Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: Audizione Gentiloni

Audizione del Commissario Europeo per l'economia sull'attuazione da parte dell'Italia dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: Audizione Gentiloni

Audizione presso la Commissione Affari Esteri l’audizione del Commissario Europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni Silveri in merito all'indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell’"Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: l’efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione".

Di seguito, in sintesi, i temi affrontati:

  • Introduzione - Il Commissario Gentiloni ha fatto presente che la scelta del Green Deal Europeo compiuta a dicembre 2019 è stata una scelta identitaria per la nuova Commissione Europea. In generale, come atto di nascita, l’identità di questa Commissione si è definita intorno alla proposta della lotta al cambiamento climatico. Dinanzi alla crisi sanitaria e alle sue conseguenze economiche si sarebbe potuto rallentare questo progetto, ma si è invece deciso di confermare e accelerare su questo punto: gli obiettivi da qui al 2030 per rendere possibile l’addio al carbone al 2050 sono stati resi più ambiziosi.
  • Legge climatica europea – Dagli ambiziosi impegni per il raggiungimento della neutralità dal carbone discende la necessità di adottare delle misure legislative: la Commissione si farà promotrice di una legge climatica che conterrà una serie di indicazioni volte a rendere possibile il raggiungimento di un obiettivo ambizioso come è la riduzione del 55% delle emissioni di CO2. A queste indicazioni si aggiungeranno una serie di misure con la quale si cercherà di accompagnare nella transizione energetica i settori dell’economia che potrebbero avere maggiori difficoltà nel raggiungimento di obiettivi ambiziosi che la Commissione si è posta.
  • Promozione della sostenibilità – Con la conferma del Green deal l’UE si impegna ad essere protagonista nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile e quindi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In questo senso, la Commissione sottolinea l’importanza della scelta di integrare la strategia dello sviluppo sostenibile al semestre europeo: abbiamo inserito già da quest’anno uno score-board sullo stato di avanzamento dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile. Questo criterio di valutazione concorrerà, in un prossimo futuro, a valutare lo stato di salute delle economie dei Paesi UE. A questo nuovo strumento si aggiunge anche l’importanza riservata alla sostenibilità nel Next Generation EU. In particolare, la Recovery and Resilience Facility (RRF) darà molta attenzione al tema della sostenibilità ambientale. La RRF è uno strumento completamente inedito che attribuisce al coordinamento delle nostre politiche di bilancio un elemento nuovo (e ulteriori risorse evidentemente). La commissione intende integrare sempre di più le politiche economiche dei Paesi membri con l’indirizzo della sostenibilità.
  • Scenario internazionale – Nel prossimi mesi sarà molto rilevante anche lo sviluppo della diplomazia climatica, in vista anche della prossima COP di Glasgow. L’UE può dare un contributo importante da questo punto di vista. Capisco la preoccupazione di chi teme che l’UE si lanci in una fuga solitaria su questo obiettivo, scoprendo il fianco a concorrenze sleali da parte di paesi meno esigenti sul piano ambientale. Per questa ragione stiamo avanzando una proposta su un meccanismo di aggiustamento doganale (simile alla c.d. carbon tax) allo scopo di evitare la concorrenza sleale di paesi con standard meno elevati rispetto a quelli europei.  Pe altro, il rischio della fuga solitaria si va riducendo, anche grazie agli impegni presi da Paesi come la Cina, il Giappone, la Corea del Sud e il Sud Africa, che mostrano la volontà di lavorare sulla riduzione della dipendenza dal carbone. Poi ovviamente l’elezione del Sen. Biden negli USA può rappresentare una svolta straordinaria da questo punto di vista. Non penso che ci sarà una inversione a “U” nella politica estera negli Stati Uniti, ma certamente ci saranno dei cambi sostanziali in alcuni settori, uno di questi sarà con ogni probabilità quello delle politiche climatiche.
  • Accordi di Parigi – Il presidente USA può decidere con un ordine esecutivo di rientrare negli accordi climatici di Parigi e l’ONU ha 30 giorni per prendere atto di questa eventuale decisione, quindi in teoria alla fine di febbraio gli USA potrebbero essere di nuovo negli accordi di Parigi.
  • Rafforzamento Moneta unica – La risposta economica senza precedenti che l’UE sta dando alla crisi attraverso l’emissione di un debito comune (una parte di questo debito sarà con emissione di green bonds), rafforzerà il ruolo internazionale dell’UE, essendo la forza o la debolezza della moneta unica una delle componenti principali del ruolo internazionale dell’UE.
  • Presidenza italiana G20 – In questo quadro avrà importanza per l’Italia la presidenza italiana del G20. L’Italia ha scelto delle priorità per questo G20 incentrate sulle tre parole chiave persone, pianeta e prosperità. Sarà un’occasione importante per cercare di rilanciare dinamiche multilaterali indebolite negli ultimi anni, per l’emergere di nazionalismi e divisioni a livello globale. Inoltre, il G20 è la sede nella quale si deve concludere la discussione sulle due grandi partite di tassazione globale in discussione all’OCSE e al G20, ovvero la digital tax e la tassazione minima per le imprese, entrambe molto importanti per l’economia europea e italiana. Si sottolinea che avere delle soluzioni globali sarebbe un vantaggio per tutti. Infine, il G20 sarà fondamentale per affrontare la questione dell’impatto sull’economie dei paesi più poveri di questa pandemia. Si è riusciti a varare la sospensione del servizio del debito per i paesi più poveri (circa 70 paesi, prevalentemente africani), poi prorogata di ulteriori sei mesi. Le richieste di assistenza al FMI sono circa 105 a livello internazionale. L’ultimo lavoro, fatto sotto la presidenza saudita, è stato quello di concordare un quadro comune per la ristrutturazione del debito per i paesi non in condizione di onorarlo nonostante la sospensione. C’è stata una marcia indietro della Cina nell’ultima riunione (che però sembra rientrata) e con ogni probabilità questo venerdì il G7 dei Ministri dell’economia e dei banchieri centrali approverà questo quadro per la ristrutturazione del debito. In conclusione, fra i temi che l’Italia dovrà affrontare, vi sono il multilateralismo, le tassazioni globali e il debito dei paesi più poveri e sarà un’occasione per l’Italia di svolgere un ruolo internazionale.