Svimez: Nord e Sud uniti nella crisi divisi nella ripartenza
"Anticipazioni del Rapporto Svimez 2021 sull'economia e la società del Mezzogiorno". Uno sguardo allo stato dell'economia nel Mezzogiorno d'Italia comparato al resto del Paese, possibili evoluzioni nel futuro prossimo.
La recessione da Covid-19 si è abbattuta su un’economia nazionale collocata fin dall’inizio del nuovo millennio su un sentiero di progressivo allontanamento dalle più dinamiche economie europee mature ed emergenti e che nel 2019 non aveva ancora completato, unico caso tra le grandi economie europee, il suo percorso di recupero dalla lunga crisi 2008-2014. Venti anni nel corso dei quali l’Italia ha perso terreno dall’Europa per effetto dei tassi di crescita dimezzati rispetto alla media europea caratteristici del primo settennio pre-2008, di una più profonda e prolungata recessione seguita alla crisi finanziaria, e di una ripresa stentata e a ritmi decrescenti nel triennio 2015-18 che ha avuto per epilogo la stagnazione del 2019. Il consuntivo impietoso del “ventennio perduto” italiano è certificato dai 3,6 punti di Pil che il paese doveva ancora recuperare nel 2019 rispetto ai livelli pre-2008, in netta contro tendenza rispetto al +12% della media europea. Il ritardo accumulato dal paese in Europa è proceduto di pari passo alla divaricazione dei nostri divari regionali, con il Pil del Mezzogiorno ancora sotto di oltre 10 punti rispetto al 2008, e il CentroNord “spaccato” tra un Nord locomotiva ormai stanca (Nord-Est +0,5%: Nord-Ovest -0.3% rispetto al 2008) e un Centro sempre “secondo Mezzogiorno” (-6% rispetto al 2008). L’amplificazione di questi divari regionali riflette l’acuirsi di vere e proprie emergenze produttive e sociali che si manifestano ad intensità variabile tra territori.
Sul fronte delle politiche, il 2021 potrebbe segnare una svolta dopo decenni di separazione, e per molti versi di “conflitto”, tra politica ordinaria e politica di coesione. La coesione territoriale, infatti, per stesso mandato europeo, è “entrata” tra gli obiettivi da perseguire esplicitamente con la politica ordinaria. E le priorità della politica di coesione per la quale di avvia il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 sono del tutto coerenti con quelle di Next Generation EU. È questa una complementarietà sulla quale è necessario costruire un approccio unitario che valorizzi le sinergie tra le due leve, portando a sistema il rilancio degli investimenti pubblici e privati che si prevede di sostenere con il PNRR con una politica ordinaria che troppo a lungo si è disimpegnata dal suo compito di perseguire l’obiettivo del riequilibrio territoriale, e con una politica di coesione europea e nazionale che nel nuovo ciclo di programmazione molto dovrà apprendere dai suoi limiti.
Approfondimenti:
Le Anticipazioni al Rapporto SVIMEZ 2021
Il comunicato stampa sull'andamento 2020 e previsioni regionali 2021/2022