Audizione Ministro Giorgetti su PNRR

Si è svolta oggi in Commissione Trasporti l’audizione del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, nell’ambito dell’esame della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Audizione Ministro Giorgetti su PNRR

Riportiamo di seguito i punti salienti dell'Audizione.

  • Comitato interministeriale per la transizione digitale. Ha sottolineato come il DL Riordino Ministeri, ora in esame in Parlamento, preveda l’istituzione di un nuovo comitato per cui il Ministero per lo Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero per l’Innovazione e la Transizione digitale e di concerto con altri Ministeri, avrà competenza in materia di innovazione tecnologica, soggetta quindi ad una condivisione delle scelte strategiche di più Ministeri. 
  • Recovery Plan. Ha indicato come si tratti di uno strumento messo a disposizione dell’Ue, con il quale si favorisce la ripresa economica e al tempo stesso si definisce una strategia trasversale per sostenere la competitiva delle economie euroepee in uno scenario esasperato da un’eccessiva concorrenza, soprattutto dai Paesi in via di sviluppo. Il Recovery Plan è secondo l’avviso del Ministro uno strumento con il quale non solo si definiscono gli obiettivi per la produttività e la competitività, ma si forniscono anche soluzioni concrete per l’attuazione e il raggiungimento di tali target.
  • Concretezza progetti PNRR. Ha rimarcato come il PNRR sia un’occasione importante per l’Italia, non solo per la quantità di investimenti, ma anche perché offre l’opportunità di correggere prassi negative consolidate nel tempo e adottare una programmazione dei progetti strutturata e meno esposta a rischi di frammentazione. Ha tuttavia sottolineato come i progetti necessiteranno di un monitoraggio constante e sistematico, indicando come i progetti che avranno notevoli ritardi nel completamento verranno de-finanziati. A tal riguardo, ha evidenziato l’importanza di selezionare progetti che siano ambiziosi ma realizzabili, indicando come la fattibilità e la concretezza degli stessi saranno fattori fondamentali per la scelta del singolo progetto.
  • Digital Divide. L’Italia registra dei ritardi e delle carenze delle infrastrutture digitali, che poi si traducono in digital divide. A tal riguardo, ha sottolineato come vi siano solo 9 mln di abitazioni attualmente coperte da rete ad altissima velocità, indicando come ciò non garantisca una “cittadinanza digitale” a tutti. Il PNRR, se ben costruito, è quindi secondo l’avviso del Ministro uno strumento per colmare il digital divide e recuperare i ritardi, tuttavia andranno distinti e selezionati i progetti che sono al tempo stesso necessari e realizzabili. Nonostante il PNRR sarà sicuramente fondamentale per lo sviluppo dell’ecosistema digitale, occorreranno ulteriori investimenti, attraverso ad esempio il PON nazionale per continuare a favorire lo sviluppo tecnologici su più fronti.
  • Settore radio-televisioni. Ha indicato come l’assetto del mercato televisivo italiano e gli errori nel processo di privatizzazione di Telecom abbiano contribuito in larga parte alla possibilità di disporre di connettività via cavo a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi. Ha quindi indicato come priorità la correzione degli errori compiuti, in un contesto che rimane problematico.
  • Strategia per il digitale UE. Ha riportato come la strategia per il digitale dell’Unione Europea indentifichi l’Intelligenza Artificiale come prima priorità. Tuttavia, ha evidenziato come in Italia non sia stata ancora avviata una seria riflessione in merito. Ha quindi indicato come il MISE abbia definito la normativa per lo sviluppo di un Fondo triennale per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, blockchain e tecnologie IoT, che prevede 15 mln di euro per sostenere i processi di ricerca e sviluppo delle società italiane, con priorità per startups e centri di ricerca, indicando come il MISE lo abbia trasmesso al MeF per l’acquisizione del relativo concerto, ma stia ancora attendendo una risposta. Ha quindi evidenziato la difficoltà dell’attuazione di alcuni progetti dovuta alla burocrazia.  Ha indicato come si prevedano anche altre iniziative in materia di blockchain, ma in tal campo occorrono maggiori approfondimenti. In generale, ha dichiarato la necessità di favorire lo sviluppo di iniziative per dare corpo alla strategia nazionale per il digitale.
  • Competenze della PA. Ha indicato come la priorità per attuare una politica di trasformazione digitale sia dotare PA delle competenze tecniche necessarie per affrontare questioni a forte contenuto tecnico con piena cognizione di causa. Ha quindi riportato come si tratti di un tema decisivo, che però si scontra anche con blocco assunzioni e il rallentamento dei concorsi pubblici dovuto alla crisi pandemica. A riguardo, ha indicato come sul tema della sicurezza cibernetica il MISE debba occuparsi del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale, per cui occorrerebbero circa 70 ingegneri formati, che non si riescono a reclutare poiché un concorso pubblico da remoto è difficile da organizzare, specialmente in ambiti molto tecnici e specialistici. Ha indicato come tale disagio sia presente anche in altri Dicasteri.
  • Ricerca. Sempre in tema di competenze digitali, ha indicato come occorra implementare il sistema educativo per creare professionalità necessarie per la trasformazione tecnologica. A tal riguardo, ha indicato come il MISE stia collaborando con il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Università e della Ricerca, indicando come la qualità della ricerca applicata e il trasferimento tecnologico siano fondamentali per il tessuto sociale ed economico del Paese. Occorre dunque creare un sistema di connessione tra le imprese, le università ed il mondo delle imprese.
  • Velocizzare cablatura integrale del Paese.  Ha riportato come il PNRR stanzi risorse consistenti per la fibra ottica nelle aree grigie, per il piano scuole e per la connessione delle isole. Ha inoltre indicato come vi siano ulteriori progressi per sostenere la domanda, come ad esempio il Voucher Fase II, in fase di negoziazione con la Commissione Europea. Tuttavia, ha evidenziato come il Piano per la cablatura in fibra ottica delle c.d. aree bianche abbia registrato notevoli ritardi, in larga parte attribuibili ai difetti di impostazione del piano stesso, che trascurava vincoli burocratici e amministrativi che hanno rallentato i lavori, e in parte ai ritardi accumulati dal soggetto aggiudicatario Open Fiber. Ha quindi indicato la necessità di correggere il Piano, anche attraverso semplificazioni normative, come ad esempio l’adozione di tecniche di scavo a bassa intensità ambientale o rivedere il codice delle comunicazioni elettroniche.
  • Rete unica. Ha sottolineato come l’Italia si trovi in una situazione di stallo che non giova allo sviluppo del Paese, per cui si rischiano sovrapposizioni e duplicazioni degli investimenti degli operatori, soprattutto nelle aree con maggiore domanda a discapito aree bianche o bianchissime. Ha quindi definito il tempo un fattore decisivo: occorre garantire l’accesso alla rete ad altissima velocità a tutti i cittadini nel minor tempo possibile e al minor costo possibile. In merito alla rete unica ha sottolineato la necessità di un approfondimento del Ministero riguardo la concreta fattibilità della stessa, per cui si sta analizzando il progetto. Ha rimarcato la necessità di uscire dallo stallo della connettività, indicando però che l’importante non è tanto il mezzo, ma che i cittadini abbiano accesso ai servizi. Ha tuttavia sottolineato come il fatto che Cassa Depositi e Prestiti sia azionista di due soggetti che sono in competizione tra di loro crei questioni burocratiche che andrebbero risolte anche in ottica della rete unica.
  • 5G. Ha indicato come la fibra ottica sia necessaria all’implementazione della tecnologia 5G, per cui occorre una rapida liberalizzazione frequenza 700 MHz. Ha indicato come l’ultima legge di Bilancio preveda un Bonus-TV per l’adeguamento del parco televisioni nazionali, misura che andrebbe in qualche modo rafforzata secondo l’avviso del Ministro. Più in generale, ha sottolineato la necessità di cogliere tutte opportunità, anche a livello europeo, per sviluppare progetti condivisi e partnership con altri stati membri, facendo riferimento in particolare ai corridoi 5G, dove secondo l’avviso del Ministro ci sono opportunità che potrebbero concretizzarsi. L’utilizzo di strumenti come IPCEI offrirebbe la possibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti utili all’infrastruttura 5G, anche se progetti vanno coordinati rispetto a quelli della logica nazione.
  • 5G E Golden Power. Ha rimarcato come l’attuazione del 5G debba rispettare la disciplina messa in campo dalle normative sulla sicurezza cibernetica e soprattutto il Golden Power, misure adeguate che però potrebbero essere valorizzate e migliorate, soprattutto sul tema della sicurezza cibernetica.