Istat: Rapporto sulla competività dei settori produttivi

L'Istat pubblica il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi e fornisce un quadro informativo dettagliato e tempestivo sulla struttura, la performance e la dinamica del sistema produttivo italiano.

Istat: Rapporto sulla competività dei settori produttivi

L’undicesima edizione del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi viene diffusa in una fase ciclica caratterizzata da persistenti segnali di incertezza sulle prospettive del quadro economico nazionale e internazionale, visibili a un’analisi sia macro sia microeconomica. Le conseguenze del conflitto russo-ucraino sui corsi delle materie prime (non solo energetiche) continuano a condizionare gli equilibri economici internazionali e a sostenere spinte inflazionistiche che, almeno in Europa, non si sperimentavano da alcuni decenni. La crisi energetica, inoltre, si è innestata su un tessuto produttivo che stava attraversando una fase di ripresa dalle conseguenze della pandemia, i cui effetti sono ancora da valutare a pieno. Una analisi della capacità di tenuta competitiva del sistema, così come indicazioni sulle sue prospettive a breve e medio-termine, richiede, in primo luogo, di valutare come le imprese siano uscite dalla crisi pandemica e, in secondo luogo, di avere informazioni tempestive sulle strategie da esse adottate per far fronte agli aumenti dei costi di produzione. La prima delle due esigenze informative ha imposto uno sforzo ulteriore alla statistica ufficiale: sul finire del 2022 è stata diffusa una edizione anticipata, relativa all’anno 2021, del registro “Frame-Sbs”, che consente di riprodurre con maggiore tempestività la stima dei principali aggregati economici per le sole imprese con almeno un dipendente (che rappresentano oltre l’80 per cento del valore aggiunto e il 90 per cento dell’occupazione complessivi). In questo modo diviene possibile cogliere eventuali cambiamenti strutturali dovuti alla pandemia e ottenere una mappa del sistema alla vigilia della crisi energetica. A sua volta, la necessità di analizzare come il sistema delle imprese stia reagendo alle sollecitazioni dal lato dei costi ha suggerito di sottoporre a un campione di imprese di manifattura e servizi, a dicembre 2022, specifici quesiti su questi temi. Ne emerge l’immagine di un sistema produttivo che, rispetto alle attese, risulta colpito in misura relativamente contenuta dal concatenarsi di due crisi ravvicinate, di cui la prima di eccezionale gravità (il Pil nel 2020 è caduto del 9,0 per cento). Nel complesso la struttura produttiva uscita dalla crisi pandemica (pur limitando l’analisi al sottoinsieme delle imprese con almeno un dipendente) appare solo marginalmente ridimensionata in termini di numero di unità rispetto al 2019, mentre l’occupazione complessiva mostra addirittura un lieve aumento. Su questo risultato ha sicuramente inciso l’ingente mole di aiuti a sostegno delle imprese, in grado di limitarne fortemente il deterioramento delle condizioni economico-finanziarie, in particolare per le unità con maggiori problemi di liquidità, redditività e patrimonializzazione; da questo punto di vista, le analisi presenti nel Rapporto testimoniano l’importanza delle misure attuate. Al di là della resilienza complessiva del sistema, tuttavia, si riscontrano segnali di ricomposizione a livello settoriale, a beneficio soprattutto del comparto delle costruzioni, che a sua volta ha beneficiato degli incentivi fiscali del Superbonus 110 per cento. Con queste caratteristiche, il sistema produttivo è stato successivamente investito dalla crisi energetica, che ha determinato un repentino cambio di scenario: da una fase di consolidamento della ripresa a una di incertezza e forte rallentamento ciclico....continua a leggere il Rapporto 

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