Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali
La Banca d’Italia ha elaborato un primo insieme di aspettative di vigilanza sull’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali
La Banca d’Italia, in linea con analoghe iniziative della BCE e di altre autorità di vigilanza nazionali, ha elaborato un primo insieme di aspettative di vigilanza sull’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo, controllo e gestione dei rischi e nella informativa al mercato degli intermediari vigilati.
Le aspettative forniscono indicazioni di carattere generale non vincolanti. La loro declinazione a livello operativo è rimessa al singolo intermediario, che accerterà in via autonoma la rilevanza delle tematiche per il proprio modello di business, applicando soluzioni coerenti con il grado e l’intensità di esposizione ai rischi, in funzione di tipologia, dimensione e complessità delle attività svolte e dell’apparato aziendale.
Il documento è rivolto ai soggetti vigilati e autorizzati dalla Banca d’Italia ai sensi del Testo Unico Bancario e del Testo Unico della Finanza (banche, SIM, SGR, SICAV/SICAF autogestite, intermediari finanziari ex Articolo 106 TUB e relative società capogruppo, istituti di pagamento, IMEL), secondo un principio di proporzionalità, in base alla complessità operativa, dimensionale e organizzativa, nonché all'attività svolta. La Banca d’Italia avvierà nel corso del 2022 un primo confronto con gli intermediari sul grado di rispondenza alle aspettative e sui piani di adeguamento. Tale valutazione sarà inclusa nei percorsi di analisi di vigilanza, con l’obiettivo di assicurare il progressivo allineamento delle prassi aziendali alle aspettative. La Banca d’Italia si riserva la possibilità di integrare il documento nel corso del tempo, per tenere conto dello sviluppo delle migliori prassi e dell’evoluzione del quadro normativo di riferimento, eventualmente ampliandolo anche alle tematiche sociali e di governance.