Credito, il futuro si gioca tra digitale e nuove regole

Evoluzione normativa, innovazione digitale e nuove sfide globali al centro del convegno annuale dell’Organismo sul futuro del credito.

Credito, il futuro si gioca tra digitale e nuove regole

Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali di Laura Larducci, Dirigente dell’Ufficio IV della Direzione V – Regolamentazione e Vigilanza del Sistema Finanziario del Dipartimento del Tesoro, e di Ida Mercanti, Vice Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia.

La dott.ssa Larducci ha sottolineato come il recepimento della nuova Direttiva europea sul credito al consumo apra una fase di revisione complessiva del comparto, toccando aspetti cruciali quali la disciplina dei collaboratori, la ridefinizione dei meccanismi di vigilanza, il rafforzamento della responsabilità degli operatori e l’ampliamento dei poteri di controllo dell’OAM. L’obiettivo, ha spiegato, è duplice: garantire una maggiore tutela ai consumatori e rendere più solido e competitivo il mercato dell’intermediazione. Ha infine invitato gli operatori a contribuire sin d’ora alla definizione dello schema del disegno di legge delega, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo.

La dott.ssa Mercanti ha riconosciuto all’OAM un ruolo crescente nella vigilanza sul comparto, rimarcando i progressi compiuti in termini di governance e organizzazione interna. Ha indicato come prossimo passo l’inclusione attiva delle nuove categorie professionali all’interno della vita dell’Organismo, in un’ottica di partecipazione e rappresentanza.

Nel suo intervento, il Presidente dell’OAM ha richiamato l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, secondo cui il mondo starebbe entrando in una “nuova era”. Ha evidenziato le difficoltà legate al rallentamento del PIL mondiale, previsto al 2,8% per il 2025, e l’impatto delle politiche protezionistiche sulla fiducia di famiglie e imprese.

Al centro della sua analisi, l’innovazione tecnologica, indicata come la vera leva strategica per il futuro del credito. I comportamenti dei consumatori, ha spiegato, stanno cambiando rapidamente: cresce l’utilizzo di strumenti digitali e modelli come il “Buy Now Pay Later” guadagnano terreno. Banche e società finanziarie, spinte dalla concorrenza di FinTech e Big Tech, stanno intensificando gli investimenti in digitalizzazione e intelligenza artificiale, senza perdere di vista l’importanza del contatto umano nei servizi di assistenza.

L’Osservatorio OAM-Prometeia ha evidenziato, inoltre, come la progressiva riduzione degli sportelli bancari – oggi assenti nel 43% dei comuni italiani – apra nuove opportunità per gli intermediari del credito, chiamati a colmare questo vuoto con competenza, tecnologia e capillarità. Ne emerge un mercato in trasformazione, dove crescono in particolare le reti più strutturate e con maggiori capacità di investimento.

Ampio spazio è stato dedicato anche al tema della regolamentazione europea. Il Presidente ha sollecitato una maggiore armonizzazione normativa tra i Paesi membri dell’Unione, richiamando uno studio realizzato in collaborazione con l’Università di Tor Vergata che evidenzia la frammentazione ancora presente a livello continentale. In tale quadro, ha ribadito la necessità di rafforzare l’integrazione europea per migliorare la competitività e cogliere appieno le opportunità offerte dalle direttive comunitarie, come quella sul credito immobiliare, che finora non ha prodotto effetti significativi.

Il convegno si è chiuso con una riflessione condivisa: in un mondo in rapido mutamento, gli intermediari del credito devono dimostrare capacità di adattamento, investire sull’innovazione, affrontare con prontezza le sfide normative e mantenere salda la fiducia dei cittadini.