ABI: nell'audizione il dl agricoltura e imprese in crisi

Secondo l'Associazione Bancaria Italiana il dl agricoltura rischia di peggiorare le imprese già in crisi. Vice dg Torriero, 'misure in contrasto con vincoli Ue'.

ABI: nell'audizione il dl agricoltura e imprese in crisi

Riportiamo per punti il riepilogo di quanto emerso nel corso dell’audizione.

  • Introduzione – All’ABI è stata richiesta una valutazione dell’articolo 1, comma 2 che prevede la possibilità, per le imprese che hanno subito una riduzione del fatturato del 20%, di potersi avvalere di una sospensione nel pagamento della quota capitale delle rate in rimborso nel 2024. 
  • Sospensione rimborso – Quando c’è una sospensione non viene rimborsata la quota capitale, che si accoda provocando un allungamento della durata del rimborso del prestito. In questo caso, la norma fornisce un’esplicita indicazione della proroga degli elementi accessori del finanziamento, nonché delle garanzie, comprese le garanzie pubbliche del Fondo di garanzia e di ISMEA. 
  • Norma – La misura si aggiunge a quelle che le banche stavano già adottando in via autonoma perché vi è interesse a gestire le posizioni in difficoltà prima che diventino effettivamente posizioni deteriorate, nel rispetto dei vincoli europei. I limiti europei sono da tenere presenti quando  si mettono in atto delle normative nazionali, ed in particolare la normativa prudenziale e di vigilanza comunitaria e le indicazioni provenienti dall’EBA e della Bce, che restringono l’ambito di intervento delle banche per prevenire un’inadeguata rappresentazione del rischio potenziale degli imprenditori. Nell'attuare di misure di tolleranza, siano esse autonome o per legge, la banca deve prendere atto della presunzione di difficoltà del cliente, a meno che si riesca a dimostrare che il cliente avrebbe comunque rimborsato il prestito. Dimostrazione spesso complessa, in particolare nel corso delle ispezioni sul merito creditizio dei clienti.
  • Riclassificazioni –In questo caso la banca deve procedere a una riclassificazione in forborne, posizionando l’impresa in un’apposita categoria con maggiore potenziale grado di rischiosità, richiedente di conseguenza degli assorbimenti patrimoniali più elevati. In alcuni casi la banca deve procedere alla riclassificazione in default.
  • Osservazioni ABI – Tutto ciò che è automatico e obbligatorio non è compatibile con le normative europee e bisognerebbe incentivare il dialogo tra la banca e l’impresa per valutare se è più conveniente adottare una misura di sospensione, e l’eventuale tipologia, o facilitazioni alternative per evitare effetti successivi particolarmente penalizzanti. Le imprese dovrebbero rivolgersi alle banche prima di fare automaticamentela domanda per verificare la propria situazione e non rischiare una riclassificazione. 
  • Proposte – L’Associazione ritiene di sollecitare una revisione della normativa europea, perché è fondamentale che la banca possa intervenire in via anticipata quando il cliente presenta i primi sintomi di difficoltà. Contemporaneamente, si richiede un dialogo e non un’applicazione automatica o obbligatoria per evitare effetti perversi che possono penalizzare l’impresa, considerato che la riclassificazione peggiorativa dell’impresa comporta una maggiore difficoltà prospettica nell’accesso a nuovo credito. C’è interesse da parte del mondo bancario a superare queste difficoltà, venendo incontro al mondo imprenditoriale. Tuttavia e correttamente non viene considerata l'intera rata, La norma infatti prevede  la sola sospensione della quota capitale, poiché considerare anche gli interessi dovuti comporterebbe un maggior grado di complessità anche nell’ambito delle procedure di riclassificazione.
  • Potenziali Correttivi per una più efficace applicazione della norma:
    • Quadro temporaneo – ABI segnala come andrebbe rivisto il riferimento nella norma agli aiuti concessi nel quadro temporaneo di crisi e transizione, considerato che la moratoria può riguardare anche operazioni pregresse nell’ambito di altri quadri normativi di riferimento.
    • Termine domande – Andrebbe previsto un termine nella richiesta dele domande, per garantire una gestione ordinaria delle stesse e non complicare le modalità di gestione.

o   Garanzie – I gestori delle garanzie dovrebbero dare tempestivamente indicazioni e comunicazioni sulle modalità di proroga delle garanzie affinché le banche possano rapidamente procedere all’attuazione della normativa.

Audizione completa sulla WebTV del Senato