Eurozona, indice PMI: meno contrazione bene manifatturiero
L'economia dell'Eurozona si conferma a due velocità a febbraio: il manifatturiero ha registrato la più forte espansione degli ultimi quattro mesi, dall'altra i servizi, che ha indicato un'altra forte riduzione.
L'economia dell'Eurozona si conferma a due velocità a febbraio. Da una parte il manifatturiero, che ha registrato la più forte espansione della produzione degli ultimi quattro mesi, e dall'altra il settore dei servizi, che ha indicato un'altra forte riduzione dell'attività, specialmenmente in quelle aree più colpite dalle restrizioni.
A febbraio l'indice dei direttori d'acquisto delle attività terziarie nella zona euro si è attestato a 45,7,6 punti dai 45,4 precedenti, in rialzo rispetto ai 44,7 della stima preliminare e del consensus. Nello stesso periodo il PMI Composite viene indicato in aumento a 48,8 punti da 47,8 punti e risulta superiore alle attese (48,1 punti). L'indice PMI varia da 0 a 100, con un valore superiore a 50 che indica una fase di crescita.
Per quanto riguarda le economie più importanti dell'area euro, l'Italia vede salire il PMI composito a 51,4 punti, raggiungendo i massimi in sette mesi. In Francia, il PMI composito si attesta a 17 punti, in Germania a 51,1, in Spagna a 45,1. L'Italia e la Germania sono state le uniche nazioni a registrare a febbraio una crescita modesta della produzione grazie alle forti prestazioni manifatturiere che hanno decisamente ammortizzato la debolezza dell'industria terziaria.
"Il quarto mese consecutivo di contrazione dell'attività economica mostra che l'eurozona si sta dirigendo verso una doppia recessione, anche se il rallentamento del tasso di contrazione sottolinea ampiamente quanto l'ultimo declino sia di gran lunga minore rispetto a quello causato lo scorso anno dalla pandemia", ha commentato Chris Williamson, capo economista di IHS Markit.