Normativa
Audizione Ministro Giorgetti su linee di programma Ministero
Presso le Commissioni congiunte Industria del Senato e Attività produttive della Camera, si è svolta l’audizione del Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti in merito alle linee programmatiche del suo Dicastero.
Di seguito, per punti, i temi dell'Audizione.
E-commerce
- La prospettiva di un più intenso utilizzo del commercio on line rischia di tradursi nello svuotamento dei centri urbani con la perdita di una rete di esercizi che svolgono una funzione di tenuta complessiva anche dal punto di vista della vivibilità e della fruizione degli spazi pubblici. Le città, e soprattutto i centri di minore dimensioni, senza esercizi pubblici sarebbero privati non solo di servizi immediatamente disponibili, ma anche di occasioni di socialità. Occorre intervenire prima che la situazione sia tanto deteriorata da risultare irrecuperabile.
Concorrenza sleale e protezione del commercio
- La crisi attuale e la drastica caduta del PIL possono accelerare il processo di modifica degli equilibri economici e strategici, cambiando i rapporti di forza tra economie mature ed economie emergenti, prima tra tutte la Cina. Negli anni scorsi, si è sottovalutato il rischio costituito da un'accelerazione della concorrenza dei paesi emergenti, non utilizzando a pieno i nuovi mercati come importante opportunità di sbocco per i nostri. Questo si è rivelato una grande sbaglio strategico, in quanto la nuova concorrenza ha portato gravi chiusure per imprese in tutto il territorio europeo. In tal contesto si assiste un fenomeno di dumping di aziende che hanno accesso a sovvenzioni statali, solitamente precluse ad aziende italiane ed europee.
- L'Europa ha iniziato ad intervenire sulle proprie difese commerciali troppo tardi, non proteggendo a sufficienza il settore manifatturiero. Alcuni comparti quali automotive e la siderurgia, hanno bisogno di particolari interventi di sostegno per il loro carattere strategico e in quanto particolarmente esposti a questo tipo di concorrenza. A questo proposito si sta valutando l’ampliamento del campo di applicazione della normativa golden power anche a filiere ad oggi escluse.
- Grazie al Recovery Plan l’UE ha messo in campo una serie di misure per tradurre in termini concreti gli obiettivi della Strategia Europa 2020, ad ora rimasti sulla carta.
- Grande attenzione va infine riservata alla degli USA di concentrarsi strategicamente più sull’area del Pacifico che sul dialogo transatlantico.
Tessuto normativo in Italia
- L’Italia ha sofferto gli effetti della crisi molto di più dei suoi partner europei. All’origine di tali difficoltà ci sono una serie di fattori che vanno al di là delle competenze del MISE, come problemi strutturali tra i quali un peso eccessivo di una legislazione debordante e un tessuto normativo che paralizza o comunque rallenta l’iniziativa economica del paese. In questo senso, CDP su richiesta del Ministro, ha predisposto un documento, che a breve verrà trasmesso alle Commissioni competenti, cercando di sistematizzare in un quadro a matrice tutti quelli che sono gli strumenti a disposizione.
- È inoltre fondamentale prevedere, accanto ad interventi puntuali, la realizzazione di riforme strutturali di efficientamento delle politiche e degli apparati pubblici.
- Occorre rimediare alla mancanza di una puntuale politica industriale nazionale, da cui partire per realizzare una crescita della presenza italiana nei mercati nazionali.
- La strategia industria 4.0, così come in precedenza alcuni dei crediti d’imposta concessi per sostenere nuovi investimenti, sono stati rimessi alla discrezione delle singole imprese, spesso sprovviste di un’adeguata conoscenza. è fondamentale garantire la conoscenza degli strumenti a disposizione e degli obiettivi da raggiungere. In tal senso, occorre collocare la scelta degli strumenti di intervento in una cornice che valuti, sulla base dell’esperienza pratica, l’utilità di ciascuno di essi, i potenziali progressi conseguibili con alcuni correttivi e il rilievo che possono assumere con riferimento alle priorità che si intendono conseguire. Il MISE ha avviato un processo per ricondurre ad un’unica banca dati centrale tutte le forme di intervento a sostegno delle imprese. Fondamentale sarà poi anche l’implementazione di una fase di monitoraggio e verifica dell’efficacia di tali incentivi.
Normativa sulla proprietà industriale
- Non va assecondato il pessimismo relativo al nostro sistema produttivo, che sta dimostrando un innegabile vitalità. Tocca al decisore pubblico adottare strategie che non siano solo dominate dalle risposte alle emergenze che si presentano, ma che indichino degli obiettivi a lungo termine di avanzamento tecnologico.
In questo senso, va aggiornata la normativa sulla proprietà industriale, per permettere alle nostre imprese di essere più competitive soprattutto in merito all’utilizzo del brevetto europeo. Il codice sulla proprietà industriale ha bisogno di interventi diretti di semplificazione e accelerazione delle procedure, contenimento dei relativi costi.
A breve, il MISE intende avvalersi anche di contributi e suggerimenti che perverranno dalle imprese.
Figura dell’imprenditore
- Fondamentale è anche un approccio in grado di valorizzare la figura dell'imprenditore e dell’impresa, che devono essere al centro dell'attenzione per il ruolo fondamentale che hanno nella crescita dell’economia. Negli scorsi anni c’è stata una tendenza opposta, penalizzante per le imprese, guardate con sospetto. La cultura dell’impresa deve trovare un’adeguata attenzione anche tra i decisori politici e nelle sedi istituzionali, in quanto cruciale per lo sviluppo economico del paese.
Aiuti di stato
- L’Italia dovrà partecipare attivamente alla discussione avviata in ambito UE per la revisione in materia di aiuti di stato, volta a rimuovere una serie di vincoli che risultano oggi anacronistici se non autolesionistici quando si tratta di far fronte alla concorrenza estera. Occorre prevedere la possibilità di dare vita ad interventi anche a carattere temporaneo per sostenere imprese in difficoltà.
Modernizzazione
- Il MISE ha apportato alla bozza del PNRR alcune modifiche e integrazioni in una logica che cerca di coniugare gli obiettivi indicati a livello UE, tra cui quello della transizione digitale ed ecologica, con la realtà del tessuto nazionale. Al riguardo, è fondamentale favorire e aiutare l’approccio tecnologico soprattutto delle PMI e il loro accesso alla consulenza.
- Accanto ai settori all’avanguardia come la space economy, o il comparto biotech va operato un rafforzamento e una modernizzazione dei processi produttivi della manifattura italiana, anche in settori ritenuti obsoleti quali tessile, moda, arredamenti.
Gestione delle crisi
- Altro punto fondamentale è disporre di una strumentazione efficace di gestione delle crisi. A questo scopo sono state avviate le procedure di reclutamento per la creazione di una specifica struttura per supportare le decisioni ministeriali nei tavoli di crisi. È stato inoltre predisposto un fondo che potrà essere attivato per traghettare imprese in temporanea difficoltà verso la stabilizzazione, quando ci sono obiettive prospettive di ripresa. Il Decreto predisposto dal MISE insieme al Ministero del Lavoro dovrebbe essere pronto a breve per il reclutamento di tali risorse. Il MISE è consapevole dei troppi lavoratori in situazioni di difficoltà a causa delle crisi aziendali, e lavoriamo per trovare soluzioni che implichino, dove possibile, anche la ricerca di potenziali investitori. Le strumentazioni ad oggi esistenti prevedono sempre l’introduzione di un investitore privato, e occorre dunque concentrarsi sulla ricerca di questi investitori.
- Sullo stesso tema, il MISE ha avviato una discussione anche con gli altri Ministri competenti per verificare se non sia possibile modificare la disciplina esistente relativa alle procedure concorsuali. Si tratterebbe di modifiche, a carattere sperimentale, da applicare nella gestione delle crisi in particolare nell’ambito delle amministrazioni straordinarie, che non si dovrebbero trascinare nel tempo e il cui esito finale non dovrebbe essere la liquidazione ma la ripresa anche tramite riconversione e ristrutturazione.
Attrazione degli investimenti
- L’Italia deve ritrovare la capacità di proiezione esterna per riportare gli investimenti diretti nel nostro paese. Nei prossimi giorni ci sarà un momento di confronto con gli altri ministeri sul punto. Si può ipotizzare l’ingresso di partner stranieri, anche per contrastare il fenomeno dell’offshoring, riportando in Italia grandi imprese che in passato hanno deciso di delocalizzare. In questo senso occorre intervenire sul contesto, per renderlo normativamente vantaggioso, certo e sicuro per gli investimenti.
Risorse UE
- Non sempre l'Italia riesce ad ottenere una quota delle risorse UE proporzionale al proprio contributo. Ciò per Horizon che costituisce la fonte più consistente di stanziamenti dedicati a livello europeo al sostegno della ricerca. Fonte assolutamente imprescindibile per l’Italia che tuttora registra una percentuale una spesa della ricerca rispetto al PIL largamente inferiore alla media europea e soprattutto ai partner più attrezzati. In tal senso vanno citati gli IPCEI, le politiche per la sicurezza e la difesa, il cloud, nell’ambito dei quali sono disponibili grandi risorse e deroghe alla normativa sugli aiuti di stato. Alcune imprese italiane sono coinvolte nei campi di batterie e idrogeno, e su questi terreni occorre sforzarsi per creare un canale privilegiato di accesso. L’attivazione di questi strumenti è una fonte imprescindibile per l’Italia, che deve cogliere tutte le opportunità messe a disposizione per l’avanzamento tecnologico del paese.
Commercio ambulante
- Il MISE sta lavorando per trovare un rimedio alla questione del commercio ambulante, che lamenta una condizione di precarietà per la mancanza di individuazione di soluzioni praticabili al problema posto dalla direttiva Bolkestein. Si dovrebbe quanto prima delineare una soluzione per fornire agli operatori del settore un quadro certo.