Mercato autovetture in Europa: Focus ANFIA dicembre 2020
3,8 milioni di immatricolazioni perse nel 2020 per il mercato auto europeo (UE+EFTA+UK), che chiude l'anno della pandemia a -24,3%
Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a dicembre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.214.581 unità, con un calo del 3,7% rispetto a dicembre 2019.
Nell’intero anno 2020, i volumi immatricolati raggiungono 11.961.182 unità, con una variazione negativa del 24,3% rispetto al 2019.
“Dopo la contrazione a doppia cifra di novembre (-13,5%), il mercato auto europeo registra a dicembre un calo più contenuto (-3,7%) – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – ma chiude il 2020, annus horribilis della pandemia, con una perdita di oltre 3,8 milioni di nuove immatricolazioni, ovvero con la flessione più alta (-24,3%) da quando esiste la rilevazione ACEA.
Nel mese, i cinque i major market (incluso UK), che pesano per il 70,5% del totale immatricolato (come a dicembre 2019), vedono i volumi di mercato ridursi, complessivamente, del 4%, 34.000 unità in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre, singolarmente, registrano performance diverse: calo a doppia cifra per Italia (-14,9%), Francia (-11,8%) e Regno Unito (-10,9%), stabile la Spagna (-0,0%) e in controtendenza la Germania, che riporta un segno positivo (+9,9%).
Guardando all'intero 2020, gli effetti senza precedenti della pandemia hanno determinato flessioni a due cifre per tutti i mercati dell’area UE-EFTA-UK tranne quello norvegese, che chiude a -0,7%. Tra i cinque major market – che, complessivamente, accusano un ribasso delle immatricolazioni del 25% - la Spagna segna la contrazione maggiore (-32,3%), seguita da Regno Unito (-29,4%), Italia (-27,9%) e Francia (-25,5%), mentre le perdite sono significative ma meno pronunciate in Germania (-19,1%).
Sempre nei cinque maggiori mercati, si conferma, nel 2020, il trend di riduzione delle immatricolazioni di vetture diesel, in ribasso del 37% con una quota di mercato del 27%, cinque punti percentuali in meno rispetto al 2019, e forti contrazioni in tutti i Paesi.
Il 2021 è un anno costellato di incognite – conclude Scudieri – sia riguardo al decorso e alla gestione della pandemia e del suo impatto sull’economia e l’occupazione nazionale ed europea, sia in riferimento ad altri fattori di novità, come l’uscita di UK dall’UE e il nuovo assetto si alcuni importanti player del nostro settore, in primis la neo-nata Stellantis.
In Italia, oltre a fare affidamento sulle misure di rilancio del mercato delle auto e dei veicoli commerciali leggeri nel segno della transizione green, approvate e già in vigore grazie ad un proficuo dialogo andato a buon fine con tutte le forze politiche, è importante che le imprese della filiera automotive possano contare su strumenti di politica industriale efficaci nel sostenere i nuovi investimenti e i processi di riconversione produttiva su tutto il territorio nazionale. Strumenti che ogni Paese beneficiario del Recovery Plan deve necessariamente mettere in campo per valorizzare al meglio le risorse di un Piano di portata storica”.
In allegato il comunicato stampa integrale.
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