L'UE impone sanzioni contro gli attacchi informatici

Il Consiglio ha deciso oggi di imporre misure restrittive nei confronti di sei persone e tre entità responsabili di aver compiuto vari attacchi informatici o di avervi preso parte.

L'UE impone sanzioni contro gli attacchi informatici

Il Consiglio ha deciso oggi di imporre misure restrittive nei confronti di sei persone e tre entità responsabili di aver compiuto vari attacchi informatici o di avervi preso parte. Fra questi, il tentato attacco informatico ai danni dell'OPCW (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) e gli attacchi pubblicamente noti come "WannaCry""NotPetya" e "Operation Cloud Hopper".

Le sanzioni imposte includono il divieto di viaggio e il congelamento dei beni. È fatto inoltre divieto alle persone ed entità dell'UE di mettere fondi a disposizione delle persone ed entità inserite in elenco.

Le sanzioni sono una delle opzioni disponibili del pacchetto di strumenti della diplomazia informatica dell'UE per prevenire, scoraggiare e contrastare attività informatiche dolose condotte contro l'UE o i suoi Stati membri e oggi, per la prima volta, l'UE ha utilizzato tale strumento. Il quadro giuridico relativo alle misure restrittive mirate contro gli attacchi informatici è stato adottato nel maggio 2019 e rinnovato di recente.

Informazioni generali

Negli ultimi anni l'UE ha potenziato la sua resilienza e capacità di prevenzione, dissuasione, deterrenza e risposta nei confronti delle minacce informatiche e delle attività informatiche dolose per salvaguardare la sicurezza e gli interessi europei.

Nel giugno 2017 l'UE ha intensificato la sua risposta istituendo un quadro relativo a una risposta diplomatica comune dell'UE alle attività informatiche dolose (il "pacchetto di strumenti della diplomazia informatica"). Il quadro consente all'UE e ai suoi Stati membri di utilizzare tutte le misure PESC, comprese se necessario misure restrittive, a fini di prevenzione, dissuasione, deterrenza e risposta nei confronti delle attività informatiche dolose a danno dell'integrità e della sicurezza dell'UE e dei suoi Stati membri.

Le misure restrittive mirate hanno un effetto deterrente e dissuasivo e andrebbero distinte dall'attribuzione di responsabilità a uno Stato terzo.

L'UE mantiene il suo impegno a favore di un ciberspazio globale, aperto, stabile, pacifico e sicuro e ribadisce pertanto la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale al fine di promuovere l'ordine fondato su regole in questo settore.