BCE, attesa per le misure anti inflazione
Sale l'attesa per le decisioni che prenderà la Banca Centrale Europea domani per rispondere ai massimi dell'inflazione registrati ad agosto (+9% nell'area euro).
L'aspettativa generale sulle decisioni per il contenimento dell'inflazione da parte dellla BCE è quella di un'ulteriore e corposo rialzo sui tassi di interesse – di almeno 50 punti base – ma non è esclusa nemmeno la possibilità che possa "allungare il passo", in linea con le mosse della Federal Reserve: un aumento da 0,75 punti percentuali (75 punti base).
Un'altra possibilità è che allarghi il "corridoio dei tassi", operando rialzi differenziati tra il riferimento principale (attualmente allo 0,50%), le operazioni marginali (0,75%) e il tasso sui depositi (che a giugno è stato portato a zero con un rialzo in blocco da 50 punti base).
Sebbene si moltiplichino i segali di rallentamento dell'economia, ad oggi la crescita dell'area euro è proseguita e anche in modo più solido del previsto. Eurostat ha appena rivisto al rialzo allo 0,8% la stima sulla crescita del Pil del secondo trimestre. L'euro invece continua a perdere terreno sul dollaro e ciò aumenta la pressione sull'istituzione monetaria.
Guardando al quadro generale, la decisione della BCE arriverà alla vigilia di un autunno/inverno che si preannuncia non facile sul versante prezzi, innanzitutto per la crisi energetica in cui l'Europa è piombata a seguito delle sanzioni contro la bper la guerra con l'Ucraina. La comunicazione delle decisioni di politica monetaria sono attese per le ore 14.15 di domani mentre mezz'ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa.
Un altro elemento sotto la lente di ingrandimento del Consiglio è il controverso aspetto del trattamento di alcuni maxi rifinanziamenti erogati dalla BCE alle banche nei mesi di crisi causata da lockdown e misure anti Covid. Vengono retribuiti a condizioni particolarmente agevolate che ora contrastano in modo stridente con le condizioni sempre meno morbide che si stanno imponendo a imprese e famiglie, passando proprio dalle banche.
Infine verranno pubblicate le nuove previsioni economiche. Sono soprattutto quelle sul caro vita ad essere sotto i riflettori: 6,8% per la media di quest'anno, 3,5% sul prossimo e 2,1% sul 2024. Sulla crescita dell'eurozona lo scorso giugno i tecnici di Francoforte stimavano 2,8% quest'anno e 2,1% sia su 2023 che su 2024.