Ministero della Transizione ecologica: il commento di Anima
Importante lavorare con le istituzioni e il neo-Ministro Cingolani per raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal. Necessario partire da riqualificazione edifici, transizione energetica ed economia circolare.
Gli obiettivi di sostenibilità adottati a livello europeo e internazionale richiederanno ingenti sforzi e investimenti per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati al 2050 dal Green Deal.
«Nutriamo grandi aspettative nei confronti del nuovo Ministero della Transizione ecologica – commenta il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli – e ci auguriamo possa lavorare con la massima serenità ed avere un ruolo fondamentale all’interno del nuovo Governo. Al fine di perseguire gli obiettivi europei di sostenibilità nel miglior modo possibile, Anima e le sue associazioni si rendono disponibili per un dialogo continuo con le istituzioni e con il nuovo Ministero, lavorando insieme per un obiettivo comune. Per questo motivo, Anima esprime il più profondo apprezzamento per la nomina di Roberto Cingolani alla guida del Ministero, nella certezza che la sua competenza ed esperienza nell’ambito dello sviluppo tecnologico e industriale rappresentino i necessari elementi di sintesi tra innovazione, sviluppo e tutela ambientale».
La transizione ecologica non rappresenta, infatti, solo un’opportunità in un’ottica di sostenibilità ambientale e di miglioramento della qualità della vita, ma anche una leva di crescita che può dare un nuovo slancio all’economia mondiale. Come ormai noto, dei 209 miliardi di euro destinati all’Italia dal Recovery Fund, circa 70 miliardi sono stati riservati alla “rivoluzione verde” e alla transizione ecologica – un processo di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale che comprende diversi settori. «In rappresentanza della meccanica varia, Anima sta lavorando su diversi fronti. La vera sfida adesso – afferma Nocivelli – è allargare la prospettiva sulla riqualificazione degli edifici pubblici: il Superbonus, infatti, pur dimostrandosi una misura efficace, è riservato al solo settore privato. Siamo convinti che anche la riqualificazione degli edifici pubblici – in particolare delle scuole – sia un’opportunità per il comparto produttivo nazionale, costituito da grandi eccellenze che potrebbero operare in maniera eccellente in tantissime aree legate all’efficientamento energetico, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla sostenibilità ambientale. Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Green New Deal, sarà quindi necessario prevedere maggiori investimenti per gli edifici della pubblica amministrazione nel Recovery Plan».
Per quanto riguarda la transizione ecologica, Marco Nocivelli evidenzia alcuni temi che potranno essere al centro del nuovo PNRR. «Nei prossimi anni sarà necessario rendere sempre più “green” i processi industriali, ragionando in un’ottica di economia circolare, e lavorare sulla transizione energetica, passando dalle attuali fonti fossili a fonti naturali».
«La Federazione Anima – prosegue Nocivelli – sostiene la volontà di puntare sull’idrogeno per gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che la Commissione Europea ci ha posto per i prossimi 30 anni. Diverse aziende stanno già investendo nelle applicazioni per l’utilizzo di idrogeno, consce dei suoi vantaggi in termini ambientali e delle sue potenzialità come vettore energetico e come combustibile. Tale mercato, però, è ancora in una fase preliminare, e solo con un Piano Nazionale che lo indirizzi e lo supporti nel suo sviluppo, sarà possibile raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa evitando sprechi di risorse pubbliche e private. Alla luce di questi temi, caratterizzati da un alto grado di complessità e dalla necessità di coordinamento tra gli attori coinvolti, si auspica che sia presto possibile avviare un confronto con il Ministro Cingolani per fornire tutto il nostro know-how e supportare le attività del neo-istituito Ministero della Transizione ecologica».