Anfia: phygital worlds in automotive

Al live streaming webinar organizzato dal Gruppo Car Design & Engineering ANFIA si è discusso sulle nuove tecnologie che percorrono il mondo della mobilità

Anfia: phygital worlds in automotive

Si è svolto ieri mattina, presso l’headquarter di Pininfarina, a Cambiano (TO), il live webinar “Phygital worlds in automotive – The convergence of physical and digital design”, organizzato dal Gruppo Car Design & Engineering ANFIA con l’obiettivo di testimoniare il radicale cambiamento di paradigma che sta investendo la filiera dell'auto e, di conseguenza, anche il mondo del car design.

Ad aprire i lavori, il Presidente del Gruppo Car Design & Engineering Silvio Angori:

“Il design fisico continuerà ad esistere, ma la transizione di cui parliamo è digitale e sempre più digitale sarà il mondo in cui vivremo, che influenzerà il modo in cui le auto in quanto prodotti verranno concepite. Le aziende del car design non sono indifferenti al cambiamento: oggi devono più che mai immaginare il futuro, anche per una questione di sopravvivenza sociale: sono le decisioni che prendono adesso a determinare il loro avvenire.

In questo momento abbiamo un'opportunità storica. Il design italiano deve abbandonare qualsiasi atteggiamento campanilistico per fare sistema e mettere a fattor comune le competenze, perché le transizioni sono anche sinonimo di creazione di lavoro e di crescita. Per questo sarebbe opportuno dar vita, in ambito governativo, ad una casa comune del Made in Italy e del design italiano, che riunisca anche esperienze diverse, promuovendo la diversità come motore per il futuro. Oltre ad abbattere le barriere burocratiche ancora esistenti, è importante attrarre in Italia talenti mondiali del design e dell’ingegneria, per offrire qualcosa di distintivo, coinvolgendo nel Made in Italy tutto il mondo”.

La successiva tavola rotonda, moderata dal Direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini, ha visto la partecipazione di Alessandra Todde - Vice Ministro dello Sviluppo Economico, che ha messo l’accento sul fattore distintivo del Made in Italy, di cui fa parte il design, per cui siamo riconosciuti nel mondo, e sul nostro primato di innovatori. Le nuove tecnologie che percorrono il mondo della mobilità – dal digital twin al metaverso – offrono spunti importanti grazie ai quali il nostro fare design può diventare veicolo di rilancio per l’intera filiera. Il Vice Ministro ha invitato a ragionare sul radicale cambiamento di approccio alla mobilità che stiamo vivendo in termini di opportunità, per poter guardare al futuro in maniera positiva, nonostante le molteplici sfide da affrontare. La sostenibilità sta diventando un tema capitalistico e anche la globalizzazione si sta trasformando. Questo impatta il modo di vivere e di produrre, il modo in cui il tessuto economico si sviluppa. Nascono opportunità di creazione di valore che non possiamo lasciare a terra. Il cambiamento diventa uno stimolo per condurre il Paese nelle direzioni in cui può essere competitivo. Il Ministero sta offrendo sostegno alle aziende che vogliono convertire il loro modello di business e sostegno alla trasformazione delle skill non più richieste, con interventi di upskilling.

Flavio Manzoni ha portato la sua esperienza di Chief Design Officer di Ferrari, dove si cerca di lavorare sempre in prospettiva e aprendosi al mondo esterno, ma senza dimenticare il DNA e la cultura italiana, dal momento che nel nostro Paese c'è un approccio particolare al car design, che viene portato avanti in continuità con il passato, in maniera coerente, anche se con strumenti diversi. Secondo Manzoni, il futuro non si ridurrà ad una “commoditization” dell'auto: resterà un fattore emozionale che lega l'uomo al veicolo, così come un desiderio del fun to drive.

Dal punto di vista di Harry West, Professore di Industrial Design alla Columbia University - Già CEO Frog Inc., il futuro sarà fatto soprattutto di auto condivise, quindi con un design che di volta in volta si dovrà adattare a nuovi utilizzatori. Forse non si tratterà più tanto di vendere auto, ma di vendere un'esperienza, un marchio: in questo senso il design dell'auto lascerà il posto alla ricerca di un'esperienza irripetibile, che sarà più digitale che fisica. Il ruolo preminente dell'auto è cambiato: ne abbiamo ancora bisogno per il trasporto, ma sta scomparendo il concetto di auto come icona identitaria. Non significa che spariranno le auto, ma che ne cambierà il ruolo e quindi il design: trasferiremo le nostre identità nelle auto che useremo, anche solo per periodi brevi, incentrando così l’esperienza non più sull’oggetto ma sull’utente.

Thomas Fellger - Founding Partner e Managing Director di Icon Group, ha sottolineato che le Case auto tradizionali devono capire come ora, al centro del brand, ci sia l'esperienza dell'utente e come questo, in futuro, conterà sempre di più rispetto all'auto in sé come prodotto. Il design dell’auto è meno importante per le nuove generazioni di quanto lo sia l'esperienza, in tutta la sua complessità. Questa si basa anche su quello che il brand è in grado di trasmettere e ci invita a riflettere su un cambiamento nella leadership, che porti al vertice delle aziende persone che siano avvezze a comprenderla. L’invito è a immaginare un futuro in cui, anche grazie alle competenze e all'esperienza del passato, riusciamo a soddisfare nuove condizioni e bisogni dettati dalla tecnologia digitale e al nuovo vissuto che determina. Possiamo fare un'auto perfetta ma se non è plasmabile in base alla experience demand e non è orientata al futuro non avrà successo.