ABI Lab partecipa alla proposta di progetto europeo Tartan
ABI Lab, il Centro di ricerca e innovazione per la banca promosso dall’Associazione bancaria italiana, partecipa alla proposta di progetto europeo TARTAN - culTurAl heRitage enTanglement with digitAl twiNs.
ABI Lab, il Centro di ricerca e innovazione per la banca promosso dall’Associazione bancaria italiana, partecipa alla proposta di progetto europeo TARTAN - culTurAl heRitage enTanglement with digitAl twiNs presentato da otto università e centri di ricerca di quattro paesi europei per sostenere la digitalizzazione e la fruizione dei beni culturali nell’ambito del più generale processo di trasformazione digitale.
La proposta, che vede la collaborazione di Italia, Francia, Grecia e Regno Unito, è diretta ad approfondire l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, potenziando al tempo stesso la fruizione da parte del pubblico.
Attraverso la digitalizzazione si punta a garantire anche alle generazioni future sia la rappresentazione dei beni che la semantica, oltre al contesto d’uso e al significato per la società. Insieme ad ABI Lab, partecipano alla proposta di progetto, con il coordinamento del professor Roberto Minerva, Institut Mines Telecom – Telecom Sud Paris, Diadris Interdisciplinary resaerch on Archaelogical Conservation, Fondazione Bruno Kessler, il Thingenious Pc, University of Greenwich, Telecommunication Systems Institute – Technical University of Crete, Fincons.
La proposta ha scelto tra le piattaforme su cui basare la ricerca il Muvir, il Museo virtuale delle banche in Italia (www.muvir.eu), che è on line da tempo e raccoglie molte opere. La scelta è stata dettata dall’opportunità di sfruttare un gran numero di dati già curati per una concreta realizzazione di esposizioni virtuali.
L’obiettivo della proposta TARTAN è mettere a punto un software, sfruttando il potenziale delle tecnologie digitali emergenti, dall’Intelligenza artificiale al machine learning, fino all’Internet delle cose. La softwarizzazione è un passo successivo rispetto alla digitalizzazione, gli artefatti e ciò che può essere connesso potranno essere rappresentati nella loro complessità, mostrandone diverse sfaccettature anche nel tempo e nello spazio. L’emergenza Covid-19 ha reso quanto mai concreta l’importanza di garantire la fruizione digitale dei beni culturali e artistici. Era già nello stato delle cose un passaggio verso la trasformazione digitale. TARTAN è una proposta di progetto, ma è certo indice di una sensibilità crescente che il lockdown ha accentuato.
I prossimi passi sono diretti a rendere questo percorso di digitalizzazione costantemente più strutturato, anche raccontando in maniera dettagliata il complesso della realtà legato ad un bene culturale.