Made in Italy in recupero, trainato dal food
Il Centro Studi di Confartigianato evidenzia che il made in Italy in settori MPI è in recupero: in testa food (+13,1%) e mobili (+6,5%), in ritardo la moda (-8,8%).
Secondo Confartigianato nella prima metà del 2021 si irrobustiscono i segnali di rispesa – come evidenziato in una recente analisi – con le esportazioni che superano del 4,1% il corrispondente livello del 2019, facendo meglio di Germania (+1,2%) e Francia (-7,0%).
L’indagine qualitativa dell’Istat sulle imprese manifatturiere vede nel II trimestre 2021 un miglioramento delle attese sul fatturato all’export delle imprese esportatrici con il saldo che si attesta su 13,5, valore decisamente più alto rispetto al 7,9 rilevato il media nei 12 mesi tra II trimestre 2020 e I trimestre 2021 e che eguaglia quello di tre anni prima.
Segnali preoccupanti provengono invece dall’avvicinamento dei minimi storici del livello delle scorte delle imprese esportatrici, influenzato da scarsa offerta di materie prime e tensioni sui prezzi delle commodities, soprattutto dei metalli.
Il trend dei settori di MPI
Rispetto allo stesso periodo pre pandemia nel 2019 le vendite all’estero del Manifatturiero crescono del +3,4% mentre sono stabili quelle dei settori di MPI – alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altra manifattura – migliorando la performance del primo trimestre dell’anno (+0,7% manifatturiero e -2,8% settori di MPI rispetto allo stesso periodo del 2019).