Lagarde dice no alla cancellazione del debito nazionale
Lagarde dice no alla cancellazione del debito nazionale perché contraria ai trattati. Invece subito si al pacchetto Next Generation EU, a sostenere condizioni finanziarie favorevoli, a evitare i licenziamenti.
La risposta della presidente della Bce Christine Lagarde, parlando alla commissione econ del Parlamento Ue, in replica all'idea del presidente del Parlamento europeo David Sassoli di cancellare il debito nazionale, è senza mezze misure: non è perseguibile perchè contro i Trattati e precisamente contro l'art. 103 che proibisce questo tipo di approccio. Lagarde ha comunque rassicurato i parlamentari Ue che la Bce garantirà condizioni finanziarie favorevoli nell'area euro contro la crisi pandemica tutto il tempo che sarà necessario a sostenere le spese delle famiglie, mantenere l'afflusso di credito e scoraggiare licenziamenti di massa. La Banca centrale europea ci sarà, ma l’Europa degli Stati saprà garantire lo stesso? Questo l’interrogativo che inquieta Christine Lagarde. La presidente della Bce è preoccupata per il veto che Ungheria e Polonia hanno posto sulle condizioni che legano l’esborso delle risorse comuni al rispetto di regole, anch’esse comuni, ma a quanto pare solo in teoria, sullo Stato di diritto. Un veto che ora mette a rischio la strategia di risposta alla recessione e alle prospettive economiche. I soldi europei servono e Lagarde ne ricorda il motivo, sono un aiuto vero a sostegno degli investimenti pubblici, mai come in questo momento così necessari. Il pacchetto Next Generation EU, che è quello che contiene il fondo per la ripresa, deve diventare operativo subito, le risorse aggiuntive del pacchetto possono facilitare politiche fiscali espansive, in particolare nei paesi dell'area dell'euro con spazio di bilancio limitato come l’Italia.