G20 per l'inclusione finanziaria, i temi affrontati
Il G20 istituisce il GdL sull'inclusione finanziaria vista come strumento per sostenere il benessere, lo sviluppo economico e la crescita a livello globale.
Si è svolta in modalità virtuale la prima riunione del gruppo di lavoro G20 per l’inclusione finanziaria (Global Partnership for Financial Inclusion - GPFI) sotto la Presidenza italiana. La partnership è stata istituita nel 2010 per promuovere l’inclusione finanziaria come strumento per sostenere il benessere, lo sviluppo economico e la crescita a livello globale.
La riunione, articolata in quattro sessioni, ha discusso il programma di lavoro che il GPFI dovrà affrontare nel corso dell’anno, in base alle priorità stabilite dalla Presidenza e agli impegni assunti dal Gruppo nel Financial Inclusion Action Plan – FIAP.
In particolare, nel 2021 verranno analizzati gli effetti della pandemia sull’inclusione finanziaria delle fasce più vulnerabili della popolazione e delle micro-imprese, e verranno individuate le azioni da mettere in pratica per colmare i divari generati dalla crisi e costruire sistemi finanziari più equi e inclusivi. Le analisi confluiranno in cinque rapporti prodotti per il GPFI dalle organizzazioni internazionali (Banca Mondiale, IFC-SME Finance forum e Banca Europea per gli Investimenti, OCSE) e in un insieme di “buone prassi” individuate dalla Presidenza italiana.
Durante l’incontro ci si è soffermati sull’individuazione delle strategie migliori per accrescere la consapevolezza dei cittadini e delle imprese sulle opportunità offerte dalla finanza digitale e sui presìdi volti a tutelarli dai rischi di esclusione. Le istituzioni del GPFI sono state chiamate a censire le misure che i paesi hanno adottato per superare l’emergenza e favorire iniziative di educazione finanziaria più efficaci e forme di tutela più inclusive.
Nella riunione si è anche discusso delle barriere all’accesso alla finanza da parte delle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura di molte economie. Rappresentano, includendo anche le imprese informali, il 90% circa delle imprese e circa la metà dell’occupazione mondiale; ad esse è riconducibile tra il 60 e il 70% del prodotto mondiale. La pandemia ha colpito duramente le imprese. Bassi livelli di alfabetizzazione finanziaria e abilità digitali limitate potrebbero aver compromesso la resilienza delle imprese più piccole. La Presidenza italiana ha proposto ai membri del GPFI di realizzare delle indagini per disporre di dati aggiornati che consentano di accrescere la conoscenza degli ostacoli esistenti e delle migliori prassi per superarli.
Un altro tema affrontato dal GPFI ha riguardato le rimesse dei migranti. Nel 2016 i Capi di Stato e di Governo del G20 hanno incaricato il GPFI di monitorare i progressi compiuti dai paesi verso l’obiettivo concordato a livello internazionale di ridurre i costi medi delle rimesse al di sotto del 3% entro il 2030, a fronte di un costo medio ancora attorno al 7% a livello globale. L’IFAD, agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo agricolo, ha presentato le linee guida che ispireranno anche il nuovo rapporto di monitoraggio che sarà trasmesso ai Leader del G20 il prossimo ottobre.