Mercato auto europeo paralizzato a marzo. I dati ACEA
Il primo mese di applicazione delle misure di contenimento della pandemia in tutta Europa registra un -51,8%
PARALISI DEL MERCATO AUTO EUROPEO A MARZO, PRIMO MESE DI APPLICAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA IN TUTTA EUROPA: -51,8%
In tutti i major market associazioni e rappresentanti dell’industria automotive si stanno adoperando senza sosta per organizzare la ripartenza delle attività produttive, o il ritorno alla piena operatività
Torino, 17 aprile 2020 – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito (1) a marzo le immatricolazioni di auto ammontano a 853.077 unità, con un calo del 51,8% rispetto a marzo 2019.
Nei primi due mesi del 2020, i volumi immatricolati avevano raggiunto 2.202.010 unità, con una variazione negativa del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel primo trimestre 2020 si attestano a 3.054.703 unità, con una flessione del 26,3% rispetto al primo trimestre 2019.
“A marzo il mercato europeo dell’auto è paralizzato, visto che in tutti i maggiori Paesi, almeno dalla metà del mese, sono state applicate severe misure di contenimento della diffusione del contagio da coronavirus, con la conseguente chiusura di molte attività produttive e delle concessionarie – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. E’ quindi significativo constatare che nel primo trimestre, tutti i Paesi dell’UE allargata all’EFTA e al Regno Unito presentano un segno negativo ad eccezione di Cipro (+5%).
Nel dettaglio, tutti e cinque i major market – includendo anche UK – che rappresentano il 70% del totale immatricolato e registrano, insieme, una contrazione complessiva del 56% nel mese, risultano in calo a marzo. E’ l’Italia a conseguire il risultato peggiore (-85,4%), avendo per prima dovuto fronteggiare l’epidemia in Europa, adottando il primo lockdown, seguita dalla Francia (-72,2%), dalla Spagna (-69,3%) e dal Regno Unito (-44%). La Germania presenta, infine, la contrazione meno severa (-37,7%). Nel primo trimestre, nei major market, il mercato cala più della media europea, chiudendo a -29,2%.
Sempre in riferimento ai major market, mentre è proseguita, anche a marzo, la flessione delle immatricolazioni di auto nuove diesel, in ribasso del 64% con una quota di mercato del 25,4% ( 31,7% a marzo 2019), e sono risultate sfavorite anche le auto a benzina, la quota di mercato delle vetture ad alimentazione alternativa è alta in tutti e cinque i Paesi: 28% in Italia, 22% nel Regno Unito, 20% in Spagna, 19,5% in Francia e 18% in Germania.
Inutile dire che in tutti questi Paesi associazioni e rappresentanti dell’industria automotive si stanno adoperando senza sosta per organizzare la ripartenza delle attività produttive, o il ritorno alla piena operatività, collaborando con le istituzioni per garantire le massime condizioni di sicurezza ai lavoratori e anche per sostenere le imprese con misure adeguate, soprattutto a favore della liquidità, e per rilanciare il mercato, in un contesto di perdita di potere d’acquisto e aumentata incertezza dei consumatori. In Italia, ANFIA ha ribadito più volte l’assoluta necessità di un coordinamento a livello europeo della fase di ripartenza, per via della forte interconnessione delle filiere tra le varie nazioni, e per evitare disallineamenti temporali che finirebbero per danneggiare gravemente alcune economie.
Ricordo, in conclusione, che ACEA ha stimato, al 13 aprile, una perdita, a livello di produzione di autoveicoli in UE, di oltre 1,9 milioni di unità, con una durata media delle chiusure degli stabilimenti produttivi di 24 giorni lavorativi”.
In Italia, le immatricolazioni totalizzate a marzo si attestano a 28.326 unità (-85,4%). Nei primi due mesi del 2020, le immatricolazioni complessive ammontavano a 318.545 unità, con un decremento del 7,3% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019, mentre nel cumulato gennaio-marzo 2020 si registrano 347.193 unità (-35,5%).
I numeri raccontano una situazione senza precedenti dettata dal doppio shock sull’offerta e sulla domanda, quest’ultima prevedibilmente molto indebolita anche quando si entrerà nella fase 2 dell’emergenza. Del tutto impari, quindi, il confronto con marzo 2019, quando nonostante un calo di mercato del 9,6%, dovuto anche alle criticità operative di attuazione del bonus per le vetture a basse emissioni di CO2, le immatricolazioni avevano superato le 194.000 unità e la produzione si era attestata sopra le 53.000 autovetture, di cui oltre la metà destinate ai mercati esteri.
Secondo i dati ISTAT, a marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,1% sia su base mensile sia su base annua (da +0,3% del mese precedente). La decelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Servizi (che rallentano la crescita) e dei Beni energetici non regolamentati (che registrano un’inversione di tendenza da +1,2% a -2,7%). In quest’ultimo comparto, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, invertono la tendenza i prezzi del Gasolio (da +0,5% a -4,9% in termini tendenziali, -2,9% su base mensile) e della Benzina (da +3,7% a -1,3%, -2,5% il congiunturale), mentre i prezzi degli Altri carburanti registrano una flessione più marcata (da -2,6% a -4,3%, +1,7% la variazione congiunturale).
Analizzando il mercato per alimentazione, le vendite di auto a benzina riportano una quota di mercato del 35,8%, con una diminuzione dei volumi dell’87%. L’unico tipo di alimentazione che vede crescere il proprio mercato è quello delle auto elettriche, in aumento nel mese del 48%, mentre calano le immatricolazioni di vetture a GPL (-82,5%), a metano (-73%), e ibride (-62%), tra cui quelle ricaricabili (-15%). Nel complesso, le autovetture alternative rappresentano il 27,6% del mercato, in calo del 70,5% a marzo.
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 27.326 immatricolazioni nel mese di marzo (-74,4%), con una quota di mercato del 3,2%. Nel primo bimestre le immatricolazioni delle marche italiane ammontavano a 142.971 unità (-6,6%) con una quota di penetrazione del 6,5%, mentre nel cumulato gennaio-marzo 2020 si registrano 170.327 unità (-34,5%).
La Spagna totalizza 37.644 immatricolazioni nel mese di marzo 2020, il 69,3% in meno rispetto a marzo 2019. Nel primo bimestre dell’anno, il mercato risultava in flessione del 6,8%, con 181.063 unità immatricolate, mentre nei primi tre mesi del 2020 si registrano 218.705 unità (-31%).
L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC sottolinea che si tratta di un mese senza precedenti nella storia delle immatricolazioni in Spagna, trovandosi il Paese di fronte ad una delle crisi sanitarie più complesse mai affrontate. Le vendite sono paralizzate e questa situazione continuerà fino al termine dello stato di allarme visto che al momento l’obiettivo prioritario è superare la pandemia. Tuttavia, si sta già lavorando alla fase di uscita dall’emergenza e riavvio delle attività. Le immatricolazioni mensili hanno accumulato flessioni da agosto 2018 e l’attuale crisi porta con sé un’ulteriore dose di incertezza per i consumatori. Secondo ANFAC è possibile tornare rapidamente alla situazione pre-crisi, ma sarà necessario un piano di rilancio settoriale che includa misure specifiche per l'industria automobilistica, a supporto del mercato e della produzione, con piani di aiuto all'acquisto, che si dovranno concentrare sul rinnovo completo del parco circolante.
Secondo l’alimentazione, le vendite di autovetture diesel nel mese sono diminuite del 72% rispetto a marzo 2019, ed hanno una quota del 25%, mentre le vetture a benzina sono calate del 73%, con una quota del 55%. Infine, le autovetture con alimentazioni alternative rappresentano il 20% del mercato del mese (-38%). Sono quindi in calo, complessivamente, le vetture di tutte le tipologie di alimentazione ad eccezione degli ibridi tradizionali diesel, in aumento del 156%.
In Francia, a marzo, si registrano 62.668 nuove immatricolazioni, con una flessione del 72,2% rispetto a marzo 2019. Nel primo bimestre, la flessione si attestava al 7,8%, per un totale di 302.011 immatricolazioni, mentre a gennaio-marzo 2020 le autovetture immatricolate sono 364.679 (-34,1%).
Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra nel mese 334.881 unità, il 34% in meno rispetto a marzo 2019, mentre, nel primo trimestre 2020 si totalizzano 1.333.372 unità (-5,6%).
Le immatricolazioni di auto diesel si riducono del 75% e la quota si attesta al 30,8% (era del 33,8% a marzo 2019). Le auto a benzina, con il 49,7% del mercato, perdono 10 punti di quota rispetto a marzo 2019, con volumi in flessione del 77%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 19,5% del mercato di marzo (erano il 6,5% un anno fa), con 12.188 unità (-17,4%), di cui 5.511 auto elettriche (+19,4% e 8,8% di quota), 1.804 ibride plug-in (+19,5% e 2,9% di quota) e 4.671 ibride tradizionali (-43% e 7,5% di quota).
Nell’ambito della PFA (la Plateforme automobile, che riunisce Costruttori, componentisti, subfornitori e altri attori del Sistema della mobilità francese), fin dall’inizio della crisi è stato costituito un Comitato strategico della filiera automotive, regolarmente impegnato in riunioni con i rappresentanti del governo per seguire l’implementazione delle misure d’urgenza, preparare il riavvio delle attività industriali e predisporre un piano di rilancio per il settore. Il Comitato riferisce che tutte le imprese del comparto sono mobilitate per l’applicazione di protocolli di sicurezza molto severi per permettere di riaprire gli stabilimenti produttivi e sottolinea che il progressivo riavvio delle attività si fa di giorno in giorno più urgente per scongiurare un indebolimento del tessuto industriale nazionale e un impatto negativo sull’occupazione.
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a marzo 215.119 unità (-37,7%). Nel primo bimestre 2020, le immatricolazioni si attestavano a 486.243, in ribasso del 9%, mentre nel cumulato gennaio-marzo 2020 si registrano 701.362 unità (-20,3%).
Si tratta della più grande crisi del mercato automobilistico, in un solo mese, dalla riunificazione della Germania di trent’anni fa. Ovviamente ne sono causa la diffusione del coronavirus e le misure sanitarie adottate in risposta, in particolare le enormi restrizioni alla vita pubblica, le chiusure delle attività commerciali e l’operatività ridotta degli uffici dedicati alle registrazioni dei veicoli.
A marzo gli ordini domestici hanno registrato un tonfo del 30% per via della situazione di emergenza, e se nel primo bimestre risultavano in ribasso del 18%, nel primo trimestre la flessione arriva al 22%. Gli ordini esteri presentano una contrazione del 37% a marzo (erano a -14% a febbraio) e nel primo trimestre diminuiscono del 18%.
Il bilancio del mercato di marzo per alimentazione evidenzia una quota del 50% di vetture a benzina, in calo del 48%, e del 32% di vetture diesel (-39%). Nel mese, le vetture ad alimentazione alternativa rappresentano il 18% del mercato e risultano così ripartite: in aumento del 9% le vendite di auto a metano con una quota di mercato dello 0,2%, mentre quelle a GPL calano del 90%. Le autovetture ibride vendute sono state 28.735 e rappresentano il 13,4% del mercato, +62% rispetto a marzo 2019. Tra le ibride, quelle ricaricabili rappresentano il 4,4% del mercato, in aumento del 208% (9.426 unità).
Sono state immatricolate, infine, 10.329 auto puro elettrico, che crescono del 56% e rappresentano il 4,8% delle vendite. Le auto ricaricabili arrivano ad oltre 19.500, conquistando un nuovo record mensile delle vendite.
La media delle emissioni di CO2 delle nuove autovetture immatricolate a marzo 2020 è pari a 149 g/km.
Il mercato inglese, infine, a marzo totalizza 254.684 nuove registrazioni (-44,4%). Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni si attestavano a 228.873, il 5,8% in meno rispetto al primo bimestre 2019, mentre nel periodo gennaio-marzo si registrano 483.557 unità (-31%).
L’associazione inglese dell’automotive SMMT rileva che con il Paese bloccato per la crisi per gran parte di marzo, compresa la chiusura dei concessionari, questo declino non sorprende. Si tratta del peggior mese di marzo da fine anni ’90, ovvero da quando è stato introdotto il sistema di cambio biennale delle targhe, ma sarebbe stato anche peggio se gli ordini anticipati raccolti per le nuove targhe 2020, non fossero stati evasi nella prima parte del mese. Non si dovrebbe, tuttavia, trarre da queste cifre conclusioni a lungo termine se non che la situazione corrisponde a ciò che si verifica quando le economie si fermano. Per quanto tempo il mercato rimarrà in stallo non è prevedibile, ma riaprirà e vi sarà disponibilità di prodotti. Nel frattempo, si continuerà a lavorare con il governo per fare tutto il possibile per garantire che le migliaia di persone impiegate in questo settore siano pronte a rientrare al lavoro e che la Gran Bretagna ritorni in attività. L’Associazione ha rivisto le previsioni di chiusura d’anno per il mercato auto a -25% rispetto al 2019 In tema di alimentazioni, prosegue la contrazione del mercato di auto diesel a marzo (-62%, 36° calo consecutivo), con una riduzione della quota al 18% (8 punti percentuali in meno rispetto a marzo 2019), mentre nel cumulato dei primi tre mesi la flessione è del 51%. Il mercato delle auto nuove a benzina diminuisce del 50% nel mese e del 36% nel cumulato, con il 60% di quota, e le auto ad alimentazione alternativa valgono il 22% del mercato di marzo (+61,5%). Le immatricolazioni di auto elettriche a batteria crescono del 197% rispetto a marzo 2019, mentre le auto ibride plug-in aumentano del 38%. Il mercato delle auto full-hybrid diminuisce del 7%, mentre è boom di vendite per le mild-hybrid diesel (+241%) e mild-hybrid benzina (+86%). Le auto ricaricabili conquistano il 7% del mercato, mentre le ibride tradizionali il 15%.
La quota di mercato dei privati, nel mese di marzo, si attesta al 52%, con un calo del 40,4% (-31% nel primo trimestre), mentre le vendite di vetture aziendali sono in flessione del 47,4% (-30,4% nel trimestre) e rappresentano il 46,2% del mercato.