Criticità relative al Dpcm automotive, interrogazione Camera

Criticità relative al Dpcm automotive, interrogazione Camera

E' presentata un'interrogazione a risposta scritta a prima firma dell’On. Cancelleri (Comm. Finanze) sulle criticità relative al Dpcm automotive.

Gli interroganti in particolare chiedono al Governo se intenda adottare iniziative volte a chiarire se la cancellazione del veicolo dal PRA prima del decorso dei dodici mesi dall'acquisto determini la perdita dell'incentivo, nonché se intenda valutare iniziative per includere le auto Euro 5 tra quelle ammesse alla rottamazione e per ampliare i termini per la consegna dell’auto.

Di seguito, il testo integrale dell’interrogazione.

  CANCELLERI e CHIAZZESE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   in data 6 aprile 2022 veniva firmato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che modifica strutturalmente il sistema di incentivi cui i cittadini possono accedere per l'acquisto di auto elettriche, ibride o a basse emissioni;

   in particolare, è previsto come l'accesso agli incentivi comporti l'attivazione di precisi vincoli, tra i quali quello concernente l'obbligo di consegna dell'auto entro i 180 giorni dalla stipula del contratto di acquisto ovvero il vincolo di proprietà in capo all'acquirente beneficiario del bonus per un periodo non inferiore a 12 mesi dall'immatricolazione;

   inoltre, qualora si optasse per l'incentivo con rottamazione della vecchia auto sono esclusi i veicoli con classe «euro 5», ovverosia auto immesse nel mercato a partire dal 2008 e destinate a non poter più circolare fra qualche anno;

   ebbene, con riferimento alle suddette questioni sono emerse, nella pratica, non poche difficoltà applicative;

   anzitutto, per quel che riguarda l'obbligo di consegna si rileva come il termine di 180 giorni previsto dalla normativa non risulti ad avviso degli interroganti in concreto praticabile, atteso che, nella maggior parte dei casi, il veicolo viene previamente ordinato presso la casa di produzione, di guisa che i tempi complessivi non potranno che aggirarsi tra i 300 e i 400 giorni;

   in secondo luogo, con riferimento al vincolo di proprietà per un periodo non inferiore nel minimo a dodici mesi risulterebbe particolarmente equivoca la sua estensione, in specie non si comprende se un siffatto vincolo deve intendersi ostativo di un eventuale decisione del proprietario di condurre l'auto all'estero, a seguito di trasferimento, o meno;

   in particolare, la questione rileva a fronte della radiazione per definitiva esportazione all'estero, con conseguente cessazione dell'iscrizione del veicolo presso il pubblico registro automobilistico richiesta in caso di trasferimento;

   infine, un'ultima questione concerne il regime di responsabilità in caso di violazione dei predetti vincoli con conseguente perdita del beneficio;

   ebbene, stante la peculiare disciplina prevista in materia, per cui l'incentivo viene concesso al venditore sotto forma di credito d'imposta, non si comprende chi tra i due soggetti coinvolti sarà tenuto a rispondere a fronte di un'eventuale violazione dei vincoli di legge –:

   se il Governo, per quanto di competenza, intenda adottare iniziative per chiarire l'effettiva ed esatta portata delle norme su richiamate, in specie precisando se la cancellazione del veicolo dal pubblico registro automobilistico prima del decorso dei dodici mesi dall'acquisto determini la perdita dell'incentivo, se il regime di responsabilità previsto in caso di perdita dell'incentivo medesimo per violazione dei vincoli;

   se intenda, altresì valutare l'opportunità di adottare iniziative per integrare l'elenco delle classi ambientali ammesse alla rottamazione, inserendo anche le auto classe «euro 5», e ampliare i termini massimi previsti per la consegna dell'auto.