Istat: produzione industriale ottobre -0,2%mese, -1,1% anno
Secondo l'Istituto di Statistica nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione diminuisce dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
A ottobre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,2% rispetto a settembre. Anche nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione diminuisce dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale per l’energia (+1,5%) e i beni di consumo (+0,4%); diminuiscono invece i beni intermedi (-0,4%) e i beni di strumentali (-0,5%).
Al netto degli effetti di calendario, a ottobre 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di ottobre 2022). Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+2,7%) e i beni strumentali (+1,3%); evidenziano una diminuzione, invece, i beni di consumo (-2,9%) e i beni intermedi (-3,2%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,4%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,9%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+6,6%). Le flessioni maggiori si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-11,8%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,3%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-6,9%).
Il commento
A ottobre si registra una lieve diminuzione congiunturale della produzione industriale; in moderata flessione risulta pure il complesso del trimestre agosto-ottobre rispetto ai tre mesi precedenti. Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica mensile positiva per l’energia e i beni di consumo, mentre flettono i beni intermedi e quelli strumentali.
Diminuisce in termini tendenziali l’indice corretto per gli effetti di calendario. Sempre su base tendenziale, si registrano variazioni positive per l’energia e i beni strumentali, a fronte di flessioni per i beni di consumo e i beni intermedi.