Aiuti di stato, MEF: serve strategia europea comune
Il Ministro Giorgetti nell'incontro con il suo omologo francese Bruno Le Maire ha auspicato che l'Europa riveda solo gli aiuti di Stato ma crei strumenti per finanziare progetti strategici e supportare le industrie.
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha ricevuto al Mef il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire. Nel corso dell’intenso e cordiale incontro, sono stati affrontati molti argomenti anche in vista del prossimo Ecofin del 14 marzo. Tra i temi discussi, le regole della nuova governance europea, la risposta comune all’IRA (il piano per combattere l’inflazione approvato dagli Stati Uniti), la riforma del mercato europeo dell’energia, la revisione degli investimenti in Europa fondamentali per lo sviluppo.
Giorgetti ha ribadito l’importanza del paragrafo 18 delle conclusioni dell’ultimo consiglio europeo: “L’Europa deve andare avanti insieme – ha detto – e trovare una strategia comune sulle questioni principali, a cominciare dagli aiuti di Stato e revisione della governance”.
Il titolare di via xx Settembre ha insistito sulla necessità di trovare una classificazione comune per alcune spese che sono investimenti strategici come difesa, aiuti all’Ucraina, transizione verde. Sulla risposta all’IRA, Giorgetti auspica che l’Europa “non si limiti a una revisione delle regole degli aiuti di Stato” ma che sia in grado “di creare una serie di strumenti comuni che finanzino progetti strategici e supportino la competitività delle industrie europee”.
Se Le Maire ha ricordato la discussa riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e la revisione della spesa pubblica, Giorgetti si è soffermato sulle nuove regole dei superbonus edilizi che mettere in sicurezza i conti degli italiani.
“L’inflazione è il reale problema di tutti – ha sottolineato il titolare di via xx Settembre – e non credo che si possa risolvere soltanto con una politica restrittiva di tassi d’interesse. Rispetto ai prezzi dell’energia e del cibo stiamo finalizzando proposte per andare incontro alle esigenze reali delle persone, come ha annunciato recentemente anche la Francia”.