Colao in Audizione su interoperabilità banche dati fiscali

Audizione del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Vittorio Colao, nell’ambito dell’indagine conoscitiva relativa alla digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali.

Colao in Audizione su interoperabilità banche dati fiscali

Di seguito, una breve sintesi per punti dell'audizione.

  • Quadro generale – La crisi pandemica del 2020 ha imposto cambiamenti repentini alle politiche fiscali del nostro Paese. In questa fase, il PNRR permette di promuovere la ripresa economica ed avviare un processo di trasformazione ed ammodernamento dell’economia nazionale. Tra le risorse destinate a iniziative di transizione digitale (circa 50 miliardi di euro), il Ministero della Transizione Digitale ricopre il ruolo di soggetto attuatore per progetti relativi alla diffusione della banda larga, la realizzazione di nuove piattaforme cloud , la semplificazione dei servizi, per un totale di circa 11 miliardi di risorse da investire da qui al 2026.
  • Le amministrazioni fiscali – L’amministrazione fiscale italiana comprende un numero molto elevato banche dati fiscali. Questa caratteristica è dovuta anche alla vastissima platea di soggetti che quotidianamente devono interagire: 41 milioni di contribuenti, intermediari abilitati, enti pubblici nazionali e territoriali, soggetti privati e amministrazioni fiscali straniere. Il fisco italiano dispone quindi di un potenziale conoscitivo elevatissimo, ma che comporta anche molte criticità per quanto riguarda i costi amministrativi per il recupero dell’evasione e del sommerso. La complessità degli adempimenti fiscali è frutto di procedimenti molto articolati. Attualmente il fisco riesce a recuperare solo il 20% dell’evasione fiscale e il sistema giuridico ostacola l’utilizzo efficiente dei dati per il recupero del sommerso. Per questa ragione è necessario promuovere interventi che facilitino l’interoperabilità delle banche dati pubbliche.
  • Soluzioni in Cloud – Uno dei grandi obiettivi del Ministero nell’ambito del PNRR, è quello di favorire la migrazione verso soluzioni in cloud di almeno il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane entro il 2026. Questo risultato potrà essere ottenuto attraverso la realizzazione del Polo Strategico Nazionale. L’infrastruttura, che sarà localizzata sul territorio nazionale, fornirà alta affidabilità. Questa verrà affidata ad un operatore privato attraverso gli strumenti di partenariato pubblico privato. Il Polo dovrà dialogare con tutte le PA e sarà adibita ad ospitare dati e servizi critici delle stesse. A questo, il MiTD ha elaborato, insieme all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza, i criteri con cui le amministrazioni dovranno classificare i dati in loro possesso, valutando se la loro Compromissione possa causare danni alla sicurezza nazionale e allo svolgimento di servizi essenziali. Le amministrazioni potranno quindi optare per diverse opzioni cloud a seconda della classificazione dei dati.
  • Cronoprogramma Entro gennaio 2022 verrà pubblicato in bando di gara per l’assegnazione del Polo Strategico Nazionale. La centrale di committenza per l’espletamento delle gare sarà Difesa e Servizi SpA, che è una società in house del Ministero della Difesa specializzata in acquisti ad alto contenuto tecnologico. Entro la fine del 2022 si prevede il collaudo dell’infrastruttura, mentre tra il 2022 e il 2025 si prevede il completamento della migrazione dei dati delle PA. Per garantire continuità in questo periodo di implementazione si prevede che Sogei potrà continuare ad erogare i servizi in cloud che già eroga per alcune amministrazioni sulla base delle convenzioni in essere.
  • Interoperabilità banche dati – Vi sono già dei capi di interoperabilità tra banche dati pubbliche, fiscali e non, già operativi. Ne sono un esempio lo sportello unico doganale e la piattaforma PagoPA. Altri sono in via di completamento (Anagrafe immobiliare integrata, ANPR e la Piattaforma notifiche). Grazie al Piano Nazionale Complementare, il MiTD sta costituendo una piattaforma di servizio riservata alle imprese per il collegamento telematico alla piattaforma nazionale. Saranno le camere di commercio, attraverso infocamele, a creare il collegamento delle imprese alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati, consentendo loro di effettuare controlli automatizzati ed acquisire dati. Tra le successive ipotesi di interoperabilità allo studio c’è la costituzione di una piattaforma integrata sugli immobili pubblici. In definitiva, mettere le banche dati pubbliche in condizione di scambiare dati migliora l’efficienza dell’amministrazione finanziaria, a beneficio dei contribuenti.
  • Considerazioni finali – Al di là delle azioni previste dal Governo nell’ambito del PNRR, il Ministro ha sottolineato la necessità di agire sulla spesa delle amministrazioni in servizi ICT, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Sul fronte della qualità, la leva più importante su cui agire è la mancanza di competenze interne alla PA, che sarebbero invece utili anche a spendere meglio le risorse a disposizione delle stesse. Da ultimo, il Ministro ha richiamato l’importanza di incentivare ulteriormente la fatturazione elettronica, visto in risultati prodotti in termini di contrasto dell’evasione fiscale.