Istat: triplicati i poveri, 5,6mln in povertà assoluta

Pubblicato il rapporto annuale Istat relativo all'economia del Paese per l'anno 2022

Istat: triplicati i poveri, 5,6mln in povertà assoluta

Con questo trentesimo rapporto l’Istat intende fornire una fotografia dell’Italia oggi, alla luce della sua storia recente, evidenziandone i passi in avanti e gli ostacoli da affrontare, sottolineando le forti capacità di resilienza e le grandi vulnerabilità che emergono con oggettiva evidenza dalle informazioni statistiche più aggiornate.

Dopo lo shock della pandemia, con una caduta del Pil senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, la ripresa è stata rapida e robusta. Anche grazie al miglioramento delle condizioni sanitarie il Paese si avviava a rivivere gradualmente la propria normalità. Tuttavia se già nella seconda parte del 2021 si erano manifestati alcuni deboli segnali di tensione per l’economia, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si sono creati nuovi e importanti ostacoli e sono emersi numerosi elementi di incertezza sia per le imprese, sia per quei cittadini che speravano in un rapido percorso verso un futuro migliore.

Benché le misure adottate dal Governo siano state, come era accaduto durante la pandemia, puntuali e mirate, la ripresa è stata messa a rischio dal sovrapporsi di diversi fattori: dal prolungarsi della guerra, alla crescente inflazione, agli effetti dei cambiamenti climatici, all’acuirsi delle diverse forme di disuguaglianza, che purtroppo rappresentano una pesante eredità del passato biennio. Un fenomeno preesistente già da lungo tempo e rispetto al quale, nonostante l’intervento pubblico, i dati Istat mostrano una crescita sensibile e su più fronti.
Per questo, e per molti altri fenomeni e realtà del nostro tempo, la statistica ufficiale mette a disposizione un’informazione oggettiva, un vero e proprio bene pubblico, prodotta in modo autonomo e indipendente, che rappresenta la base fondamentale per la conoscenza del Paese e dei suoi cambiamenti, nonché per la progettazione delle politiche più adeguate per governarne lo
sviluppo. È una informazione che proviene dai Censimenti, recentemente modernizzati da diversi punti di vista, dalle indagini campionarie, dai registri e dagli atti amministrativi, dai big data, tutte fonti che trovano utilizzo in forma sempre più integrata.

Al riguardo, ricordo che l’Istituto nel corso di questo biennio, in aggiunta alla produzione corrente, ha condotto tre indagini molto ampie per monitorare  l’evoluzione della situazione delle imprese, partendo dalla base informativa costruita col primo Censimento permanente delle imprese realizzato nel 2019. Così come sono state realizzate tre indagini specifiche sull’universo
dei cittadini, per studiarne reazioni e comportamenti, e sono stati diffusi i risultati dei Censimenti della popolazione e delle abitazioni, delle Istituzioni pubbliche e dell’Agricoltura.

L’Istat sta altresì dando il suo contributo alla transizione digitale con un progetto del PNRR di grande rilevanza strategica e ne è soggetto attuatore:

la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati. Questa iniziativa favorirà lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le Amministrazioni pubbliche nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati.

Ci impegneremo nella mappatura delle banche dati e dei flussi informativi, nella documentazione di schemi di dati e nella distribuzione del catalogo e forniremo anche servizi di formazione e di supporto per accompagnare le Amministrazioni pubbliche nel percorso di transizione digitale.

 

In allegato tutta la documentazione

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