Clienti Leasing: previsioni di rischiosità per il 2021

Articolo che completa l'analisi fatta nei due precedenti sul tema e presenta una previsione del rischio di credito clienti a fine 2021.

Clienti Leasing:  previsioni di rischiosità  per il 2021

Il rischio di credito nel Leasing negli ultimi 10 anni ha visto una netta ed anche repentina diminuzione trovando tra il 2017 e 2019 un sostanziale assestamento a livelli contenuti e mai così registrati. Questo è vero sia che si guardi all’andamento di rischiosità dei singoli contratti sia che si prediliga una visione cliente valutato attraverso l’insieme dei contratti a lui riconducibili. Nelle analisi a livello cliente la definizione di default utilizzata – segnalazione di contenzioso oppure presenza di tre segnalazioni consecutive di insoluto nei 12 mesi di osservazione – è complessivamente più severa della definizione regolamentare, in quanto non considera franchigie ed è valutata sull’insieme di contratti censiti in BDCR Assilea, pertanto le segnalazioni di insolvenza possono provenire anche da società diverse. La circostanza che questa definizione è stata adottata da diversi anni, consente di avere uno storico di riferimento importante per valutarne l’evoluzione nel tempo. Analizzando il tasso di nuovi clienti in default anno per anno in Figura 1, possiamo valutare chiaramente tre fasi: la contrazione registrata tra il 2013 e il 2017, la stabilizzazione tra il 2017 e il 2019 e il cambio di tendenza dal 2020.

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Nella prima fase l’effetto è stato amplificato dalla contemporanea diminuzione dei numeratore – nuovi default registrati nel corso dell’anno – e dall’aumentare del denominatore – più clienti in bonis in partenza e quindi portafogli clienti via via più virtuosi da un punto di vista di rischio di credito. Il tutto è frutto di fattori esogeni quali la relativa ripresa e stabilità economica nel periodo in considerazione ma anche di capacità di gestione del rischio di credito da parte delle Società di Leasing nel complesso. Alla stabilità raggiunta nel triennio 2017-2019 si è assistito nel 2020 ad una inversione di tendenza, nonostante l’effetto di congelamento dei crediti per le numerose moratorie attivate al fine di arginare la crisi economica conseguente alla crisi pandemica.

Come già abbiamo avuto modo di commentare nel precedente articolo “Moratorie e performance creditizie dei clienti nel leasing”1 , l’accresciuta rischiosità è spiegata dalla registrazione di almeno 3 segnalazioni mensili consecutive di insoluto nell’anno proprio da parte dei clienti che hanno attivato almeno una moratoria nel corso del 2020 su uno dei contratti a loro riconducibili. Sempre nello stesso articolo facevamo notare che già il sistema di Score Comportamentale segnalava in partenza (gennaio 2020) come il profilo di questi clienti fosse più rischioso (minore presenza nelle classi meno rischiose vs maggiore presenza nelle classi più rischiose). L’ipotesi per la quale la crisi abbia colpito o colpisca le aziende che già sperimentavano difficoltà prima della pandemia - su questo punto si veda l’analisi geo-settoriale-dimensionale pubblicata su queste pagine 2 - e che l’accesso alle moratorie sia stato colto in misura più importante dalle stesse imprese, sembra peraltro avvalorata dal fatto che le aziende che hanno beneficiato di moratorie registrino un calo di fatturato più importante delle altre.3 L’interrogativo che ci si pone è in quale misura questo si tradurrà in aggravamento delle esposizioni classificate in default. Le proiezioni che presentiamo di seguito sono basate sulla stima di nuovi clienti in default per ciascuna classe di score, corretta per una valutazione delle previsioni sul quadro macroeconomico e fanno parte di un più ampio esercizio di stima delle probabilità di default a lungo termine per gli accantonamenti previsti sul tema IFRS9.

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Come primo punto è utile osservare che il portafoglio di partenza (1 1 2021) – tenendo conto degli spostamenti di classificazione, dei clienti che hanno chiuso contratti nel corso dell’anno, dei nuovi clienti che hanno attivato contratti - si presenta complessivamente con profilo peggiorato rispetto a quello che si aveva all’inizio della pandemia (1 1 2020), da un punto di vista di numero posizioni classificate per classe di Score Comportamentale. Questo rappresenta peraltro un’ulteriore conferma che lo strumento non ha risentito nella sua capacità di sintetizzare il rischio prospettico dei clienti. Per quanto concerne il quadro macroeconomico, l’analisi ha contemplato insieme gli effetti del 2020, ritardati grazie alle misure economiche di contrasto, che ricordiamo si chiude comunque con un meno 9% di PIL e il rimbalzo positivo atteso nell’anno in corso. La stima complessiva di tasso nuovi clienti in default, riportata in Figura 2, conferma l’inversione di tendenza già osservata nel 2020. Ciò detto, l’impatto della crisi sulla rischiosità dei clienti nel Leasing sembra comunque non possa raggiungere i livelli già sperimentati in passato. Come già osservato negli articoli richiamati, un attento monitoraggio di portafoglio che valorizzi le fonti informative e gli strumenti su queste disponibili, può contribuire ad una early detection delle possibili posizioni problematiche e a fronteggiarle tempestivamente.

note:
1 https://leasenews.it/news/dati-di-settore/moratorie-e-performance-creditizie-dei-clienti-nel-leasing
2 https://leasenews.it/news/dati-di-settore/strumentazione-di-analisi-portafogli-crediti-nel-covid-19
3 Su questo punto si veda Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria 1/2021 pag. 37 e seguente.
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