Confindustria, Boccia: bene UE, ma misure insufficienti.
Non possiamo che apprezzare l’Unione europea per le misure annunciate dalla presidente e dai commissari esecutivi Dombrovskis e Vestager nel tentativo di fornire una prima risposta all’emergenza.
"Da europeisti convinti, nei giorni scorsi abbiamo assistito preoccupati alla mancanza di solidarietà europea verso il nostro Paese e ci riconosciamo nelle parole espresse ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella". Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel commentare i contenuti della conferenza stampa della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.
"Oggi, invece" - prosegue Boccia - "non possiamo che apprezzare l’Unione europea per le misure annunciate dalla presidente e dai commissari esecutivi Dombrovskis e Vestager nel tentativo di fornire una prima risposta a un’emergenza che, da nazionale, si è ben presto trasformata in europea e globale, a dimostrazione che non esistono confini.
La direzione è quella giusta: iniziative per fronteggiare innanzitutto l’emergenza sanitaria e per mitigare i già devastanti effetti, sul piano economico e sociale, prodotti dalla scelta di lockdown che, con gradazioni diverse, tutti gli Stati membri stanno via via assumendo".
"In particolare" – continua Boccia - "è di fondamentale importanza per i governi e per le imprese europee di ogni dimensione l’impegno della Commissione a ricorrere fino in fondo a tutta la flessibilità consentita dalle regole del Patto di Stabilità e Crescita e agli strumenti consentiti dal regime degli Aiuti di Stato. Ed è ancora più importante che la Commissione abbia riconosciuto la specificità italiana in questa emergenza globale, evocando misure ad hoc per il nostro sistema produttivo.
Siamo poi soddisfatti per l’istituzione di una “Corona response investment initiative” che rappresenta un primo passo per il rafforzamento degli investimenti europei rivolti all’emergenza e per l’idea di estendere l’ambito di applicazione del Fondo di solidarietà UE.
"Con questo pacchetto" – prosegue Boccia - "l’UE comincia ad andare nella direzione di un “whatever it takes” della politica economica europea, da noi evocato qualche giorno fa quando abbiamo parlato dell’urgenza di:
1. Massivi investimenti pubblici in infrastrutture;
2. Interventi sulla leva fiscale;
3. Credito e sostegno alla domanda;
4. Ammissibilità di aiuti straordinari e sospensione dei termini notifica;
5. Sospensione termini regolamentazione bancaria UE;
6. Riprogrammazione dei fondi strutturali".
"Le misure di oggi sono un primo passo importante per affrontare le criticità del breve periodo, ma non sono certo sufficienti alla luce delle ripercussioni sistemiche che questa crisi sta già generando in tutto il Continente. Per questo è necessario che l’UE si muova sin d’ora con visione per disegnare un grande piano per il rilancio economico dell’Europa, finalizzato a potenziare le infrastrutture nazionali e transnazionali e a sostenere in maniera eccezionale i consumi".
"È venuto il momento per l’Europa" – conclude Boccia - "di varare una grande stagione riformista che abbia il coraggio di adottare strumenti nuovi come gli eurobond per un’azione shock che non può valere meno di 3.000 miliardi di euro da immettere immediatamente nell’economia reale e da rimborsa a lungo o lunghissimo periodo. Dobbiamo prepararci fin d’ora, mentre gestiamo la fase dell’emergenza, a una grande reazione che ci porti al recupero dei fondamentali d’Europa. E, a questo proposito, è auspicabile che l’Unione europea intervenga con decisione per evitare decisioni unilaterali di Paesi che chiudendo le frontiere tradiscono lo spirito comunitario".