Camera, risoluzione per mobilità sostenibile a idrogeno

Camera, risoluzione per mobilità sostenibile a idrogeno

CAMERA – Presentata la risoluzione 7-00852 a prima firma dell’On. Bruno Bossio (PD, Comm. Trasporti) in materia di mobilità sostenibile ed idrogeno per impegnare il Governo, tra le varie, a sostenere la trasformazione energetica, l'uso delle fonti rinnovabili e dell'idrogeno verde, nel contesto industriale e dei trasporti, definendo un quadro d'interventi finalizzato alla realizzazione d'infrastrutture di rifornimento, individuando le stazioni operative su scala nazionale, sia nell'ambito del trasporto su strada, che ferroviario e marittimo.

Le Commissioni VIII e IX, premesso che:

    la Commissione europea nel corso dell'anno precedente, ha confermato in diverse occasioni, come l'idrogeno verde può rappresentare la chiave per accompagnare l'Europa verso l'obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, aggiungendo inoltre, che tale vettore energetico può costituire anche un sostegno prezioso, per accompagnare i Paesi dell'Unione fuori dalla crisi economica del COVID-19, attraverso un intenso programma di investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro;

    la stessa Commissione ha altresì indicato, all'interno di un documento programmatico, come i punti sull'idrogeno condivisi a livello comunitario, rappresentano dei traguardi ambiziosi a livello continentale, oltre che un ruolo trainante su scala globale in grado di assumere tale vettore, nel percorso verso la decarbonizzazione e la neutralità climatica per un'energia pulita;

    il nostro Paese in tale ambito, ha compreso la necessità d'integrare gli interventi in favore dell'idrogeno nei piani energetici e di sviluppo nazionale, utilizzando i finanziamenti per i progetti stabiliti, pari a 3,64 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR, che puntano a sostenere l'industrializzazione delle tecnologie per la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno, la creazione di un'infrastruttura dedicata per la mobilità e progetti di valli dell'idrogeno, in cui si esprime a livello locale il concetto di filiera e l'utilizzo di tale vettore energetico con le possibili sinergie;

    dal punto di vista ambientale l'Italia, in conformità con il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (contenuto all'interno della più ampia agenda ambientale dell'Unione europea e della strategia per l'idrogeno dell'Unione europea pubblicata lo scorso anno), nell'ambito della strategia a lungo termine per una completa decarbonizzazione nel 2050, ha sostenuto le politiche economicamente competitive, in grado di realizzare una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra, in modo da rendere l'industria pesante neutra dal punto di vista climatico, ove non esistano possibilità di riduzione diretta delle emissioni;

    al riguardo, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Glasgow lo scorso anno, che si è conclusa dopo due settimane di negoziati tra le parti, ha fatto registrare notevoli progressi, in relazione agli impegni intrapresi per aumentare i contributi finanziari, aiutare i Paesi in via di sviluppo e contrastare i cambiamenti climatici e la riduzione diretta delle emissioni, (sebbene sia stata condivisa la necessità di maggiori sforzi per raggiungere gli obiettivi di 1,5 gradi Celsius);

    in tale ambito, (come già suesposto) l'idrogeno assume un ruolo essenziale, come vettore energetico chiave ai fini della decarbonizzazione, ponendosi come opzione tecnologica sul mercato globale, nella consapevolezza di essere in grado di rivoluzionare il nostro sistema energetico, (basato ancora sui combustibili fossili) e ridurre le emissioni di gas serra almeno per il 50 per cento e verso il 55 per cento entro il 2030, in un modo sostenibile anche dal punto di vista degli oneri;

    le decisioni assunte in ambito europeo, verso una tabella di marcia per l'idrogeno pulito, le strategie adottate a livello continentale orientate ad investire sull'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra verso l'integrazione del sistema energetico, rafforzano pertanto la convinzione di come sia necessario imprimere per il nostro Paese, ulteriori sforzi e accelerazioni, per definire un quadro regolatorio abilitante, da affiancare ai fondi messi a disposizione dal PNRR, in grado di consentire al sistema delle imprese che operano nel settore, di operare all'interno di un quadro strategico semplice e chiaro in cui muoversi e investire sulle progettualità legate alle innovazioni e alla ricerca e allo sviluppo;

   a tal fine, attraverso i fondi nazionali con programmi e progetti dedicati tramite le risorse previste dal PNRR e Mission Innovation (solo per citare un esempio) si ravvisa la necessità per l'Italia di definire il proprio ruolo e gli obiettivi intermedi da ricoprire nel panorama europeo e mondiale, nei riguardi del sistema delle imprese e degli operatori del settore operanti nel settore ambientale, delle reti di trasporto e della mobilità sostenibile, attivando uno specifico «tavolo sull'idrogeno», composto dai rappresentanti dei Ministeri della transizione ecologica e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e i principali stakeholder nazionali interessati allo sviluppo e alle applicazioni di tale vettore;

    in ambito trasportistico, l'utilizzo dell'idrogeno, se accompagnato a misure normative snelle e di facile impatto, rappresenta al riguardo, un'occasione unica per accelerare la transizione globale verso un'economia a basse emissioni di carbonio di CO2 nel settore, (garantendo importanti potenzialità per il sistema industriale italiano), sia per frenare la dipendenza dalle importazioni di petrolio e guidare il passaggio a fonti energetiche interne e rinnovabili, che per incentivare nuove forme di mobilità sostenibile nel territorio nazionale, nel quadro delle misure di riduzione delle emissioni indicate dalla Commissione europea all'interno del Green Deal europeo;

    nel settore del trasporto leggero, ma anche in quello pesante, lo sviluppo dell'idrogeno (come peraltro ribadito anche in sede comunitaria) può rappresentare una soluzione valida ed efficace, in quanto utilizzato come materia prima o fonte di energia nei processi industriali, (decarbonizzando settori in cui l'elettrificazione diretta non è tecnologicamente possibile o competitiva, nonché per lo stoccaggio di energia per bilanciare il sistema energetico, ove necessario), svolgendo così un ruolo significativo per una mobilità alternativa, competitiva e sostenibile; in questo quadro, i veicoli alimentati a idrogeno, possono costituire una valida alternativa per sostituire gli attuali veicoli a gasolio, in particolare per le lunghe percorrenze;

    in tale scenario, tale vettore energetico sta affrontando nel settore dei trasporti, una fase di transizione verso la decarbonizzazione molto delicata: da una parte, gli obiettivi imposti a livello europeo si scontrano infatti con una realtà industriale dei produttori di veicoli, dall'altra, le aziende della logistica devono fare i conti con un cambiamento di paradigma;

    al riguardo, si evidenzia che la logistica all'interno della componente trasporti rappresenta una parte economica e commerciale importante; si auspica che l'utilizzo di tale combustibile alternativo nelle sue diverse applicazioni possa contribuire notevolmente alla riduzione delle emissioni di CO2 totali del settore, garantendo brevi tempi di ricarica ed elevate autonomie di percorrenza;

    in tale contesto, gli ecosistemi quali porti, aeroporti e interporti rappresentano luoghi ideali di aggregazione della domanda di trasporto di merci e passeggeri, in cui sfruttare economie di scala e sinergie per sviluppare soluzioni economiche e produttive importanti per il sistema-Paese;

    l'idrogeno in qualità di fonte energetica pulita e rinnovabile, inserendosi all'interno del predetto scenario, può assumere una funzione primaria anche nel campo della logistica, offrendo una soluzione a zero emissioni e al contempo flessibile per le diverse tipologie di mobilità flotte di automobili e autobus, treni, camion, navi e veicoli per la movimentazione materiali, ma anche per la produzione di energia negli stessi poli logistici;

    al riguardo, gli interventi contenuti all'interno della legge 30 dicembre 2021, n. 234 – legge di bilancio 2022, attraverso l'istituzione di un fondo nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, per la strategia di mobilità sostenibile, le cui risorse (che ammontano complessivamente a 2 miliardi di euro per il periodo 2023-2034) saranno destinate, tra l'altro, per l'acquisto di treni a idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate, confermano la volontà del Governo di proseguire la direzione di investire su tale vettore energetico, attraverso la decarbonizzazione del trasporto e lo sviluppo di una filiera territoriale dell'idrogeno, in grado di creare un alto valore aggiunto in termini ambientali, economici e sociali, facilitando al contempo la sua rapida introduzione sul mercato;

    così pure all'articolo 23 del decreto-legge n. 36 del 2022 mira a promuovere la produzione e l'impiego di idrogeno rinnovabile dando contestuale attuazione alla milestone prevista dalla misura M2C2, riforma 3.2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la quale prevede, entro giugno 2022, l'adozione di norme di semplificazione fiscale per l'idrogeno verde. L'articolo prevede in particolare che il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili in impianti per la produzione di idrogeno verde, nei casi ivi specificati, non sia soggetto al pagamento degli oneri generali di sistema. Inoltre, l'idrogeno ottenuto con l'impiego di fonti rinnovabili non è ricompreso nel novero dei prodotti energetici che sono elencati nell'articolo 21 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, in materia di accise e quindi non risulta, in linea generale, sottoposto ad accisa ai sensi del medesimo testo unico, se non direttamente utilizzato in motori termici come carburante;

    la realizzazione d'infrastrutture per gli impianti di rifornimento per il settore stradale, ferroviario e marittimo (la cui assenza costituisce un evidente gap con gli altri Paesi europei, quali Francia, Germania e Olanda, nel settore dei trasporti) considerate indispensabili, al fine di promuovere un'adeguata integrazione tra la tecnologia dell'idrogeno e le infrastrutture e i servizi di trasporto, accompagnate da un quadro regolatorio, volto alla tempestiva pianificazione sui tempi e i luoghi strategici in cui realizzare tali stazioni, rappresentano un'esigenza urgente e indifferibile, in grado di accelerare la svolta in campo energetico ambientale e nel settore dei trasporti (in coerenza con il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, di recepimento della direttiva europea per lo sviluppo dell'infrastruttura per i combustibili alternativi (DAFI-2014/94/Ue), nonché con le risorse finanziarie previste), al fine di consolidare la posizione dell'Italia nel panorama in evoluzione in ambito europeo, per un'economia dell'idrogeno sostenibile e competitiva,

impegnano il Governo:

   a proseguire nella direzione intrapresa, in ambito nazionale ed europeo, finalizzata a sostenere la trasformazione energetica, l'uso delle fonti rinnovabili e dell'idrogeno verde, nel contesto industriale e dei trasporti;

   ad assumere iniziative, in particolare, per prevedere la promozione dell'idrogeno da fonti rinnovabili, cosiddetto verde, nel mix energetico nazionale e nei settori hard to abate, dove il vettore elettrico risulta di non facile applicazione, adottando a tal fine misure di semplificazione amministrativa per gli investimenti nella costruzione e nell'esercizio degli elettrolizzatori e degli impianti a fonti rinnovabili ad essi collegati;

   a definire, d'intesa con le regioni e le autonomie locali, un quadro d'interventi, finalizzato alla realizzazione d'infrastrutture di rifornimento, individuando le stazioni operative su scala nazionale, sia nell'ambito del trasporto su strada, che ferroviario e marittimo, in particolare all'interno degli hub portuali, al fine di promuovere la produzione di idrogeno e incentivare la domanda;

   ad assumere iniziative per introdurre un quadro regolatorio e autorizzativo per lo sviluppo dell'idrogeno verde, in favore del settore ambientale e dei trasporti, semplice e snello, di rapido impatto per gli operatori del settore, al fine di evitare lungaggini e complicazioni burocratiche, i cui effetti rallentano i progetti di investimento e ostacolano la crescita della domanda;

   a sostenere le imprese che operano nel settore dell'idrogeno e delle pile a combustibile, che investono nella mobilità sostenibile e nelle infrastrutture viarie, attraverso l'introduzione di nuove tecnologie pulite in grado di ridurre i livelli di emissioni climalteranti e inquinanti legate al trasporto;

   ad adottare iniziative per prevedere, nel corso della presente legislatura, ulteriori misure volte a potenziare il quadro degli interventi già previsti, volti all'incentivazione della mobilità sostenibile legata all'idrogeno, con progetti mirati a velocizzare l'aumento progressivo della mobilità a zero emissioni, nell'ambito del trasporto stradale sia leggero, che in particolare pesante su gomma, oltre che ferroviario, marittimo e della logistica in precedenza indicati;

   ad adottare iniziative volte ad introdurre misure agevolative, anche di natura fiscale, per gli investimenti in tecnologie ambientali pulite finalizzate alla riduzione dei gas serra e delle emissioni inquinanti e degli impianti nelle aree del Mezzogiorno, in favore delle imprese del settore dell'idrogeno, che promuovono le infrastrutture di trasporto stradale, in particolare quello pesante, ferroviario e portuale, secondo criteri di sostenibilità economica, allo scopo di favorire il benessere dei cittadini e la produttività dei territori, riducendo al contempo le emissioni;

   a promuovere interventi in favore degli operatori del settore marittimo e portuale, attraverso iniziative, anche tramite progetti pilota, finalizzate alla realizzazione di centri di produzione e di stazioni di rifornimento nelle aree portuali, in coerenza con gli obiettivi previsti dal programma europeo «Horizon 2020 Green Ports», per lo sviluppo di sistemi di distribuzione innovativi di ammoniaca verde per l'approvvigionamento di idrogeno, al fine di azzerare le emissioni di anidride carbonica;

   a stabilire un tavolo di confronto, promosso dai Ministeri della transizione ecologica e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con i principali operatori del settore e le associazioni interessate allo sviluppo e alle applicazioni di tale vettore nella mobilità, al fine di definire un programma di interventi, coinvolgendo tutta la filiera interessata, affinché lo sviluppo dell'idrogeno rappresenti un pilastro fondamentale, in grado di contribuire alla decarbonizzazione del settore dei trasporti e alla creazione di opportunità di crescita economica e tecnologica.