Breve sintesi di quanto riferito in Audizione dal Ministro.
- Negoziati su RRF – In occasione della riunione del 6 ottobre i Ministri hanno raggiunto un accordo politico sul Recovery and Resilience Facility, il dispositivo principale del programma Next Generation EU. L’accordo è l'esito di un lungo negoziato caratterizzato dal confronto tra sensibilità politiche diverse. Nel corso delle negoziazioni sono state introdotte numerose modifiche migliorative del regolamento, tar le quali cito: la previsione in virtù della quale la quota di pre-finanziamento del 10% debba essere calcolata sul totale delle risorse allocate agli Stati (sia per quanto riguarda i prestiti che in riferimento ai contributi a fondo perduto), la possibilità di identificare tra le raccomandazioni specifiche per Paese una serie di azioni rilevanti per la ripresa economica, l’individuazione di un limite di tempo di 3 mesi per le procedure di esborso delle risorse e il termine perentorio di 4 settimane entro il quale l’ECOFIN è tenuto a far pervenire il proprio parere sui piani in esame. Conclusi i lavori in Consiglio, l’accordo frutto del negoziato è stato poi sottoposto al Parlamento. In particolare, le Commissione hanno votato una risoluzione sulla governance del dispositivo, con la quale si chiede l’eliminazione del ruolo del Consiglio ECOFIN nell’approvazione dei piani e l’incremento della quota di prefinanziamento al 20% del totale. I rappresentati di Commissione, Consiglio e Parlamento sono quindi riuniti in trilogo, alla ricerca di una soluzione di compromesso sul testo. Non si rilevano, in ogni caso, questioni insolubili sul negoziato in corso tra le Istituzioni. Ci aspettiamo quindi l’adozione dell’accordo in plenaria a dicembre.
- QFP (Quadro Finanziario Pluriennale) e Risorse proprie – Il nodo relativo all’incremento delle risorse per i programmi faro dell’Unione, proposto dal Parlamento, è stato risolto da un accordo sul QFP tra Parlamento e Consiglio che individua risorse aggiuntive per €15 miliardi. In cambio delle concessioni ottenute rispetto ai top up, il Parlamento ha lasciato cadere la richiesta di aumentare i massimali del Next Generation Fund.
Per quanto riguarda invece il negoziato su Bilancio Ue e Stato di diritto, si è raggiunto un compromesso tra Parlamento e Consiglio che però è minacciata dal veto di Ungheria e Polonia non sul regolamento ma, in modo piuttosto improprio da un punto di vista istituzionale oltre che politico, sulla procedura sulle risorse proprie, che prevede l'unanimità. Cioè i due Paesi si rivalgono della loro insoddisfazione sullo Stato di diritto su un'altra procedura, che non c'entra con lo Stato di diritto in sé, e che prevede l'unanimità. Una posizione doppiamente impropria che auspichiamo venga superata presto.
- Digital Finance Package – Il Digital Finance Package adottato dalla Commissione europea – Mira a favorire lo sviluppo di un settore finanziario digitale attraverso l’implementazione di una strategia per la finanza digitale. Il pacchetto prevede due linee di sviluppo strategico per l’Europa: Digital Finance Strategy e Retail Payments Strategy.
- Digital Finance strategy – Il primo dei due interventi del Digital Finance Package ha lo scopo di rendere i servizi finanziari più digitalizzati, stimolando l’innovazione responsabile e la concorrenza tra i diversi competitors nell’Unione europea. Nel dettaglio, il Digital Finance Package indirizza quattro grandi tematiche: i) Ridurre la frammentazione del mercato unico digitale; ii) garantire che il quadro normativo dell’UE favorisca l’innovazione digitale nell’interesse dei consumatori e dell’efficienza del mercato; iii) creare uno spazio europeo dei dati finanziari per promuovere l’innovazione; iv) affrontare le nuove sfide e i rischi associati alla trasformazione digitale. La Digital Finance Strategy prevede tre proposte di nuovi regolamenti e una nuova direttiva:
- Regolamento sul mercato dei cryptoasset (Mi.Ca. regulation);
- Regolamento che introduce un regime pilota per soluzioni che fanno impiego di cryptoasset e di soluzioni basate su DLT (Distributed Ledger Technology) per il mercato dei capitali;
- Regolamento sulla resilienza digitale delle soluzioni tecnologiche nel settore finance (DORA regulation).
La Direttiva, nel rispetto del regolamento sulla resilienza digitale, provvede a emendare coerentemente altre direttive europee in vigore, fra cui la PSD2.
- Crediti deteriorati – Le banche italiane presentano al momento una situazione di gran lunga migliore rispetto agli anni successivi alla crisi del 2008. In base ai dati forniti dalla Banca d'Italia nel primo semestre 2020 il coefficiente del patrimonio di migliore qualità, CET1, è aumentato di quasi un punto percentuale nelle banche italiane, dal 14 al 14,8 a causa della capitalizzazione dei dividendi 2019, la cui distribuzione è attualmente sospesa fino al 2021. È inoltre proseguita l'opera di pulizia dei bilanci dai crediti NPL, a 67 miliardi al netto delle svalutazioni (138 lordi) e NPL ratio 3,1%. La redditività ha subito un calo significativo a causa di un incremento fino al 53% delle svalutazioni dei crediti indotto dagli effetti della pandemia e l'indice di redditività del capitale è sceso dal 7,1 al 3,7 nonostante i miglioramenti di efficienza gestionale degli intermediari. Guardando a una prospettiva futura il sostegno delle banche all'economia potrà avere continuità . La principale sfida per banche le banche italiane ed europee sarà gestire la prevedibile crescita dei crediti deteriorati" a causa della crisi innescata dal Covid 19. Particolare motivo di preoccupazione è il termine della moratoria, che potrebbe determinare un aumento delle inadempienze. Per questo l'Italia in manovra propone una proroga delle moratorie. Serve un atteggiamento pro-attivo e soluzioni per mitigare l'impatto di una crescita repentina di posizioni deteriorate che l'Italia e altri paesi Ue stanno cercando di prevenire, ma è opportuno da subito diversificare le risposte per poter intervenire immediatamente qualora l'impatto toccasse l'economia reale. In questa cornice il MEF lavora a riflessioni per un aggiornamento del quadro normativo per avere maggiore chiarezza sul modo in cui possano operare le "asset management company" nel lungo e breve periodo.