Confcommercio: Pil fermo nel terzo trimestre

L’Ufficio Studi Confcommercio stima una crescita nulla del Pil. Bene l'andamento di occupati e inflazione. Consumi: ad agosto crescono comunicazioni e servizi ricreativi, in calo le automobili.

Confcommercio: Pil fermo nel terzo trimestre

Secondo i dati elaborati dall'Ufficio Studi Confcommercio nella sua consueta Congiuntura (link al documento in pdf) la stima per il PIL del terzo trimestre è di una variazione congiunturale nulla, corrispondente a una crescita dello 0,6% rispetto a un anno prima.

"Questa valutazione - ha sottolineato il direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella -  sempre basata su dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario è sintesi di una riduzione a luglio, lievemente superiore alle nostre stime preliminari anche per un andamento del turismo meno favorevole, e di un modesto recupero ad agosto, a cui è seguita una stagnazione a settembre. Le oscillazioni mensili degli indicatori congiunturali poi sintetizzati nel PIL mensile, tradiscono la mancanza di una chiara direzione di marcia dell’economia italiana. Intanto, il terzo trimestre è andato perso. Si punta sul quarto".

Secondo Bella, "non mancano, comunque, alcuni elementi molto positivi, dall’evoluzione dei quali dipenderà il raggiungimento o meno di buone performance per l’anno in corso. Il mercato del lavoro conferma la sua dinamicità, con il numero di occupati che ha toccato a luglio il massimo storico, e l’inflazione si mantiene su valori contenuti: per settembre la nostra stima è di una variazione congiunturale nulla e di una crescita su base annua dello 0,9%. La catena reddito-fiducia-consumi sembra però essersi inceppata. La spesa delle famiglie non cresce o, almeno, non cresce quanto potrebbe".

ICC (INDICATORE CONSIUMI CONFCOMMERCIO)

Ad agosto 2024 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una crescita dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2023. Il dato segue una crescita dell’1,4% nel mese di luglio, evoluzione condizionata in buona parte dalla domanda di autovetture da parte dei privati (tab. 2). L’incremento dell’ultimo mese è sintesi di una variazione molto contenuta della domanda per i beni (+0,1% nel confronto annuo) a cui si è associata una crescita dell’1,2% per i servizi, in lieve miglioramento rispetto ai risultati del bimestre precedente. La debolezza della domanda e la tendenza ad un generalizzato rallentamento è sintetizzata dalla diminuzione dello 0,1% del dato congiunturale destagionalizzato, al cui interno si segnala la stasi dei consumi per i servizi...continua a leggere l'analisi sul sito di Confcommercio