Audizione Ministro Giovannini su PNRR

Si è tenuta ieri l’audizione del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in relazione all’esame della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

Audizione Ministro Giovannini su PNRR

Presso le Commissioni riunite Bilancio e Politiche UE, si è tenuta ieri l’audizione del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in relazione all’esame della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

Riportiamo, per punti, i principali temi affrontati.

  • La trasformazione delle infrastrutture. Ripresa e resilienza italiana dipendono dall’efficienza del sistema infrastrutturale e dei sistemi a rete che sostengono le attività economiche e sociali. Trasformare in senso sostenibile infrastrutture e trasporti porta benefici al sistema economico, ma è indispensabile anche per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra al 2030 previsti dall’UE e per realizzare la decarbonizzazione entro il 2050. I soli settori dei trasporti ed edilizio contribuiscono per più della metà all’emissione di gas clima alteranti e il loro impatto sulla qualità del suolo e della biodiversità è evidente. Le infrastrutture hanno bisogno anche di colmare le disuguaglianze sociali e territoriali che affliggono il Paese con inaccettabile distanza tra Nord e Sud, centri e periferie, aree interne e città. Per questo motivo è necessario un investimento straordinario per assicurare l’efficienza delle infrastrutture e la sicurezza dei cittadini. Innovazione tecnologica e dei materiali può consentire un salto di qualità nella gestioni delle reti infrastrutturali.
  • Priorità e linee di azione del Ministero. Per affrontare tali sfide il Ministero intende operare simultaneamente su due direttrici: la prima orientata alle necessità immediate, la seconda volta ad orientare tutte le scelte future alla realizzazione di infrastrutture più sostenibili e resilienti capaci di ridurre le disuguaglianze esistenti. Il Ministero intende concentrarsi sui seguenti aspetti cruciali:
  • Investimenti nell’edilizia sociale e agevolata e per la qualità dell’abitare, nonché nell’edilizia residenziale pubblica, in linea con gli obiettivi previsti dall’Agenda Urbana per lo Sviluppo Sostenibile;
  • Sviluppo di sistemi integrati di trasporto per una mobilità sostenibile a lunga percorrenza e locale, sia per le persone che per le merci, anche al fine di ridurre l’inquinamento nelle città e proseguire nel percorso di decarbonizzazione. Fondamentali in tali prospettiva sono: sviluppo AV di persone e merci, specialmente al Sud, e il simultaneo potenziamento del trasporto su base regionale; rinnovo in senso ecologico di flotte su terra e via mare; rafforzamento di intermodalità e di logistica integrata, con attenzione all’ammodernamento dei porti;
  • Rafforzamento delle infrastrutture idriche primarie anche per anticipare le problematiche derivanti dalla crisi climatica.

Per realizzare tali obiettivi nell’ambito del PNRR e all’interno dei tempi previsti, il Ministero prevede due ulteriori linee di azione:

  1. Semplificazione delle procedure amministrative delle diverse fasi di definizione, progettazione e attuazione delle infrastrutture, per accelerare la realizzazione dei cantieri senza incidere su legalità, concorrenza e trasparenza delle scelte ;
  2. Costruzione di un sistema informativo integrato e trasparente riguardante tutte le fasi della realizzazione delle infrastrutture e il funzionamento dei sistemi a rete per anticipare eventuali criticità, valutare lo sato dei progetti e favorire il coinvolgimento della società civile.
  • Assetto organizzativo del Ministero. Per rendere immediatamente operativo tale approccio il Ministro ha varato un assetto organizzativo interno finalizzato al completamento del PNRR che verrà poi esteso progressivamente anche ad altre attività. L’approccio è basato su 5 linee di attività:
  1. Definizione dei progetti, perché siano perfettamente rispondenti ai criteri del Next Generation EU (realizzazione delle diverse opere nei tempi previsti e rispetto del principio cd. “Do not significant harm” non danneggiare in modo significativo l’ambiente);
  2. Realizzazione di un sistema informativo in grado di monitorare l’attuazione del piano, consentendo alle strutture un’azione immediata in caso di stallo;
  3. Innovazione di carattere normativo;
  4. Innovazione di carattere organizzativo interna al Ministero;
  5. Valutazione ex ante, in fase di realizzazione ed ex post dell’impatto economico, sociale e ambientale delle singole azioni del Piano.
  • Quadro complessivo delle risorse –  Si segnala che si sta predisponendo un quadro e un’analisi integrata che affianchi alle risorse europee del Next Generation EU le risorse nazionali e le risorse degli altri fondi europei per avere un quadro complessivo e coerente di tutti gli interventi. Il 30 aprile bisogna presentare il Piano, ma le vere difficoltà inizieranno il 1 maggio. Si ricorda che secondo le statistiche della Banca d’Italia, per le opere di importo superiore a 5 mln di euro il tempo medio di esecuzione è di dieci anni. Il NGEU prevede un periodo di cinque anni per la messa a terra degli investimenti.
  • Gruppi di lavoro MIMS – Si segnala che il MIMS ha avviato una serie di iniziative:
    • un gruppo di lavoro con il coinvolgimento della Corte dei Conti, Consiglio di Stato e ANAC volto a fare una valutazione dell’effetto dei recenti interventi di semplificazione e a proporre eventuali innovazioni dedicate in particolare alla realizzazione del PNRR. In seguito, verrà valutato se queste innovazioni potranno essere usate anche per altre opere non incuse nel PNRR;
    • in parallelo, inoltre, sta partendo il gruppo di lavoro con il Ministero per la Transizione ecologica e il Ministro della Cultura per fare un analogo lavoro per le fasi di competenza dei tre ministeri per velocizzare le fasi di rispettiva competenza.
  • Precisazioni sulle schede tecniche PNRR – Si ricorda che il Parlamento ha ricevuto dal Ministro Franco le schede progettuali identificate dal precedente Governo e pre-esistenti alla sintesi che il Governo precedente ha fatto in occasione della preparazione della bozza di PNRR inviata al Parlamento. Si precisa che quella lista contempla delle opere che già il Governo precedente aveva scartato al momento di redigere il piano trasmesso al parlamento. Si precisa, inoltre, che al momento non è disponibile un nuovo elenco di progetti specifici perché questo Governo ha avviato, con tempi estremamente ristretti, il lavoro di revisione e integrazione di quelle schede che devono essere corredati di documentazione dettagliata sul progetto e sugli impatti attesi, in termini di output e outcome. Questo impedisce l’idea, almeno per opere complesse, di avere inserimenti dell’ultima ora non corredati da questo tipo di analisi.
  • I sei pilastri della strategia –  La strategia che ispira le proposte del MIMS, si fonda su sei pilastri:
    • l’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta dall’Italia nel 2015;
    • gli indirizzi strategici dell’UE, a partire dal Green New Deal;
    • le linee guida della CE per la definizione del PNRR. Si ricorda, a tal riguardo, il principio del non avere effetti significativamente negativi sull’ambiente (che comporta tra l’altro l’esclusione di strade, aeroporti e interporti, ad eccezione di interventi di tipo digitale e di efficientamento energetico e ecologico);
    • la pianificazione strategica nazionale (allegato al DEF e il PNR);
    • le programmazioni di settore;
    • le integrazioni con le risorse nazionali a legislazione vigente, l’aggiornamento dei contratti di programma RFI e ANAS 2020-2021, i nuovi contratti di programma 2022-2026, il Fondo di sviluppo di coesione 2021-2027 e la programmazione europea 2021-2027
  • Risorse e progettualità – Nella bozza di PNRR, in corso di revisione, le risorse assegnate al MIMS ammontano a 48 mld, di cui 32 mld aggiuntivi. In particolare, sono previste le seguenti assegnazioni e progettualità:
    • Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” 13,2 mld: sono previste quattro aree di intervento: investimenti nella filiera dell’idrogeno, trasporto pubblico locale sostenibile (circa 7,5 mld), efficientamento edifici pubblici e gestione sostenibile delle risorse idriche (alle ultime due aree sono destinati 5,2 mld);
    • Missione 3 “Infrastrutture per la mobilità sostenibile” 32 mld: Opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del paese (26,7 mld); messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade, viadotti e porti (1,6 mld); progetto integrato Porti d’Italia (3,3 mld); digitalizzazione aeroporti e sistemi logistici (0,4 mld)
    • Missione 5 “Infrastrutture sociali, famiglie comunità e terzo settore” (2,8 mld) con un focus sulla rigenerazione urbana e housing sociale
  • Lettura trasversale delle missioni – La lettura trasversale delle missioni è articolata sui seguenti punti:
    • Mezzogiorno – il mezzogiorno costituisce una priorità dell’azione del governo. Il PNRR prevede che il 47% dei fondi sia destinato a progetti a favore del sud. Se si considerano soltanto le risorse aggiuntive la percentuale destinata al Sud sale al 58%. L’intervento per il sud prevede quattro aree progettuali principali: l’alta velocità ferroviaria (l’integrazione dello sviluppo dell’AV con lo sviluppo ferroviario in ambito locale attraverso il potenziamento delle ferrovia regionali); il rinnovo del parco treni, autobus e navi del trasporto pubblico locale con una ripartizione pari al 50% dedicata al mezzogiorno; la portualità del Sud con una particolare attenzione alla connettività terrestre dei porti, fondamentale per la competitività del sistema portuale italiano. Per il progetto Porti d’Italia sono previsti oltre 3,3 miliardi di euro di cui 1,5 per i porti del sud.
    • Aree urbane - 5 aree principali d’intervento:
  • Tpl: sostituzione del parco mezzi
  • Nuove linee di trasporto pubblico di massa sostenibili (tramvie, filovie, etc)
  • Interventi mobilità pubblica tenendo conto della programmazione della mobilità sostenibile all’interno dei Pums, al cui interno verranno considerante anche le ciclovie urbane
  • Investimenti tecnologici per i nodi urbani
  • Progetti per la qualità dell’abitare. Ci sarà una scadenza per il secondo bando il 15 aprile.
  • Sostenibilità delle infrastrutture e dei sistemi a rete. Investimenti per modalità di trazione innovative del trasporto passeggeri basate sull’uso di idrogeno nei treni; rinnovo parco auto tpl; ciclovie turistiche; efficientamento energetico edilizia residenziale pubblica e delle cittadelle giudiziarie; gestione sostenibile risorse idriche; rinnovamento parco rotabile con nuovi treni; realizzazione piano nazionale cold ironing e piano porti verdi (appena finito incontro con i presidenti delle autorità portuali con i quali è stata definita una roadmap stringente); digitalizzazione delle infrastrutture tramite il monitoraggio tecnologico di ponti e viadotti; digitalizzazione del controllo dello spazio aereo; logistica sostenibile attraverso la creazione di piattaforme di dialogo e AI.
  • Novità.
    • ZES: insieme al Ministero per il Sud, sono state definiti investimenti già interessate da interventi relativi ai porti e ai treni ad alta velocità
    • Potenziamento flotta navale: sia civile che della guardia costiera
    • Iniziative con MiTE riprendendo progetti scartati dal precedente governo
    • Digitalizzazione che potrebbe investire i processi di gestione delle procedure d’appalto poiché migliorerebbe trasparenza e concorrenza nonché di velocizzare i processi.