Covid 19 e produttività: il punto dell'Istat
La pandemia, secondo l'analisi dell'Istat, ha visto crescere la produttività del lavoro, mentre ridursi quella del capitale.
Nel 2020 il valore aggiunto dei settori produttori di beni e servizi di mercato registra una forte variazione negativa in termini di volume.
La produttività del lavoro (valore aggiunto per ora lavorata) aumenta dell’1,3% in un solo anno, a fronte di una crescita cumulata dello 0,9% tra il 2009 e il 2014, per effetto di un calo delle ore lavorate maggiore al calo del valore aggiunto, mentre per quella del capitale (rapporto tra valore aggiunto e input di capitale) il calo è a doppia cifra, pari all’11,2%.
Alla diminuzione del valore aggiunto contribuisce il calo della produttività totale dei fattori - che riflette progresso tecnico, cambiamenti nella conoscenza, variazioni nell’efficienza dei processi produttivi - scesa del 2,7% dopo alcuni anni di lento recupero.
Le misure di produttività risentono degli effetti della crisi pandemica
La produttività è comunemente definita come il rapporto tra il volume dell’output e degli input che concorrono alla sua realizzazione. Misura l’efficienza dell’impiego nel processo di produzione dei fattori primari, lavoro e capitale ed è considerata un indicatore chiave di crescita economica e competitività, anche ai fini della valutazione della performance economica nei confronti internazionali. L’approccio utilizzato dall’Istat per stimarla consente di scomporre la dinamica dell’output nei contributi derivanti dai fattori produttivi primari (lavoro e capitale) e dalla produttività totale dei fattori[i].
La produttività del lavoro è data dal rapporto tra valore aggiunto[ii] e ore lavorate; la produttività del capitale è misurata dal rapporto tra valore aggiunto e input di capitale, calcolato come flusso di servizi produttivi forniti dallo stock esistente per le diverse tipologie di capitale[iii]. La produttività totale dei fattori è calcolata come rapporto tra l’indice di volume del valore aggiunto e l’indice di volume dei fattori primari: misura gli effetti del progresso tecnico e di altri fattori propulsivi della crescita, tra cui le innovazioni nei processi produttivi, i miglioramenti nell’organizzazione del lavoro e delle tecniche manageriali, i miglioramenti nell’esperienza e nel livello di istruzione della forza lavoro.
Le misure di produttività sono calcolate a partire dai dati di contabilità nazionale, disaggregati per tipo di attività economica. Sono escluse le attività di locazione di beni immobili, le attività del personale domestico, le attività economiche appartenenti al settore istituzionale delle Amministrazioni Pubbliche e quelle delle organizzazioni e degli organismi internazionali.
Nel 2020, l’insieme di settori così definito rappresenta circa il 71% del valore aggiunto complessivo e l’83% del totale delle ore lavorate. In questo report si presentano stime coerenti con le serie dei Conti nazionali diffuse a settembre 2021.
Le misure di produttività sono riferite agli anni 1995-2020 e, laddove significative, a sotto periodi caratterizzati da dinamiche di espansione e/o contrazione dell’attività economica. I risultati relativi al 2020 sono preliminari in quanto basati su fonti informative ancora parziali e, naturalmente, risentono degli effetti generati dall’emergenza sanitaria.
[i] Altri fattori che spiegano le variazioni della produttività sono il miglioramento nella qualità dei beni d’investimento, l’andamento del ciclo economico, le economie di scala, le esternalità, la riallocazione dei fattori produttivi, nonché eventuali errori di misurazione dell’output e dei fattori produttivi.
[ii] Valore aggiunto ai prezzi base in volume – valori concatenati – anno di riferimento 2015.
[iii] Le tipologie di beni capitali considerate sono: otto tipologie di beni materiali non-ICT (piantagioni e pesca; bestiame; altre macchine e attrezzature; mobili; mezzi di trasporto su strada; altri mezzi di trasporto; fabbricati non residenziali e opere del genio civile; costi di trasferimento di proprietà dei fabbricati), tre tipologie di beni immateriali non-ICT (ricerca e sviluppo; prospezioni minerarie; originali di opere artistiche letterarie e d’intrattenimento) e tre tipologie di beni ICT (hardware, software e databases, apparati per le comunicazioni).
Report e tavole in allegato
Scarica il file: REPORT PRODUTTIVITA' 2020 (1).docx Scarica il file: Tavole_misure_di_produttività (1).xlsx