Istat: focus sulle imprese agricole in Italia

L'Istat rende disponibili i dati sulle imprese agricole relative al 1019 tratti dal Registro Asia Agricoltura.

Istat: focus sulle imprese agricole in Italia

Si rendono disponibili le informazioni sulle imprese agricole per l’anno 2019, derivate dal Registro Asia Agricoltura. Tale registro amplia il campo di osservazione del registro delle imprese attive Asia, estendendo la copertura anche al settore di attività economica dell’Agricoltura, Silvicoltura e Pesca (sezione A della classificazione Nace Rev. 2 e Ateco 2007). Per la peculiarità che presenta il settore agricolo, tale registro è diffuso separatamente dal registro Asia-Imprese.

Il Registro Asia Agricoltura copre esclusivamente le imprese agricole che rappresentano la parte principale del settore che vende i suoi prodotti sul mercato mentre le aziende agricole appartengono al Registro delle Aziende Agricole (Farm Register).

Tale registro, in sintesi, rappresenta il trait d’union tra il Registro Asia-Imprese e il Registro delle Aziende Agricole (Farm Register), di cui le imprese agricole costituiscono per l’appunto la parte market core.

I dati sono disponibili a partire dall’anno di riferimento 2017, vengono aggiornati annualmente e diffusi fino ad un livello di dettaglio regionale.

Nel 2019, sono oltre 403mila le imprese che svolgono attività principale nel settore agricolo e l’83% (335mila) di esse è costituito da imprese individuali.

Rispetto al 2018, si ha una diminuzione in termini di unità di circa il 3%, diminuzione che si fa meno marcata in termini di Superfice agricola utilizzata (Sau), 0,64%; le regioni dove si hanno variazioni negative più significative in termini di Sau tra i due anni di riferimento risultano essere la Valle d’Aosta (-22%) e l’Abruzzo (-21%), mentre in Veneto e in Liguria si hanno variazioni più marcate in termini positivi, con valori di circa il 15% (sempre in termini di Sau) in entrambi i casi, nonostante una riduzione della numerosità in Liguria (circa il -5%) e una sostanziale stabilità in Veneto (-0,4%).

Con una dimensione media di circa 2 addetti, Puglia (12%), Veneto (10,7%) e Sicilia (10,3%) sono le tre regioni con il numero maggiore di Imprese agricole.

Il 93,6% (circa 377mila) delle imprese ha una azienda agricola associata, specializzata in coltivazioni e/o allevamenti, con una dimensione media di 21,75 ettari per azienda nel 2019, sostanzialmente invariata rispetto al 2018 (21,02 ettari per azienda).

In termini di specializzazione produttiva, le imprese agricole specializzate nelle colture permanenti rappresentano quasi un terzo della totalità presente sul territorio (33,7%), seguite dalle imprese specializzate nei seminativi (28,2%). Le imprese specializzate in allevamenti rappresentano il 15,2% sul totale, dato dalla somma del 13,5% degli erbivori e dell’1,7% dei granivori; le imprese con policoltura, caratterizzate dalla non specializzazione in nessuna delle attività vegetali, sono invece il 7,7% rispetto al totale. In termini di Dimensione Economica, le imprese agricole specializzate nelle colture permanenti hanno il 19,8% di Produzione standard, mentre circa il 40,9% della Produzione standard è concentrato nelle imprese specializzate in allevamenti (somma del 16,9% delle imprese specializzate in erbivori e del 24% di quelle specializzate in granivori). Questo dimostra che l’incidenza economica – in termini di Produzione standard per ettaro e/o capo allevato – degli allevamenti è superiore a quella di ciascuna delle attività vegetali (seminativi, ortofloricoltura e colture permanenti). Da notare l’elevata concentrazione di Produzione standard nelle aziende specializzate in granivori (suidi e pollame), nonostante la ridotta numerosità, a causa dell’alto valore dello Standard Output in tutte le regioni relativo a queste specie.

La Liguria è la regione che “distribuisce” di più la sua attività (in termini di Sau) in regioni diverse rispetto alla propria sede amministrativa, in particolare “solo” il 74% della Sau è concentrata nella stessa regione, il resto è distribuito tra Nord-est (17% circa) e il resto delle altre ripartizioni geografiche; al contrario, sia la Sicilia che la Sardegna, hanno il 99% della Sau concentrata all’interno della stessa regione della sede amministrativa.

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