti stessi.
L'obiettivo della norma, che rientra nel quadro delle riforme previste dal PNRR, è superare la frammentarietà della disciplina, per ridurre i tempi amministrativi e migliorare l’efficacia delle procedure autorizzative, come richiesto dalla Commissione Europea e dal Consiglio UE.
La normativa, atta a rilanciare lo sviluppo delle energie sostenibili con la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, qualifica gli interventi su impianti rinnovabili come di "pubblica utilità, indifferibili e urgenti". Il Testo Unico prevede i seguenti tre diversi regimi amministrativi:
- Attività libera: riservata a impianti fotovoltaici fino a 12 MW su coperture esistenti o agrivoltaici fino a 5 MW, a condizione che non interessino aree protette o vincolate.
- Procedura Abilitativa Semplificata (PAS): si applica a impianti di media grandezza, come quelli superiori a 1 MW, senza che siano necessarie modifiche infrastrutturali o urbanistiche;significative.
- Autorizzazione unica: procedura da utilizzare per progetti complessi o con rilevante impatto ambientale. In questo caso è previsto un processo centralizzato, attivando il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) per quelli più articolati. Sono state previste le "zone di accelerazione”, aree idonee allo sviluppo accelerato di uno o più tipi di tecnologia rinnovabile e sistemi di accumulo energetico, che il GSE individuerà entro il prossimo 21 maggio 2025. La mappatura sarà funzionale alla predisposizione da parte delle Regioni, entro il 21 febbraio 2026, del piano per l’individuazione di tali zone, sulle quali potranno essere adottate procedure semplificate, fermo restando la Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Sono state previste sanzioni per chi realizza o gestisce impianti in assenza delle necessarie autorizzazioni o in violazione delle norme, che possono essere dirette ai seguenti soggetti:
- proprietario dell’impianto;
- esecutore delle opere
- direttore dei lavori in caso di costruzione ed esercizio di opere ed impianti in assenza dell’autorizzazione unica.
L’importo varia tra 1.000 e 150 mila euro. Nel caso di interventi eseguiti senza PAS, la sanzione amministrativa è compresa tra i 500 e i 30mila euro; qualora le installazioni abusive siano effettuate in aree agricole, le sanzioni possono arrivare fino a 100mila euro con ripristino dello stato dei luoghi.